Intervista a M. Leonardi

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26 novembre, 2012 - 13:52

D: Come pensate di creare questa collaborazione tra neurologi ed associazioni e cosa chiedete ai neurologi?
R: Il motivo per cui oggi siamo qui è cercare di vedere se a livello Regionale è possibile ricreare quella sinergia tra associazioni e neurologi che cerchiamo di creare a livello nazionale. Ci sono difficoltà perché come è emerso dalla tavola rotonda fino ad ora, è molto difficile creare sinergie tra le associazioni stesse (perché ci sono talora dei conflitti tra associazione ed associazione) ed anche tra i neurologi e le associazioni. Forse ci sembra che a livello regionale se si organizzano le 23 associazioni nazionali in gruppi che lavoarano anche a livello locale si può pensare che più servizi per i pazienti possano essere fatti, più informazioni al neurologo possano essere date e più informazioni il neurologo può passare alle associazioni. Secondo noi un po' più di capillarizzazione aiuta anche alla luce del fatto che comunque la difficoltà che c'è oggi è che la tematica della malattia cronica neurologica è complessa, il neurologo da solo non può lavorare, ha necessità dello psicologo, del fisiatra, dello psichiatra, dell' assistente sociale e di una serie di strutture sul territorio di integrazione socio-sanitaria. Quindi noi non chiediamo al neurologo di fare il tuttologo ma di capire che se da solo non può risolvere tutti i problemi dei pazienti neurologici, deve aiutarci a metterci in rete e deve mettersi in rete con le altre strutture professionali. 

(a cura di M. Prontera)

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