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INTERVISTA A MARIANO BASSI…..il programma scientifico del Congresso

18 Set 12

Di FRANCESCO BOLLORINO

Questi cinque giorni, al di la' del momento importantissimo dell' elezione dei quadri direttivi, sono anche un momento scientifico significativo. Potrebbe parlarci dell'organizzazione complessiva del congresso, curata da Lei e da Giuseppe Ferrari?
La scelta e' stata fatta non da me ne' dal comitato organizzatore che e' composto da me, Ferrari, Berardi, Asioli, Fioritti e Roberti; queste persone hanno di fatto interpretato un mandato della Societa', per cui il presidente e il consiglio direttivo di cui faccio parte aveva scelto di comune accordo di dare un punto di partenza nella stimolazione degli organi istituzionali della Societa'. Non siamo, pertanto, andati a cercare l' esperto o il presunto tale di un' argomento o di un altro per poi dare corpo a un simposio o a una tavola rotonda o workshop, abbiamo, bensi', lavorato sulle Sezioni Speciali e Regionali, dando loro l'opportunita' di organizzare autonomamente delle manifestazioni. Ovviamente e' stata posta una forte attenzione ai Corsi ECM ed ancora una volta il contributo e' stato fornito dalle Sezioni Speciali e Regionali, ma anche dai gruppi, soprattutto da parte di quello dei giovani. Abbiamo diverse manifestazioni, delle quali quelle relative ai corsi ECM sono dedicate e mirate agli psichiatri junior, vale a dire under 40.
Gli argomenti sono secondo il mio parere quelli della psichiatria odierna: una giornata e', infatti, dedicata ai modelli neurobiologici e per sentire comune abbiamo voluto focalizzare la giornata sul tema delle psicosi, delle malattie gravi e quindi tutto quello che consente un'osservazione diagnostica appropriata ed altri dati scientifici in questo ambito. La sessione plenaria della prima giornata è dedicata alle nuove prospettive, anche proprio in termini prospettici, del trattamento farmacologico delle psicosi. Abbiamo invitato in ogni giornata uno speaker straniero che potesse rappresentare il punto di vista a vantaggio internazionale sullo specifico argomento, per metterlo a confronto con eventuali opinioni diverse della nostra Societa'. 
Per la prima giornata abbiamo scelto W. Fleischhacker, psichiatra di formazione europea ma anche statunitense in quanto ha trascorso molto tempo negli Stati Uniti, e ricercatore conosciutissimo a livello internazionale proprio nel campo della farmacologia della schizofrenia e delle psicosi, il quale rappresentava, pertanto, un buon punto di riferimento per poi avviare la discussione con A. Rossi, E. Sacchetti e C. Mencacci.
Nella seconda giornata il tema proposto e' quello del rapporto fra la psichiatria e le cosiddette scienze sociali; in questo momento si sta affrontando il tema importantissimo dei LEA e della riforma dei servizi e degli interventi sociali, che sappiamo quanta importanza riveste nel lavoro diretto alla cura di tutte le persone con disturbi psichiatrici gravi e persistenti e quindi con gli interventi protratti nel tempo ed altri fattori correlati quali la casa, il lavoro, l'ambiente, la famiglia, etc. In questa giornata l'invito e' stato rivolto a T. Burns, professore a Oxford, membro del Royal College e punto di riferimento internazionale ed europeo – questo lo vogliamo sottolineare – nel campo appunto della psichiatria sociale.
Quel giorno il presidente, come e' suo stile e carattere professionale, ha accettato di confrontarlo e di non essere solamente l'uomo super partes della moderazione. Infine interverranno M. Tansella, che e' il punto di riferimento italiano, e F. Asioli, a rappresentare la nostra regione.
Il terzo giorno e' invece dedicato al rapporto fra la psichiatria ed il resto della medicina, partendo dal presupposto che la psichiatria e' inserita a pieno a pieno titolo all'interno della medicina ed e' quindi a pieno titolo in rapporto con la medicina generale e l'ospedale civile. Molta attenzione in questa giornata e' centrata sul tema dei rapporti con la cosiddetta "primary care" nella medicina generale e la psichiatria, proprio in virtu' del fatto che nella scuola bolognese, specialmente all'interno dell'Universita' e del DSM di Bologna, e' in atto un'esperienza pilota di rapporto organico con l'ambulatorio dedicato alla medicina generale, ove i professionisti del CSM si alternano nel condurre l'attivita', accanto a psicologi deputati ad interventi brevi. Si tratta di un settore che abbiamo, per cosi' dire, limato dalle risorse dei CSM al fine di valorizzare quello di cui avevamo bisogno per la medicina generale. 
Proprio per discutere dell'opportunita' di introdurre questo tipo di esperienze e di istituzionalizzarle, abbiamo invitato L. Gask, proveniente da Manchester, anch'ella inglese, che interverra' proprio a proposito dei rapporti fra la medicina generale e la psichiatria, tenendo conto del modello inglese che e' differente dal nostro; in Inghilterra sono, infatti, gia' attivi i nuclei di cura primaria, ossia i vari medici di medicina generale cooperano tutti insieme ed e' il consulente psichiatra che si reca sul posto in visita. Noi siamo ancora un po' indietro in quanto portiamo avanti una sorta di poliambulatorio specialistico dedicato alla consulenza; speriamo che in breve tempo anche nella nostra realta' locale si costituiscano nuclei di cura primaria al fine di lavorare direttamente ed in modo sostanzialmente piu' leggero. In questo ambito G. Ferrari rappresenta appunto l'esperienza della ricerca bolognese insieme a D. Berardi. 
Abbiamo voluto anche esplodere il tema del rapporto fra psichiatria ed ospedale generale, in particolare in termini di urgenza, di rapporto con il PS, con l'area di emergenza, con la medicina d'urgenza, ed a questo riguardo interverra' L. Ferrannini; E. Pirfo si occupera' invece del rapporto che la psichiatria ha con altri punti di confine, quali la psicogeriatria e le dipendenze.
La quarta giornata – il giovedi' – e' dedicata al tema del rapporto fra psichiatria e scienze umane, inteso soprattutto come grande attenzione alla psicoterapia ed agli interventi psicologici. A tal merito e' stato invitato uno speaker ed opinionista internazionale – A. Andreoli il quale, pero', gioca in casa, in quanto vive a Ginevra ed e' svizzero a tutti gli effetti, ma e' in realta' un modenese e quindi per noi un amico, e si tratta pertanto anche di un'occasione piacevole. Abbiamo dedicato questa sessione plenaria al tema delle prospettive del trattamento psicologico per i pazienti con gravi disturbi di personalita', in cui Antonio e' particolarmente versato, ricercato e pubblicato; secondo la nostra opinione, l'argomento risulta assai interessante poiche' si tratta di un problema nuovo che viene posto ai servizi, specie in relazione alla questione del consenso alle cure di queste persone e della obbligatorieta' versus negoziazione, che la speculazione sul tema della psicoterapia puo' aprire, in quanto non si puo' ragionare con questo tipo di bisogni, con questo tipo di pazienti, solo ed esclusivamente in termini, diciamo, di rapporti di forza, altrimenti la psichiatria ne uscirebbe gravemente perdente.
Nella stessa giornata interverranno anche F. Barale, rappresentante della scuola di Pavia, che si e'interessato a lungo di questo argomento, e R. Quartesan di Perugia, la cui scuola si e' occupata di quei pazienti affetti da gravi disturbi di personalita', con aggressivita', violenza, e di tutte le problematiche legate alla loro assistenza; infine C. Maggini, ovviamente un master nell'area dei disturbi della personalita'.
L'ultima giornata e' dedicata al rapporto della psichiatria con le norme e l'organizzazione, soprattutto ai temi della policy sanitaria per la psichiatria, a quale tipo di organizzazione prevedere, a quali siano i costi, se ci sara' o meno spazio per un wellfare, per una psichiatria orientata in termini di sanita' pubblica anche per il futuro e cosi' via.
Abbiamo invitato come opinion leader internazionale M. Jeniceck, che e' una persona molto autorevole e conosciuta in campo internazionale nel coniugare i temi del rispetto della medicina significativamente basata sulle prove scientifiche da una parte, e dall'altra tutti i problemi della community e quindi le tradizioni locali, la presenza o meno di soldi, che cosa pensi la comunita' locale dei malati di mente, etc. Si tenta pertanto di delineare un panorama su come si debba rispettare la condotta medico-scientifica pur tenendo conto di queste variabili realisticamente esistenti e presenti. Sempre sullo stesso tema, quindi norme, risorse, policy future, etc, interverranno poi P. Scapicchio e G. De Plato, il quale si e' a lungo occupato dell'ufficio psichiatria della regione Emilia Romagna ed e' adesso passato all'Universita', ed ha pertanto una particolare esperienza in tal campo; ha sperimentato sulla sua pelle il rapporto fra scienza, ricerca, risultati della ricerca ed invece la necessita' di applicare operativamente poi i risultati della ricerca. M. Cartabellotta, palermitano, subito dopo Jeniceck, riveste altresi' il ruolo del sacerdote del rito della psichiatria scientifica pura ed adamantina, libera da qualsiasi imposizione del luogo.
Nell'ambito del congresso in generale, escluse le plenarie di cui abbiamo appena discusso, si terranno poi nel pomeriggio 83 simposi, workshop, tavole rotonde, conferenze di consenso, e 20 corsi ECM cui sono state dedicate circa sessanta ore. Questi ultimi in buona parte sono dedicati proprio ai giovani, o per precisa scelta sin dall'inizio, oppure in quanto l'argomento e' rivolto in particolar modo al giovane psichiatra che entra a far parte del mondo del lavoro e dei servizi e che pertanto deve attrezzarsi su determinati aspetti quali la responsabilita' professionale e particolari tipologie di pazienti che egli avra' modo di incontrare nel corso della professione medica in ambito psichiatrico.

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