Quando Giasone chiede a Medea perché ha ucciso i figli lei gli risponde che l'ha fatto perché lui aveva tradito il loro letto coniugale. Giasone è costernato: "E tu per questo hai ucciso i figli?" riesce a chiederle. La risposta di lei è una verità di intensità sconvolgente la qui forza è pari all'ottusità con cui rifiutiamo di riconoscerla: "Credi che sia poca cosa per una donna?"
La donna ama con una passione, che trovando uno spazio adeguato per il suo dispiegamento, non conosce compromessi e calcoli. La sua apertura all'oggetto desiderato è capacità di sostare nei luoghi dove sfumano i confini e dove il senso della vita diventa esperienza vissuta che rifugge le definizioni e la normatività. Senza l'amore di cui la donna e capace, senza la sua capacità di trasmettere all'uomo la sua profondità di coinvolgimento nessun incontro con l'altro ha fondamento, dimora reale in cui alloggiare e crescere.
La nostra civiltà è il tentativo di imbrigliare questo amore, di cui sarebbe temerario fare a meno, nelle maglie di un ragionamento che tiene conto della realtà oggettiva che esige limiti e definizioni e trova nell'uomo un complice più che interessato inconsapevole (delle conseguenze nefaste che il vantaggio improprio che la sua tendenza alla razionalità gli assegna ha sul destino del suo desiderio). La passione della donna è vulnerabile: il tessuto del suo coinvolgimento se resta privo dell'incontro si sfilaccia e cede, diventa polvere. Nulla è più facile che deludere mortalmente una donna perché più dell'uomo la donna si affida all'incontro, si espone senza reti di protezione (più che a ricerche di genere bisognerebbe fare affidamento a Emma Bovary e ad Anna Karenina). La delusione della donna è una cosa ben più terribile di quella dell'uomo perché annulla senza appello la maternità. La pretesa che la donna sia madre indipendentemente dalla sua passione erotica, sarebbe una farsa che fa comodo alle istituzioni normative se così spesso non fosse tragedia (raramente cruentemente visibile).
Non pensabile che la donna che ha ucciso le sue figlie, uccidendo preventivamente in loro la sposa che lei è stata, sia arrivata alla sua folle decisione motivata dal solo dolore che il marito fedifrago le ha procurato abbandonandola. Un uomo non basta da sé a distruggere la fiducia della donna nella sua passione in modo così totale, irreparabile. Medea rappresenta il dolore di tutte le donne, la sfiducia nel destino del loro amore che si propaga attraverso le generazioni finché non diventa frana, catastrofe.
La passione per Giasone, in
La passione per Giasone, in Medea era totale e antica. Per potere amare Giasone, Medea aveva tradito la sua famiglia e causato la morte di un amato fratello (a memoria, che si indebolisce). Nell’atto che compie di fronte al tradimento di Giasone riaffiora tutto questo viluppo tragico, di cui Medea è la vittima più dolorosa. Un viluppo in cui colpa e vergogna si intrecciano a segnare una piega della vita che fin dall’inizio non meritava lo svolgersi dato, causato dagli atti di Medea. E’ vero! L’amore delle donne è radicale e pronto a qualsiasi sacrificio. Ma gli uomini devono sapere riconoscerlo, onorarlo, restituirlo con la dovuta dignità. Poi si può ragionare!