Il Professore espone la sua esperienza attraverso il N.O.T. (Nucleo Operativo Tossicodipendenze), istituzione nata con il d.P.R. del 90 la cui utilita' e' da molti messa in dubbio.
Lo studio e' incentrato sull'importanza del colloquio al quale il soggetto accede spontaneamente, senza quindi presentare il consueto vissuto della vittima di un sopruso, perche' costretto all'approccio forzato con "l'istituzione". In particolare Guelfi parla del "colloquio motivazionale", nuova tecnica, gia' da tempo utilizzata negli U.S.A., attraverso la quale si riesce effettivamente a migliorare la qualita' del colloquio in quanto il soggetto tende ad accettare maggiormente l'interazione, facilitando l'attivazione del processo terapeutico, senza che vi sia una mera accettazione della sanzione.
La sperimentazione, gia' avviata e in corso di svolgimento, in collaborazione con la direzione dei servizi civili, ha usufruito del fondo previsto dal d.P.R. citato; e' stata svolta secondo una metodologia scientifica ed e' finalizzata alla raccolta di dati statistici che confluiranno in una sucessiva pubblicazione.
Il Professore conclude con un giudizio positivo sui N.O.T., sottolineandone una potenzialita' che deve essere confermata in quanto, strumento originale e unico in attesa della futura istituzione delle "drug court".
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