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INTERVISTA A F. GRITTI

30 Nov 12

Di FRANCESCO BOLLORINO

Che cosa pensa riguardo agli spettacoli televisivi per bambini , in particolare ai cartoni animati che molto spesso sono caratterizzati da scene violente? Che effetto possono avere sull'aggressività insita in ogni bambino o adolescente, un effetto scatenante o catartico?

Dagli ultimi studi sull'argomento non sono emersi dati che stabiliscono un rapporto causale tra TV e aggressività: sicuramente stanno crescendo gli interrogativi a riguardo, forse il, problema può essere visto non solo nello spettacolo televisivo, ma anche nella vulnerabilità del singolo individuo. Lo stesso Winnicott sosteneva che il bambino è violento “per caso”, che l'aggressività è importante per lo sviluppo, ma sono i genitori che devono modulare l'aggressività e saperla in qualche modo contenere. Forse è proprio il ruolo di genitore che oggi sta diventando più complesso. In particolare il cartone animato violento permette al bambino di avere un personaggio , anche aggressivo o violento , con cui identificarsi, vivendo proprio questi aspetti più ” perturbanti” della propria personalità in un'area della realtà, in una zona franca, dove può imparare a vivere con diverse parti di sé. Tuttavia è anche vero che diversi programmi offrono delle soluzioni sceniche molto semplici, del tipo stimolo-risposta, senza insegnare al bambino come incanalare e modulare la propria aggressività in modo più adulto.

Che cosa pensa invece dei bambini che diventano protagonisti di spettacoli televisivi come “prodigi” della danza o della musica? Rischiano in qualche modo di diventare degli adulti disturbati per non aver vissuto una vera infanzia?

Non penso che tutti i “bambini prodigio” debbano essere per forza considerati candidati all'infelicità da adulti, soprattutto quando è evidente la presenza di un vero talento .Certo se invece il dedicarsi a tempo pieno all'arte tralasciando altre attività, ludiche o di socializzazione, è il risultato di un investimento eccessivo da parte dei genitori sui figli , sui quali vengono riversate eventuali frustrazioni , questo può provocare una crescita del bambino troppo rapida, catapultandolo in un mondo non certo delle fiabe, e facendogli “saltare” le tappe fondamentali per la propria maturazione. 

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