Cellule staminali neurali nelle malattie infiammatorie del sistema nervoso centrale (A. Leonardi. I. Bonanni)
Quali sono le applicazioni attuali e le prospettive future in neurologia delle cellule staminali ?
Il primo problema e� capire bene di quali cellule si parla : le cellule staminali possono essere infatti di qualsiasi tipo ed origine: possono essere embrionali, cioe � totipotenti e capaci di generare qualsiasi tessuto, oppure essere cellule multipotenti, quindi capaci di generare solo le cellule dell�organo da cui originano. In neurologia l�uso delle cellule staminali data oramai da parecchi anni, perche� sono gia� state utilizzate cellule staminali del midollo osseo in varie patologie neurologiche, in particolare nelle leucodistrofie del bambino ed anche ultimamente nelle malattie autoimmuni, con dei risultati soddisfacenti. Si sta cercando di capire se questo puo� essere applicato su larga scala: purtroppo la mortalita� rimane ancora, nell�autotrapianto di midollo osseo, un problema, anche se il miglioramento delle tecniche potrebbe portare ad un uso piu� diffuso delle cellule midollari staminali in alcune patologie specifiche. Per quanto riguarda le cellule staminali neurali, cioe� quelle del sistema nervoso centrale, le prospettive sono buone : esse potrebbero infatti rappresentare una delle possibilita� terapeutiche sia nelle malattie neurodegenerative che nelle malattie infiammatorie. Al momento tuttavia i dati sono da considerarsi sperimentali e quindi la trasferibilita� nell�uomo non e� prevedibile nel breve termine.
Quali sono le implicazioni etiche dell�utilizzo delle cellule staminali nell�uomo ?
In Italia esiste una legge che ne vieta l�utilizzo. Io personalmente sono contrario a questa legge, che ritengo oscurantista. Credo che gli scienziati abbiano diritto di sperimentare, nei limiti dovuti, e che l�etica dovrebbe entrare successivamente nel momento in cui realmente si prevede una applicabilita� sull�uomo, cosa che adesso per le cellule embrionali non sussiste. Per quanto riguarda le cellule staminali adulte il grosso vantaggio e� il fatto che potrebbero essere cellule cosiddette �istocompatibili�, cioe� prelevate dallo stesso soggetto in cui poi si fa il trapianto. Purtroppo queste cellule non possono essere coltivate in vitro indefinitamente e quindi potrebbero rappresentare una sorgente limitata di materiale da trapiantare. Quindi ritengo che si debba sperimentare a livello preclinico con entrambe le sorgenti, embrionali ed adulte, valutare nei singoli casi quali siano quelle che funzionano meglio e conseguentemente vedere se vale la pena pensare alla applicabilita� sull�uomo.
Quali sono le malattie su cui puntare nell�utilizzo delle cellule staminali sull�uomo?
Le ultime indicazioni degli studi sperimentali ci fanno capire che le cellule staminali possono avere varie funzioni : da una funzione piu� immunoprotettiva o neuroprotettiva a una funzione di riparazione su un danno gia� subito. Il problema reale nel sistema nervoso centrale e� l�improbabilita� che il trapianto di cellule staminali neurali sia in grado di restituire funzionalmente integrita� all�organo, in questo caso il cervello, che viene danneggiato, ovverosia permettere alle varie regioni cerebrali di inteconnettersi in maniera adeguata e quindi riformare le sinapsi funzionali. E� invece molto piu� probabile che un intervento precoce in qualche modo possa essere finalizzato alla neuroprotezione e quindi prevenire un danno che nel momento in cui diventa terminale e� difficilmente pensabile possa essere in qualche modo recuperato dalle cellule staminali. Quindi le malattie su cui puntare sono ovviamente quelle croniche senza necessita� di un intervento immediato e per le quali in questo momento siano a disposizione strumenti diagnostici che ne permettano l�individuazione precoce e quindi un intervento capace di evitare l�istaurarsi di una cronicita� e di un danno permanente.
Direi che in generale sia le malattie neurodegenerative che quelle infiammatorie potrebbero beneficiare dell�utilizzo di queste cellule: esse quindi sono uno dei possibili strumenti terapeutici, ma sicuramente non sono la soluzione, come viene spesso erroneamente affermato sulla stampa, a malattie ccome Parkinson, Alzheimer, Sclerosi Multipla.
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