"Una giovane negra è posta a contatto in maniera piuttosto brusca con la civiltà europea, prima attraverso una relazione quasi-coniugale con un nazionale, poi attraverso la ragione professionale. Il conflitto interiore fra il temperamento e il progresso della moderna civiltà determinano, fase per fase, una forma ansiosa, con tendenze suicide. (…) L’interessante caso clinico consente spunti semeiologico-differenziali con la personalità isterica, magico-dereistica, con la psicosi da civilizzazione, e solleva, per l’igiene mentale, il problema dei limiti di assimilabilità psichica fra diverse civiltà".
Così Angelo Bravi (1911-1943), lo psichiatra che fra gli italiani del suo tempo più profondamente e intensamente si è occupato di psichiatria coloniale in una breve nota del 1940, Temperamento paleopsicologico e psicosi di civilizzazione- osservazione personale.
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