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INTERVISTA A GIULIO PERUGI

28 Nov 12

Di FRANCESCO BOLLORINO

Ieri il Prof. Callieri durante il suo intervento sul delirio ha detto una cosa molto giusta,a mio avviso, rispetto agli aspetti psicoterapici, cioe� ha detto che il delirio e� curabile dal punto di vista psicoterapico se il paziente e� in grado di comprenderne gli aspetti simbolici�e quindi si puo� prescindere dal contenuto�
Il problema emerso oggi mi pare quello dell�individuare delle terapie farmacologiche, che fanno necessariamente parte di una terapia integrata, che siano il piu� possibile efficaci, mi sembra di capire che, in realta�, siamo molto lontani dall�aver individuato una terapia specifica�� ��Che e� poi un discorso analogo a quello fatto dal Prof. Callieri,: se diciamo che possiamo trattare i deliri solo se il paziente ne comprende il contenuto simbolico del delirio, significa che possiamo trattare solo una parte minore dei deliri, che ha un�aderenza minore al vissuto psichico, perche� se uno e� capace di distanziarlo e di vederne gli aspetti simbolici, insomma, e� un delirante che per lo meno ha una grande parte di se� capace di criticare certi aspetti�lo stesso vale per la terapia farmacologica��
�Ovvero?�
�Ovvero noi abbiamo degli strumenti che possano intervenire, ci sono forme che non sono croniche, che non sono strutturate, che si inseriscono in un certo contesto personale�su cui, se interviene in un certo momento, anche dal punto di vista farmacologico, si puo� avere un intervento, con gli antidepressivi in certe forme, gli SSRIs in particolare, e con gli antipsicotici in certe forme, che puo� essere risolutivo�praticamente la difficolta� della terapia sta nelle forme croniche, radicate�ha provato ha convincere un interista che avrebbe maggiori soddisfazioni se diventasse juventino?…provi a modificarlo con la psicoterapia e con i farmaci,�l�aderenza alle proprie fedi, alle proprie credenze e� difficile da modificare con qualsiasi intervento, quindi non vedo la ragione per cui funzionerebbe meglio un intervento piuttosto che un altro�ed anche, ogni intervento ha il suo spazio d�azione e la sua indicazione in un paziente piuttosto che un altro, probabilmente i due interventi insieme sono sinergici, comunque l�efficacia che abbiamo e� parziale�Si potrebbe anche dire:�Perche� non avete farmaci che curano la demenza?��eh, perche� la demenza e� una malattia che si cura male, per le sue caratteristiche�lo stesso e� per il delirio�
�Ma in futuro e� immaginabile individuare una classe di farmaci specifica?�
�In futuro e� immaginabile tutto�ad esempio prima del 1950 nessuno avrebbe immaginato che esistesse un composto chimico che riduce l�agitazione psicomotoria, pero�, poi si e� usato il Largactil, e da li� e� venuto il resto�ancora oggi per molta gente e� difficile immaginare che ci siano farmaci che cambiano gli stati d�animo, anche se poi quotidianamente noi beviamo ed il vino cambia il nostro stato d�animo�non e� facile dire�in futuro e� possibile tutto,�ci sono delle perplessita��.facevo prima l�analogia con la demenza, che presenta le stesse difficolta��e� difficile, perche� se noi avessimo qualcosa che puo� influenzare il sistema di credenze di un individuo, sarebbe anche piu� pericoloso di quelli che influenzano le emozioni��
�Su questo non c�e� dubbio, ma e� altrettanto vero che noi abbiamo questo povero corpo, per cui e� indubbio che, da qualche parte, un D2, D3, D4…coinvolto c�e���
�Certo, pero� e� difficile immaginare un farmaco con una selettivita� d�azione cosi� specifica��

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