INTERVISTA A LAURA BELLODI

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28 novembre, 2012 - 17:05

Puo� spiegarci meglio cosa sono le reti neurali artificiali e la loro implicazione nella medicina?
E� uno strumento di elaborazione statistica che elabora dati che si presuppone siano tra di loro in una relazione tra di loro non lineare, dove le statistiche convenzionali dalla cluster analysis all�analisi della varianza non sono utilizzabili. I risultati che si ottengono da questo tipo di analisi consentono di stabilire in che misura le variabili che poni all�apprendimento della rete sono in grado di costruire un sistema di previsioni utlilizzabile per nuovi casi. Gli utilizzi di questo modello che abbiamo fatto sinora riguardano aspetti psicofarmacologici, in particolare la previsione di una risposta o meno ad una determinata terapia. Ovviamente, come per qualsiasi altro strumento clinico, e� soltanto di ausilio alla decisione, che rimane del medico.
Lei ha accennato ad una relazione tra linearita� e� psicopatologia, potrebbe approfondire questo concetto?
In certi ambiti si e� visto che, quando c�e� patologia, c�e� una componente di perdita del grado di complessita� �fisiologico�, quindi e� come se ci fosse una regressione verso una prevedibilita� di ordine. Questo e� probabilmente il motivo per il quale, anche con le elaborazioni di tipo lineare fatte sinora, le conoscenze sono comunque progredite, fermo restando il fatto che, rispetto alla complessita� di certe situazioni, gli strumenti di cui disponiamo sono molto limitati. Penso, ad es. ai trattamenti farmacologici per i disturbi di personalita�, per lo piu� empirici.
Puo� farci un esempio di psicopatologia lineare?
Un esempio puo� essere il disturbo ossessivo compulsivo. La ripetitivita� dei comportamenti del compulsivo non sono giustificati dalla situazione attuale, ma appartengono ad un background di pattern comportamentali acquisiti. Alla situazione nuova, che richiederebbe un adattamento immediato, il soggetto non risponde con il comportamento appropriato, ma con l�iterazione di un comportamento che ha altre motivazioni, nell�ambito di un comportamento che potremmo definire patologicamente prevedibile.
(a cura di M .Fenocchio e W. Natta)

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