TIRABOSCHI. Si è concluso un lavoro che. pur svolgendosi nell'arco di pochi giorni, è stato faticoso e difficile: sappiamo che il tema della psichiatria è estremamente complesso e avviato lungo strade per molti aspetti ancora inesplorate. La rapidità con cui la Commissione ha lavorato non vuol dire che vi sia stata una intesa acritica e facile, già nella fase di elaborazione si erano registrate differenze ed anche dissensi tra i gruppi politici che hanno fornito un contributo alla , formazione della legge. 
Nella fase finale molti ostacoli sono stati superati. rendendo possibile una larga convergenza su un testo che, a giudizio del gruppo socialista, è notevolmente migliorato. Sul disegno di legge presentato dal Governo avevamo molte riserve; esso non forniva risposte. adeguate ed ignorava. almeno su alcuni punti. proposte e richieste presentate dal nostro gruppo e da organismi culturali e politici nazionali e periferici che hanno avuto il merito di scuotere il robusto edificio della vecchia psichiatria.
Il confronto serrato e'non diplomatico che si è sviluppato all'interno della Commissione ha prodotto risultati che sono da considerare apprezzabili e positivi. La legge che ci apprestiamo a votare non può e non vuole fornire risposte definitive e compiute a tutti i problemi che la psichiatria solleva. Si è aperta una fase di avvio che è abbastanza coerente con i contenuti della riforma sanitaria e che deve ritrovare proprio nella rapida approvazione della riforma dell'assetto sanitario un punto di raccordo.
Per quanto ci riguarda non abbiamo atteso l'incalzare delle scadenze referendarie per sollevare, dentro e fuori il Parlamento, il grande problema della psichiatria, dei manicomi e del loro superamento, della .lotta politica contro la separazione e l' one. Nel 1976 prendemmo l'iniziativa di proporre una serie di misure, che poi trovarono un loro logico posto nella nostra proposta di legge sulla riforma sanitaria, per affrontare con contenuti e metodi nuovi la problematica della psichiatria.
Per noi bisognava mettere in movimento un processo di liquidazione della spaventosa e agghiacciante realtà esistente, offrendo una concreta speranza di difesa delle prerogative della dignità dell'uomo in una società sempre più nevrotizzata e convulsa-
Oggi, ne prendiamo atto con favore, molte idee ieri rifiutate dai più si sono affermate, anche se rimangono molti chiarimenti da dare e da ricevere su come dovrà correttamente funzionare una nuova politica della psichiatria. Ho ricordato nel corso del lavoro della Commissione che sono stati conseguiti alcuni significativi miglioramenti rispetto al testo del Governo.
Sono state ricercate cd ottenute maggiori garanzie per i cittadini che possono essere soggetti alla richiesta di trattamento sanitario obbligatorio. L'emendamento all'articolo 2 con il quale si stabilisce che l'ordinanza con cui si dispone il trattamento sanitario obbligatorio in condizioni di ospedaliera deve essere preceduta dalla convalida motivata di un medico della struttura pubblica, offre garanzie contro ogni abuso tendente a limitare la sfera delle libertà per- sonali.
Molto importante è la questione delle degenze ospedaliere. Andava precisato che le degenze ospedaliere dovranno essere quanto più brevi possibile e andava rifiu tata l'intenzione di costituire. esaltando ne la autonomia. servizi'presso gli ospedali general corrispondenti a dei piccoli manicomi. 
La limitazione dei posti letto; il rifiuto di istituire reparti o divisioni psichiatriche; la eliminazione del termine usato nel. testo governativo secondo cui i servizi avrebbero dovuto essere autonomi. offrono più solide possibilità di un col- legamento permanente tra degenti e ser vizi territori. tra operatori e contesto familiare e sociale. Il nostro voto favorevole alla legge è un voto convinto proprio perchè sono state superate incertezze e impostazioni sba giiate: abbiamo sostenuto e continueremo a sostenere che una vera risposta alla malattia mentale non può essere l'ospedalizzazione dell'infermo o soltanto attraverso misure terapeutiche.
La decisione che la legge adotta di superar il manicomio, sia pure con la gradualità del caso, non é un accorgimento tecnico ma é una scelta politico.
. Alla liquidazione del ricovero coatto nel manicomio o ospedale psichiatrico non si risponde con il ricovero presso un o e generale che non potrà non essere una misura per acuti e limitata nel tempo. ma organizzando i servizi alternativi nel territorio. Nel confermare la adesione del gruppo socialista alla legge sulla nuova disciplina in caso di trattamento sanitario obbligatorio penso sia utile sollevare tre ordini di questioni. La concezione a cui in materia sanitaria restiamo legati è lo sviluppo della prevenzione. che anche nel campo della malattia mentale e dovrà essere il cuore nell'applicazione della nuova politica psichiatrica. Prevenire e rimuovere le cause della malattia, compiti estremamente difficili ma decisivi, devono sempre po. ter precedere la cura.
Abbiamo la consapevolezza po1itica che nel superamento degli ospedali psichiatrici si incontro gravi difficoltà oggettive e molte resistenze di infermi, spesso anche di. familiari e: talvolta, di operatori socio-sanitari. Le regioni, anche su questo punto fondamentale della vita sociale dovranno ricercare qualità di impegno e fermezza nelle scelte.
Terza e ultima valutazione: la Camera dei Deputati si accinge ad approvare una legge destinata ad incidere piuttosto radicalmente sulle istituzioni, private e pubbliche e sulla vita di tanti cittadini, ma la legge. non vivrà per lungo tempo se non sarà con grande urgenza accompa gnata dalla riforma sanitaria e se non saranno isolate vecchie mentalità, rassegnate ed arretrate.
NICOLAZZI. Esprimo il mio parere favorevole in conformità ad una posizione assunta daI gruppo socialdemocratico fin dal 1974 per l'abrogazione della legge manicomiale e l'avvio della riforma psichiatrica con un provvedimento stralcio rispetto alla legge di riforma sanitaria generale.
PRESIDENTE. Chiedo, in caso di approvazione. di essere autorizzato a procedere al coordinamento formale del disegno di legge.
Se non vi sono obiezioni. rimane così stabilito.
(Così rimane stabilito).
Votazione segreta.
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto del disegno esaminato nella seduta odierna.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione
Disegno di legge: "Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori"
Presenti …..32
Votanti ……31
Astenuti ……1
Maggioranza ….16
Voti favorevoli …30
Voti contrari ….1
(La Commissione approva).
Hanno preso parte alla votazione:

Abbiati Dolores, Agnelli Susanna, Ammella, Arnone, Berlinguer Giovanni, Bisignani, Boffardi Ines, Brusca, Carloni Andreucci Maria Teresa, Cirino Pomicino, D'Arezzo, Del Duca, Forni, Gasco, Giovagnoli Angela, Giovanardi, Lussignoli, Marraffini, Martini Maria Eletta, Milano DePaoli Vanda, Morini, Nicolazzi, Orsini Bruno, Palopoli, Pompei, Presutti, Sandomenico, Savino, Tessari Giangiacomo, Tiraboschi, Triva, Urso Giacinto.

Ha dichiarato di astenersi:
Del Duca.
La seduta termina alle 12.

Loading

Autore

  • Articoli Originali
  • Documenti
  • Testimonianze dei protagonisti
  • Interviste
  • “La verità è dolce”, percorsi e racconti fotografici di Uliano Lucas
  • Tribuna Aperta
  • Organizzazione e ordinamenti psichiatrici stranieri
  • Recensioni & fonti bibliografiche
  • I media e la 180
  • La riforma vista d’oltralpe