INTERVISTA A L. FASS

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28 novembre, 2012 - 18:18

"Le tecnologie convergenti in neuroradiologia".

Qual' e' a suo avviso il futuro della neuroradiologia?
Penso che una delle ipotesi future piu' interessanti sara' quella di guidare la terapia, eliminando la necessita' di molti interventi chirurgici invasivi, o inserendo talora in modo incruento opportuni dispositivi entro il cervello. Un' altra notevole risorsa sara' quella di diagnosticare le malattie precocemente, per evitare grosse spese sanitarie e sociali (un esempio potrebbe essere l' identificazione di casi di Alzheimer). Questo sara' possibile usando la biologia molecolare, per cui sara' indispensabile una sempre maggiore integrazione tra varie tecnologie; saranno necessari nuovi corsi di formazione, come quello in biologia molecolare. E' quindi fondamentale capire quali sono oggi la vari tecnologie a disposizione e quali sara' piu' opportuno sfruttare.
E' vero che in futuro si fara' la biologia molecolare con la risonanza magnetica?
La risonanza e' ancora molto meno sensibile della PET, che puo' farlo gia'. Con la spettroscopia tuttavia possiamo gia' vedere non molecole ma gli effetti di queste molecole, studiando metaboliti come la colina o NAA Il problema e' la risoluzione e la velocita' dell'esame, perche' spesso gli eventi che vogliamo studiare sono molto veloci, e percio' l'esame dura piu'a lungo di essi. Sara' pero' possibile in futuro utilizzare sostanze nuove e agenti mirati come il carbonio 13, che aumenta molto la sensibilita'di tali metodiche. Inoltre si tratta di una molecola "naturale", cioe' normalmente presente nel corpo umano, a diferenza del gadolinio oggi utilizzato. Si potranno quindi mettere a punto composti basati sul C13: cio' pero', considerando l' emivita molto breve di questo isotopo (solo 20 secondi), necessitera' la presenza di macchine in grado di produrlo piazzate molto vicino all' apparecchio della risonanza magnetica.

(A. Leonardi)

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