Gli atti della conferenza, dopo un breve intervento del Dott. Guido Bolaffi e del Sindaco Giuseppe Pericu, iniziano con l'intervento dell'On. Livia Turco che, pur rispettando le istanze degli antiproibizionisti, pone in rilievo il suo dissenso nei confronti di tale politica, configurando l'importanza nel continuare a verificare i risultati via via ottenuti nella lotta alla droga tenendo sempre d'occhio cosa succede in altri paesi Europei.
Importortante, inoltre, inserire sistemi collaterali alle tabelle che classifichino le varie droghe , per un più rapido e proficuo controllo, distinguere il consumo occasionale da quello ripetuto, attuare piani per contrastare l'abuso di alcolici e cercare un inserimento lavorativo sia per i tossicodipendenti sia per quelle persone che hanno già raggiunto tale obiettivo.
L'On. Umberto Veronesi, valutato il calo delle morti causate dall'uso di droghe pesanti, nutre un certo ottimismo nei confronti di tale problematica, suggerendo, però, di depenalizzare il consumo, di porre l'adeguata attenzione all'uso si sostanze psicoattive, quali alcool e cannabinoidi nei ragazzi e, soprattutto, di instituire alternative al carcere per i tossicodipendenti.
L'approccio deve, inoltre, cambiare osservando che, mentre l'eroinomane voleva emarginarsi, i nuovi consumatori di droghe tendono al riunirsi, cercando nella sostanza un modo più semplice e meno conflittuale per socializzare.
L'On. Piero Fassino si pone alcuni obiettivi che riguardano prevalentemente la decarcerizzazione: permettere ad un numero maggiore di persone di usufruire dell' inserimento in comunità protette in luogo del carcere, di contare su di un adeguato controllo dei soggetti in tali comunità e di istituire più residenze atte a tale scopo; naturalmente in tal caso sorge impellente il problema delle sovvenzioni.
L'On. Ghigo sottolinea prevalentemente il problema delle nuove droghe e propone di aumentare la consapevolezza e l'informazione dei cittadini, di poter far contare su una certezza di diagnosi e cura, su nuove forme di prevenzione e di informazione che non devono essere per i giovani ma con i giovani; fondamentale, quindi, integrare il pubblico con il privato e viceversa non tralasciando, però, il fondamentale operato del volontariato.
L'On.Di Jorio evidenzia come in Italia ci siano ancora problemi legati alla gestione dei servizi: situazioni non omogenee e personale insufficiente.
Mostra il panorama Europeo con maggior attenzione a Zurigo e all'Olanda proponendo 3 parole chiave: conoscenza, solidarietà ed organizzazione enfatizzando che è meglio "fare qualche cosa piuttosto che non fare nulla".
L'On.Carlesi, presentandosi come "proibizionista", spiega per quali motivi sembra non attuabile una distribuzione controllata di eroina: non esistono dati, servizi, risorse ed investimenti sufficienti.
A suo parere, visti gli scarsi risultati ottenuti con il metadone e valutati correttamente i rischi, la suddetta distribuzione non può che essere "l'ultima spiaggia".
L'On.Luigi Cancrini tende a sottolineare l'esistenza sia di consumatori problematici sia di alcuni che non lo sono e che fanno un uso saltuario delle sostanze, anche lui, come altri relatori, mostra come ci sia ancora un'inadeguatezza dei servizi deputati alla cura delle tossicodipendenze.
Interessante, inoltre, il rilievo di come sia cambiato il panorama relativo al consumo dove, quest'ultimo, non è più appannaggio delle classi socio-economiche più basse ma di quelle alte delineando come tali nuove sostanze possano essere definite "per il tempo libero".
Prendendo in considerazione i tossicodipendenti "cronici", invece, evidenzia come sia importante tutelare, non solo loro, ma anche i di loro figli e la genitorialità.
Naturalmente l'esperienza e la pazienza non possono essere messe in disparte nella cura dei tossicodipendenti dove il primo obiettivo è cercare di instaurare una relazione significativa e, a volte, aspettare.
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