La psicoterapia è un metodo di trattamento basato sull'impiego di mezzi psicologici, e che si fonda sulla relazione fra il medico e il malato.
Anche il medico di famiglia, quando prescrive dei farmaci, lo fa tenendo presente la relazione esistente con quel malato, e di conseguenza si può dire che la prescrizione avviene all'interno di un rapporto che ha anche un significato psicoterapico.
Tuttavia si parla di vera e propria psicoterapia quando la relazione fra medico e malato è il principale mezzo terapeutico. Questa relazione diventa allora un modo per arrivare a capire le esperienze del malato, il suo stile di vita, i suoi comportamenti e sentimenti, le sue difficoltà e i suoi problemi psicologici. In tal modo il terapeuta può aiutarlo e curarlo, anche senza somministrargli dei farmaci. Di solito, comunque, psicoterapia efarmaci vengono impiegati contemporaneamente, almeno per persone che soffrono di disturbi importanti come la schizofrenia .
Detto questo, va però specificato che esistono vari tipi di psicoterapia che si differenziano abbastanza tra di loro, e che fanno riferimento a teorie anche molto dissimili.
Una prima distinzione può essere fatta fra psicoterapie individuali e psicoterapie di gruppo. Come dice il nome, le psicoterapie individuali sono quelle nelle quali il malato parla da solo con il suo terapeuta; le psicoterapie di gruppo sono invece quelle in cui un gruppo di persone (in genere con problemi più o meno simili) si riunisce assieme a un terapeuta.
Psicoterapie individuali
Esistono diverse forme di psicoterapie individuali, tanto che ne sono state contate varie decine, che si differenziano anche molto le une dalle altre. Comunque, le più diffuse sono:
1) Psicoterapia d'appoggio;
2) Psicoterapia dinamica;
3) Psicoterapia comportamentale;
4) Psicoterapia cognitiva.
Vediamole una per una:
– Psicoterapia d'appoggio
Questo termine è abbastanza generico, e indica un insieme eterogeneo di interventi psicologici il cui obiettivo è arrivare a rinforzare le capacità del malato di adattarsi alla realtà. Per fare questo il terapeuta discute con il malato di vari argomenti riguardanti la sua vita, gli dà consigli e suggerimenti, ma non si preoccupa di indagare nella profondità della sua psiche. Si può dire che la psicoterapia d'appoggio è un po' quella che fanno tutti i medici quando parlano con i loro pazienti, perché li rassicurano, li guidano e li consigliano. Di conseguenza, praticamente tutti gli psichiatri quando parlano con i loro pazienti sofferenti di schizofrenia fanno della psicoterapia d'appoggio.
– Psicoterapia dinamica
Si chiamano psicoterapie dinamiche tutte quelle forme di psicoterapia che come modello teorico fanno riferimento alla psicoanalisi , il metodo di trattamento psicologico messo a punto dal neuropsichiatra viennese Sigmund Freud. L'attenzione dello psicoterapeuta dinamico è posta soprattutto verso il mondo interiore del malato, dal momento che un presupposto di questo tipo di psicoterapia è che i disturbi di cui una persona soffre abbiano precisi significati che è possibile capire esplorando la profondità della psiche. Si può inoltre dire che i sintomi, e quindi anche i deliri e le allucinazioni di cui soffre lo schizofrenico, sono considerati espressioni di conflitti psichici profondi che avrebbero le loro radici nell'infanzia del malato e che permarrebbero nel suo inconscio (la parte non cosciente della mente).
La più classica delle psicoterapie dinamiche è la psicoanalisi freudiana, di solito ritenuta non adatta per i malati di schizofrenia. Ci sono poi le psicoterapie derivate dalla psicoanalisi, ma che hanno caratteristiche un po' diverse. Ad esempio il terapeuta e il malato si incontrano con minore frequenza (una o due volte la settimana, rispetto alle quattro-cinque della psicoanalisi); la durata complessiva è inferiore (uno o due anni rispetto ai cinque-sei di media della psicoanalisi); i colloqui si svolgono faccia a faccia (mentre nella psicoanalisi il malato è steso sul lettino); il terapeuta dà più consigli e parla di più (mentre nella psicoanalisi di solito non dà consigli diretti e parla meno). Queste differenze fanno sì che le psicoterapie derivate dalla psicanalisi risultino più adatte anche per i malati di maggiore gravità. Tuttavia la loro efficacia con i malati schizofrenici risulta ancora non chiarita, e attualmente sono molti gli specialisti che dubitano decisamente della possibilità e dell'opportunità di utilizzare questo tipo di psicoterapie in persone affette da schizofrenia.
La terapia cognitivo comportamentale della schizofrenia
Diverse ricerche sono state condotte in varie parti del mondo sulla possibilità di ottenere miglioramenti nelle persone affette da schizofrenia utilizzando la psicoterapia ad orientamento cognitivo-comportamentale.
Tali ricerche sono state indirizzate soprattutto al tentativo di consentire ai malati di riuscire a controllare alcuni sintomi della malattia, in particolare allucinazioni e deliri. I risultati ottenuti sono incoraggianti, e di recente sono stati pubblicati anche in italiano in un libro dedicato appunto a questo tipo di psicoterapia nel trattamento dei sintomi della schizofrenia. Non esistono invece evidenze, al momento, della possibilità di utilizzare questa forma di psicoterapia al posto o in alternativa ai farmaci, che rimangono un elemento fondamentale della cura.
– Psicoterapia cognitiva
E' una forma di psicoterapia abbastanza affine alla precedente. Solo che in questo caso i sintomi sono considerati la conseguenza di un'erronea organizzazione ed elaborazione delle informazioni provenienti sia dall'ambiente esterno che dall'interno della mente. Questa organizzazione alterata sarebbe la conseguenza di disfunzioni a livello della percezione, della memoria, dell'attenzione, del pensiero e dell'immaginazione.
Di conseguenza, il terapeuta cerca, assieme al malato, di riorganizzare le funzioni psichiche alterate, anche in questo caso senza andare ad esplorare le profondità della mente.
Questo tipo di psicoterapia viene utilizzata anche con gli schizofrenici, soprattutto all'interno di programmi di riabilitazione finalizzati a restituire al malato abilità perdute. Ad esempio, ci sono programmi di psicoterapia cognitiva che servono a insegnare allo schizofrenico a riconoscere da solo i primi segni di ricaduta, a gestirsi i farmaci, a sapersi organizzare le proprie spese, e così via.
Psicoterapie di gruppo
Anche di terapie di gruppo ne esistono vari tipi diversi, ma per semplificare possiamo suddividerle in due grandi filoni:
1) Psicoterapie di gruppo propriamente dette;
2) Psicoterapie della famiglia.
Ecco le differenze:
– Psicoterapie di gruppo propriamente dette
In genere si tratta di psicoterapie che si ricollegano teoricamente alla psicoanalisi. Si tratta, in sostanza, di un gruppo di dieci-quindici persone che si riuniscono assieme a un terapeuta. Il fatto di stare in gruppo è già di per sé una forma di aiuto, perché serve a ridurre la sensazione di solitudine e di abbandono e a migliorare il sentimento della collaborazione e dell'aiuto reciproco. Di solito i partecipanti al gruppo espongono i loro problemi personali, ma c'è anche chi per molti incontri preferisce non parlare. L'obbiettivo è comunque quello di aiutare i partecipanti a superare le proprie difficoltà attraverso l'esplorazione psichica e delle dinamiche interpersonali che si sviluppano all'interno del gruppo stesso.
La psicoterapia di gruppo è stata utilizzata anche con malati di schizofrenia, ma attualmente si tende ad impiegarla meno. Infatti, si è visto che questo tipo di gruppi potevano risultare troppo angoscianti per i partecipanti, i quali non ne traevano grande aiuto.
– Psicoterapia della famiglia
Questo tipo di psicoterapia è rivolto non solo al malato, ma al suo intero gruppo familiare. L'idea di fondo è che la malattia di un membro della famiglia possa essere la conseguenza di relazioni errate con gli altri membri, per cui obiettivo della psicoterapia è ristrutturare tali relazioni. Di solito l'intera famiglia è ricevuta da uno o due terapeuti una o due volte al mese; talvolta altri psicoterapeuti osservano la seduta dietro uno specchio unidirezionale.
Questo tipo di psicoterapia è stato molto utilizzato anche in Italia fino a qualche anno fa, proprio con famiglie che avevano al loro interno un malato di schizofrenia, ma successivamente è stato criticato, perché talvolta i familiari si sono sentiti accusati di essere in qualche modo responsabili della malattia del loro congiunto.
Allora, è utile o no la psicoterapia per chi soffre di schizofrenia?
A questa domanda bisogna rispondere affermativamente. Certamente la psicoterapia può essere utile, anche se da sola non può essere considerata una terapia sufficiente. La cura più adatta per chi soffre di schizofrenia è un trattamento integrato, che comprende la terapia con gli psicofarmaci, il sostegno della famiglia, la psicoterapia, le terapie riabilitative e, quando è necessario, il ricovero in ospedale.
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