Affinché sia riconosciuto dagli organi competenti lo stato di emergenza psichiatrica dell'istituto di pena fiorentino, abbiamo tentato, su richiesta del Dirigente Sanitario, di fissare un'istantanea della situazione attuale, ricorrendo a diagnosi di campo, indubbiamente più maneggevoli ed esemplificative di altre formule diagnostiche. Nel disegnare la griglia di lettura del disagio, ci siamo lasciati guidare dall'esigenza di reperire uno strumento agile, che consentisse al terapeuta di orientarsi rapidamente nella prognosi e nella terapia, anche in relazione alla capacità di intendere e di volere del prevenuto.
I sei campi individuati si sovrappongono in larga misura, mantenendo tuttavia una sufficiente delimitazione territoriale.
CAMPO PSICOTICO: ampiamente rappresentato tra la popolazione detenuta, anche tra i condannati. La capacità di intendere e di volere è in genere compromessa e la richiesta di terapia è solitamente minore delle esigenze reali di cura.
CAMPO PARAPSICOTICO: il più estesamente rappresentato in carcere. In questo territorio confluiscono tutte le diagnosi di confine e le forme psicopatologiche che si esprimono prevalentemente nel comportamento. La capacità di volere è in genere compromessa e la richiesta di terapia è "urlata" dal soggetto. Sono questi i pazienti che impegnano maggiormente gli psichiatri e che reclamano forme nuove e integrate di trattamento; sono anche i malati più misconosciuti fuori dal carcere.
CAMPO TOSSICOMANICO: l'opzione tossicomanica ha il sopravvento e la vita del soggetto si organizza intorno a questa, determinando una riduzione nucleare della capacità di volere.
CAMPO PSICOSOMATICO-SOMATOPSICHICO: include i pazienti affetti da incarnazioni del disagio precedenti la detenzione, coloro che sono andati incontro a tale organizzazione patologica dopo il soggiorno in carcere e quanti, in seguito alla scoperta di una grave malattia somatica durante la reclusione, hanno manifestato crisi psichiche acute, passibili di uno sviluppo cronico. La capacità di intendere è in genere integra, quella di volere risulta compromessa, come dimostrano l'emergere di desideri autosoppressivi e il potenziale autoaggressivo che sostiene il disturbo somatico.
CAMPO NEVROTICO: il meno rappresentato in ambiente penitenziario, intendendo per tale l'ambito dei disturbi nevrotici strutturati, mentre è apprezzabile in carcere un'ampia gamma di manifestazioni nevrotiche, soprattutto di tipo isterico. La capacità di intendere e di volere è solitamente conservata.
CAMPO REATTIVO: abitato da quei quadri di disordine acuto della competenza relazionale e adattativa prodotto dal crollo dell'autostima in seguito all'evento-arresto. La capacità di intendere e di volere, sufficiente in precedenza, va incontro a una rapida disintegrazione; il che rende necessari interventi di supporto mirati.
Per concludere è stato fatto dalla dottoressa Donatella Donati, Psichiatra di Guardia, un elenco dei pazienti seguiti continuativamente in questo momento a Sollicciano, con diagnosi di campo assegnata dallo Psichiatra responsabile del singolo trattamento. E' stato calcolato, inoltre, il numero di visite effettuato nel mese di gennaio 1995 dagli Psichiatri di Guardia e dai Consulenti Psichiatri.
Restano ovviamente fuori da questo spaccato della realtà operativa varie attività: quella psichiatrico-forense (particolarmente intensa, se si considera che nelle sole sezioni femminili, nel mese in esame, per i circa trenta casi seguiti, sono state redatte otto relazioni medico-legali), quella di collegamento con gli operatori interni ed esterni con i quali un'articolazione sia consentita, quella di supervisione dei casi e di passaggio delle consegne, quella di comunicazione ufficiale agli organi direttivi, quella di visura dei registri e delle note cliniche relative agli affidamenti che il Consulente fa al Collega di Guardia, quella di elencazione di casi seguiti, quella di gestione della C.C.C., quella di partecipazione ai G.O.T. e, raramente, ai consigli di disciplina, quella di organizzazione e programmazione della attività del singolo professionista e del Servizio nel suo complesso, eccetera. Né vanno dimenticati i tempi morti, che le esigenze di ordine e sicurezza, in presenza di una cronica carenza di personale, rendono dilatati in carcere.
TOTALE DEI CASI SEGUITI 176
campo psicotico 27
campo parapsicotico 66
campo tossicomanico 23
campo psicosomatico-somatopsichico 13
campo nevrotico 8
campo reattivo 22
diagnosi da definire 17
NUMERO DI VISITE DEGLI PSICHIATRI DI GUARDIA 510
(per 558 ore di guardia nel mese di Gennaio)
NUMERO DI VISITE DEI CONSULENTI PSICHIATRI 218
(per 210 ore di consulenza nel mese di Gennaio)
Concludendo, diremo che, nonostante l'impegno, riteniamo il livello di assistenza psichiatrica garantito attualmente a Sollicciano ben inferiore a quello che l'entità del disagio psicopatologico richiederebbe. E, d'altronde, i limiti operativi che registriamo oggi consentono l'accesso al Servizio di una quota relativa della patologia psichiatrica che abita il carcere.
Firenze, 15 Febbraio 1995
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