“Ciò che muove questo congresso è l'istinto di vita che tende a sforare non solo il presente ma soprattutto il futuro…”. Con queste parole, nel suggestivo scenario dell'antica Chiesa di S. Giovanni – “natura solida” – , il Prof. La Barbera ha aperto i lavori di un affollato convegno che sin dall'inizio ha focalizzato l'attenzione sugli “spazi straordinari che i media avanzati e le psicotecnologie – “nature liquide” – stanno aprendo in questi ultimi anni”.
L'intervento del Prof. Caretti ha affrontato il tema della cultura informatica che oramai “coinvolge indistintamente tutti anche se in maniera diversa” e ha descritto in maniera interessante le macchine del terzo millennio come “proiezione del Sé e specchio della mente”.
Il Prof. Giordano ha analizzato il rapporto tra mondo informatico e “luoghi intimi” soprattutto in psichiatria: “il mondo del computer e dei media avanzati è solo apparentemente legato al cognitivo, all'intelletto e quindi a ciò che semplicemente appare: in realtà l'interazione uomo/macchina è sempre in grado di dare voce all'intimo, a ciò che non appare, a fare emergere il profondo che è in ognuno di noi”.
Della necessità di “non negoziare mai le proprie passioni” ha parlato il Prof. Cardinale che, rivolgendosi ai numerosi giovani presenti ai lavori, ha invitato “la gente di Internet e del virtuale” a lasciarsi “contaminare” anche dai valori dell'umanesimo per far nascere ed affermare una tecnologia mediatica avanzata a misura d'uomo e che vada oltre gli iperspecialismi soffocanti.
Di legami tra cyberspazio e “spazi mentali” e di utilità dei software collaborativi ha invece parlato la Dott.ssa Palumbo che ha anche presentato Marcos Novak e Marcos Lutyens che, tra arte e tecnica, con le loro performance- installazioni multimediali, hanno chiuso la prima giornata di lavoro.
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