Farde et al.
Nature 1998; 385: 590.
I tratti di personalitá, ovvero i patterns comportamentali primari, differiscono profondamente tra ogni individuo. Studi sperimentali condotti sugli animali hanno rivelato un coinvolgimento del sistema neurotrasmettitoriale dopaminergico nei processi di iniziativa comportamentale, di ricompensa e di motivazione.In questo studio sono state analizzate, in un campione di 24 soggetti sani, le correlazioni tra tratti di personalitá, valutati mediante la _Karolinska Scales of Personality" (KSP), e densitá dei recettori dopaminergici D2 nel putamen, misurata mediante PET cerebrale con il radioligando [11C]raclopride.La densitá dei recettori D2 ha mostrato una significativa correlazione inversa con l'item _distacco" (ossia la tendenza ad evitare la confidenza ed il coinvolgimento con gli altri) (r=-0.68, p<0.001) e con l'item _irritabilitá" (r=-0.51, p<0.01) della KSP.I tratti di personalitá che caratterizzano il _distacco" richiamano aspetti comportamentali del disturbo schizofrenico definiti come _sintomi negativi". Gli antipsicotici classici agiscono mediante il blocco dei recettori D2, e sono efficaci sui sintomi positivi della schizofrenia (allucinazioni, deliri, disturbi formali del pensiero); al contrario, i sintomi negativi rispondono poco, o addirittura peggiorano, in corso di trattamento con antipsicotici classici. Il risultato, che indica una forte correlazione tra _distacco" e densitá dei recettori D2, suggerisce che potrebbe essere utile testare l'ipotesi di una bassa densitá dei recettori D2 in pazienti schizofrenici con predominante sintomatologia negativa.La densitá neurorecettoriale potrebbe dunque rappresentare un indice biologico della relazione tra carico genetico e tratti di personalitá.
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