Report sessione plenaria: Prospettive di sviluppo delle norme che regolano l' assistenza psichiatrica e dei modelli organizzativi per la tutela della salute mentale.
Apre i lavori il Prof. Jenicek che illustra una serie di considerazioni sulle difficolta' di fare una psichiatria basata sull' evidenza e di come questo approccio sia comunque ancora relativamente giovane (12 anni).
Una dei problemi maggiori e' che anche dopo uno studio di EBM non sempre e' facile tradurlo in pratica, anzi deve essere posta attenzione a non danneggiare i pazienti usando in maniera non appropriata e priva di criterio la EBM. On line e' disponibile il testo completo della sua relazione e un' intervista in materia.
A seguire la relazione del Prof. De Plato, dove si sottolinea che ricerca, assistenza e formazione devono essere un momento unico e procedere unite, nota poi che SPDC, Cliniche universitarie e privato non devono interagire tra loro in assenza di un contatto col CSM, ma devono trovare in questa struttura il punto di coordinamento nella gestione del paziente; a sua volta il CSM deve rafforzare la sua interazione coi medici di medicina generale, punto questo piu' volte emerso nel corso di tutto il congresso. Infine una considerazione sui tentativi di �controriforma" dell' assistenza psichiatrica, si contano, dice il relatore, almeno una sessantina di tali tentativi a partire dagli anni della approvazione della 180; in tal senso, considerata l' attuale maggior autonomia delle regioni in materia sanitaria, le regioni che corrono maggiormente questo rischio sono quelle dove si sono costruiti i servizi piu' deboli.
Presenta infine due suoi progetti per la creazione di centri di eccellenza: uno in tema di disagio adolescenziale e l' altro di gestione pluridisciplinare delle demenze. Il Prof. Turrini legge un comunicato del Prof. Scapicchio in cui il Professore riferisce all' uditorio che, per sua scelta, oggi non fara' la relazione prevista, ritiene inoltre che un congresso e' il piu' alto momento di confronto ma deve comunque essere un luogo in cui puo' esprimere il dissenso, non sente appartenergli il conformismo culturale, e apprezza il riconoscimento dell' errore che nasce dal confronto, non chiede condivisione delle sue scelte e porge i suoi saluti agli ascoltatori.
Conclude i lavori il Prof. Cartabellotta che delinea come a partire dalla evidence based medicine si stia progressivamente arrivando alla clinical governance, tale passaggio e' stato naturale per il mondo anglosassone, patria dell' EBM, dovrebbe pero' essere posta attenzione nell' adattare tale nuovo concetto alla realta' italiana dove l' EBM non e' ancora del tutto recepita; comunque su tale aspetto c' e' da rilevare come esistano notevoli differenze tra le varie realta' regionali. Sottolineata la differenza tra governo clinico delle prestazioni sanitarie, inteso come un punto di vista posto sulla qualita' dell' assistenza erogata e il governo economico, inteso come una specifica attenzione a monitorare e limitare le spese di bilancio sanitario, a tutt' oggi, nella realta' regionale italiana, i due modelli sono all' incirca equi distribuiti.
Da rilevare la necessita' in futuro, per poter sviluppare la clinical governance di affiancare nelle valutazioni e negli studi ai tradizionali indicatori di efficienza anche altri indicatori quali quelli di sicurezza, equita', partecipazione dei pazienti, efficacia; in tal senso, citando anche parte del dibattito seguito alla relazione, la sfida per le societ� scientifiche sara' quella di affiancare alla tradizionale attivita' di produzione di linee guida anche un impegno scientifico nel definire nuovi e adeguati indicatori.
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