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Intervista a NICOLETTA BRUNELLO – Vice-Presidente della SINPF

30 Nov 12

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D — Oggi si è parlato di depressioni "sottosoglia". Alla luce dei recenti fatti di cronaca riguardante pazienti psichiatrici che commettono atti violenti, con tanto di polemiche sul mancato riconoscimento di queste patologie e relativa prevenzione, quanto incidono queste forme depressive minori, quanto è grande la dimensione del problema depressione nel sociale.

 

Brunello — Come abbiamo sentito dai dati presentati dal Prof. Aguglia la depressione sottosoglia è un grosso problema proprio perché il mancato riconoscimento della depressione porta poi alle conseguenze che siamo testimoni tutti i giorni. Esiste ancora lo stigma del trattamento, come anche ha sottolineato il Prof. Torta, se una persona ha una depressione sottosoglia ed un'altra sovrasoglia, quest’ultima richiede il trattamento, mentre la prima no. Per cui questo rimane sicuramente un problema perché è stato anche dimostrato che la depressione sottosoglia se non opportunamente trattata può evolvere in un episodio depressivo maggiore più grave con le conseguenze

 

gravissime che conosciamo tutti. Riconoscere la depressione sottosoglia, come ha anche sottolineato il Dr. Fumagalli, non vuol dire non aver a che fare con pazienti gravi, perché molto spesso quando vengono all’osservazione dei medici di medicina generale, che potrebbe diagnosticarli come depressi

sottosoglia, in realtà sono in una fase più leggera di un continuum invece molto più grave.

 

D – …da qui la necessità di formare i Medici di Medicina Generale per migliorare la diagnosi psichiatrica…

 

Brunello – …sicuramente loro che prima di altri vedono il depresso sottosoglia e quindi devono essere in grado di saper riconoscere la presenza della patologia e trattare adeguatamente questo tipo di pazienti, NON con l’ansiolitico ma con farmaci antidepressivi. E’ chiaro che, come sottolineava il Professor Torta, i farmaci serotoninergici e l’estratto di iperico hanno comunque una valenza come ansiolitici e si pongono sopra altri farmaci come prima scelta per queste forme depressive minori.

 

D — Molti pazienti in Rete chiedono notizie e informazioni sull’Iperico, ma molti operatori non ne sanno quasi nulla…

 

Brunello — Perché spesso il medico viene informato dal paziente stesso delle proprietà degli estratti di iperico, anche perché purtoppo esistono delle preparazioni che si trovano, non dico nei supermercati, ma nelle erboristerie e quindi non esiste un controllo sul contenuto dei vari componenti…

 

D – … quindi cosa bisogna fare?…

 

Brunello — Bisogna consultare il medico, farsi fare una regolare ricetta medica indicante diagnosi e dosi dell’estratto e andare in farmacia, non in erboristeria! Quindi diffidare dall’uso dell’Iperico come "farmaco da banco". Questo è assolutamente sconsigliato, perché poi se il medico gli prescrive altri farmaci che possono dare gravi interazioni, le conseguenze sarebbero dannose, soprattutto se non si conosce la composizione del preparato erboristico.

 

D — E’ venutoi fuori dal simposio di stamane anche il concetto della depressione come "malattia sistemica", per cui si rivaluta in parte anche la sfera somatica del disturbo…

 

Brunello — La depressione è una malattia organica. E’ difficile trovare però un parametro chiaro come può essere la glicemia per il diabete. Però c’e’ una fortissima base biologica della malattia, c’è una vulnerabilità. Lo stesso evento stressante può causare depressione in alcuni individui e mentre in altri no. Io faccio sempre l’esempio dell’allergia: fino a quando non vengo esposto all’allergene non presento sintomi, ma quando ciò accade (somma di successivi eventi stressanti) la persona può restare sensibilizzata e manifestare la depressione quando si supera una certa soglia di tollerabilità.

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