FRATTALI
Fratture,intersezioni,crepe nel pensiero dominante
Congresso dei gruppi operativi Cile 2014
7 maggio, 2013 - 18:44
Gruppi operativi e moltitudini
Da ormai 15/20 anni il pianeta è interconnesso e viviamo nella era della globalizzazione. Gli stati nazionali con le loro frontiere sono relitti da carta geografica appesa nelle aule delle scuole elementari.
Il flusso globale è una realtà. Io con un semplice clik spedisco questa lettera dall'Italia in Cile ed in Argentina e la lettera arriva immediatamente.
Così funzionano le transazioni finanziarie, un investitore di New York compra sul mercato di Tokyo e viceversa spostando onde di bit nel cyberspace.
Come si può pensare che tutto questo sia regolato da leggi di uno stato.
Lo stato definisce con le frontiere un territorio di sua competenza, ma il cyberspace non e' unterritorio,e' una altra forma di spazio che circonda il pianeta.
Lo spazio virtuale.
Tuttavia, ad un certo punto, le contraddizioni sono esplose e non sono esplose nello spazio virtuale ma in quello reale
Si poteva pensare che i cittadini degli Stati Uniti d'America avessero una costante disponibilità di denaro che richiedevano a credito dalla banche?
Certo!
Il sistema neoliberale presuppone che il cittadino chieda denaro alla banche e lo ridia indietro con il tempo. Il mondo del debito privato.
Ma per fare questo la banca richiede una garanzia, altrimenti il debito potrebbe essere insolvibile e la banca avrebbe perso il denaro. Ma come può dare una garanzia un disoccupato o un lavoratore precario che cambia continuamente lavoro perchè non ha nessuna garanzia contrattuale? Non può. Infatti in Europa,un disoccupato, un lavoratore precario non accede al credito, ma in compenso ha uno stato sociale che ancora attutisce la mancanza di stabilità, con case a basso costo, con la protezione
Il sistema neoliberale presuppone che il cittadino chieda denaro alla banche e lo ridia indietro con il tempo. Il mondo del debito privato.
Ma per fare questo la banca richiede una garanzia, altrimenti il debito potrebbe essere insolvibile e la banca avrebbe perso il denaro. Ma come può dare una garanzia un disoccupato o un lavoratore precario che cambia continuamente lavoro perchè non ha nessuna garanzia contrattuale? Non può. Infatti in Europa,un disoccupato, un lavoratore precario non accede al credito, ma in compenso ha uno stato sociale che ancora attutisce la mancanza di stabilità, con case a basso costo, con la protezione
sanitaria, con i sussidi di disoccupazione. In qualche stato di più in qualche stato di meno, ma questo è il welfare europeo erede della socialdemocrazia e delle politiche economiche Keynesiane che prevedono l'intervento dello stato nell'economia. Quindi un certo indebitamento statale a fronte di un risparmio dei cittadini.
Ma negli Usa no. Il neoliberalismo dominante prevede che si indebiti il cittadino e non lo stato. Il debito deve essere privato. E allora come si fa, visto che il neoliberalismo prevede la rottura dellacontrattazione collettiva lo spostamento alla gestione individuale della previdenza sociale, della cassa malattia e di tutti gli oneri sociali? In oltre viene magnificata la precarietà come flessibilità della forza lavoro e dunque,complessivamente la condizione degli operai e dei lavoratori diviene più instabile e meno solvibile.
Ma il dogma è dogma per questo le banche, in quello stato erogano crediti che sanno non essere solvibili. Creano letteralmente moneta. Poi questi debiti vengono comprati da altre banche e le altre banche piene di debiti vengono comperate da colossi bancari troppo grandi per fallire: too big to fail.
Praticamente, il sistema prevede la scomparsa di qualsiasi elemento comune.
La previdenza sociale non è più sociale deve diventare un sistema privato per questo è necessario creare fondi pensione che non sono altro che assicurazioni private gestite da grandi assicurazioni e grandi banche. Un rapporto privato con il proprio futuro che ha creato i grandi fondi pensione che gestiscono masse enormi di danaro che in alcuni casi sono investiti in hedge found o fondi speculativi che per la legge degli USA non devono avere più di 99 soci per ogni fondo.
Quindi la raccolta dei fondi dai lavoratori non ha piu' il compito del mutuo soccorso e della previdenza sociale ma cercano la speculazione che segue l'interesse di pochi soci del fondi speculativi in cui i fondi pensione confluiscono.
E' la privatizzazione bellezza!Del resto il socialismo e' morto.
Questo sistema ha garantito agli stati uniti,all'europa e a ceti limitati del pianeta di vivere al di sopra delle proprie possibilita' di consumare una grande quantita' di energia e di aumentare l'entropia che si manifesta anche con l'emissione di Co2 e con il conseguente riscaldamento globale.
Questo radioso mondo si alimenta tuttavia delle spese statali che finanziano il complesso militare industriale.
Questo complesso sovranazionale si è posto il compito di dare ordine al mondo.
Dopo il crollo delle torri gemelle c'è stato il tentativo di controllare il flusso della globalizzazzione in una dimensione imperiale.le guerre di Busch junior sono state questo.
Ma l'impero ha perso la guerra.
Cosi' è cominciata la crisi dei mutui subprime, cioè mutui a bassissime garanzie concessi per comperare immobili.Le banche che avevano comperato il debito sono state costrette a rientrare e così come le tessere del domino e' crollato il sistema fino ad una delle banche too big to fail: Lemhan Brother.
A questo punto il sistema era collassato. Come fare? Fare fallire tutte le banche?
Crollava il capitalismo.
A questo punto la federal reserve (la banca centrale degli Stati Uniti) il vituperato stato non se ne stette con le mani in mano da arbitro imparziale del sistema come vuole il dogma neoliberale ma intervenne per finanziare le banche private e come ha fatto? Ha semplicemente stampato carta moneta e l' ha data alle banche senza interesse.
Un dono.Non piccolo.Si e' trattato di 7500 miliardi di dollari. ripeto 7.500 miliardi di dollari.Dopo avere rifinanziato le banche con un' enorme massa monetaria il sistema ha cominciato il suo attacco partendo dalla Grecia. Il governo socialista greco scopre un buco nel bilancio e subito le agenzie di valutazione (rating) declassano il debito sovrano greco, siamo all' inizio del 2010. Circola la notizia che la grecia puo' andare in bancarotta.Quindi le banche in questo sistema non possono fallire,gli stati si?Questa valutazione porta alla vendita dei titoli di stato greci,considerati inaffidabili, e quindi parte il balletto per il salvataggio della Grecia.
A fronte dei 7.500 miliardi di dollari dati alle banche nordamericane senza contropartita: l'economia del dono, per prestare 110 milioni di euro ilFMI chiede alla Grecia sacrifici drastici sullo stato sociale, lo stato e le sue spese debbono ridursi per pagare il debito che viene comprato dal fondo monetario e da altre banche tedesche. Per le banche il dono per gli stati l'usura. E' difficile non pensare che sia in atto una guerra economica.La crisi del liberismo colpisce gli elementi residui del socialismo: la mutualità,la solidarietà sociale.
Ma che senso ha questa guerra economica?
La crisi che e' nata come finanziaria e continua attaccando ora le finanze degli stati sovrani e' diventata economica, sociale e politica.
Economica perche' e' crollata la domanda di beni di consumo e la mancata definizione di regole globali comporta una forte incertezza sulle fonti energetiche. Siamo in una epoca che vede il cambiamento dall' energia ricavata dal petrolio a quella ricavata da altre fonti.Il nucleare su cui si e' puntato in passato non sembra essere un orizzonte realisticamente praticabile, ed ancora le energie rinnovabili stentano ad entrare nel modello perche' prefigurano una società plurale meno centralizzata.Tutto questo avviene nel riscaldamento planetario che prefigura il collasso globale se non verranno prese le decisioni indispensabili per diminuire la produzione di CO2.Le automobili a benzina si vendono sempre di meno.Anche perche' la massa monetaria non e' andata per nulla nell'aumentRe gli stipendi, non e' stata socializzata ma privatizzata ancora di piu'.Non c' e' denaro per comprare beni di consumo, e così i beni di consumo non si accumulano più nei magazzini per via del modello Toyota ma cala la produzione e calando la produzione gli operarai vengono messi in cassa integrazione e poi in "mobilita'" cioè un eufemismo per dire licenziati. Chi paga la cassa integrazione? La finanza privata? Ci sono assicurazioni che assicurano il rischio licenziamento? Ma va! Questo rischio deve assumerselo lo stato,o meglio il residuo di solidarietà sociale,che sta saltando in aria perche' nessuno vuole più andare a debito.Chi presterà i soldi ai disoccupati? Nessuno perché nell'etica capitalista,derivata come ci ha mostrato Max Weber dal calvinismo,se una persona e' povera e' colpa sua.Così la crisi economica da sovrapproduzione si trasforma in crisi sociale,aumenta la disoccupazione. Vengono prodotte moltitudini che perdono lavoro, reddito,casa,fino a perdere diritti di cittadinanza ed essere cacciati alla periferia di una linea di benessere che si riduce sempre di più .Le citta' si segmentano in zone recintate e protette con muri e divise da aree insicure e dagli slums che si allargano sempre di più. Metropoli a livelli di frequentazione diversificato con zone protette ed aree of limits.
Che fanno le moltitudini?
Il novecento ci ha abituato alle masse,Tarde e Le Bon parlano di masse,Freud parla di masse, Reich parla di masse. Freud ci svela la psicologia delle masse composte da individui che si identificano con un capo e lo mettono nel posto dell'ideale dell'io provocando poi delle identificazioni laterali che contribuiscono a formare una mentalita' di massa.Freud parla di masse effimere che si formano e poi scompaiono e di masse artiiciali che hanno una durata maggiore e non necessitano per sviluppare identificazioni di essere continuamente radunate. Reich applica questa analisi alla politica a lui contemporanea e spiega la psicologia di massa del fascismo con l'identificazione dei tedeschi con Hitler che attraverso una costante sovaeccitazione simbolica rafforza i legami laterali delle masse in una fantasia patologica di onnipotenza e di predestinazione al dominio di tutte le altre masse passive ed evocando i legami al sangue ed alla terra mostra i nemici esterni ed interni in una evidente dinamica di scissione e proiezione tipica della paranoia.
Queste masse vivono nella costante paura del nemico interno ed esterno,ed il nemico e' ignobile degno solo di essere dominato,ma il nemico interno diventa il parassita,responsabile della tabe che distrugge il buon sangue e quindi come parassita deve essere annientato.
Ci sono studi preziosi sulla nazionalizzazione delle masse come quelli di G.Mosse o gli studi dei rapporti fra massa e potere di Elias Canetti. L'irruzione delle masse ha segnato in negativo ed in positivo la storia del novecento.Ma se riprendiamo il principio freudiano a proposito della psicologia delle masse dobbiamo ritornare ad una identificazione con un leader vivente o anche morto che porta alla costruzione di "un popolo"che appunto si riunifica in una massa.Il popolo si puo' identificare anche in una idea, l'idea di una nazione ma anche l'idea di classe sfruttata e così via.
Ma nel duemila queste identificazioni sono crollate non ci sono più masse che si riunificano attorno ad un leader, si le vediamo, vediamo il loro costituirsi effimero o il loro coagularsi attorno a predicazioni mediatiche o ad una virtualità che ne annulla la forza.I popoli sono diventati anacronismi come gli stati.Vengono evocati come si evocano gli spettri e diretti come zombi nello spazio massmediatico.
C'e un popolo come segmento pubblicitario cui vedere merci,si producono popoli immaginari nazioni immaginarie per manipolare gli effetti delocalizzanti della globalizzazione.
Non ci sono più masse ma ci sono moltitudini.Le moltitudini non possono essere più ricondotte ad unita',sono plurali.
Le moltitudini sono apparse sulla scena politica nel 1999 a Seattle, quel movimento non era una massa. Era già moltitudine. Tuttavia le moltitudini che si sono manifestate poi concretamente a Genova nel 2001 non sono riuscite a trovare la forza per scardinare il progetto imperiale. E' evidente che la guerra di Busch non e' stata fermata dalle moltitudini che si sono prese la scena nel 2004 con enormi manifestazioni.Quelle moltitudini hanno percepito la loro impotenza di fronte al potere.
La guerra ignobile basata sulla menzogna si e' fatta lo stesso ed e' finita con una sconfitta, che non e' stata solo la sconfitta di una guerra locale ma il crollo del progetto imperiale di dominio del mondo.Da allora siamo in una situazione caotica senza un progetto e senza una prospettiva dove l'uno per cento degli abitanti decide per il 99 per cento.Ma decide per la continua accumulazione di "lavoro morto",denaro che non servirà a nulla. Sembra il mito di re Mida che trasformava tutto in oro e mori' di fame.
Ed allora cosa fare in uno scenario di questo tipo?
Mi sembra chiaro che si tratta di produrre una controffensiva in primo luogo ideologica.Il liberismo o neoliberismo,non si considera una ideologia,ma la verita' e bolla come ideologiche tutte le altre proposte.Ebbene e' necessario sviluppare una ideologia che parta dagli interessi comuni planetari e non più di un singolo stato.
Il paradigma che domina il pensiero e' l'individualismo proprietario che e' la base del neoliberismo.
Noi siamo un altro pensiero, siamo il gruppo, cioè siamo in grado di capire quanto siamo vincolati all'altro e all'ambiente per essere noi,quanto io sono vincolato a te per essere me.
Da quando abbiamo visto sorgere la terra dalla luna il destino comune del pianeta e' diventato il nostro orizzonte.
Dunque il nostro compito e' la salvezza del pianeta e' questo il nostro scopo comune.Questo obiettivo si declina facilmente nelle situazioni locali,e' così che le moltitudini possono prendere coscienza di se formando gruppi operativi che ricombinando ideologie del passato possono costruire il futuro.
La ricombinazione non riguarda solamente la politica ma anche la scienza e la tecnica. Solo la formazione di gruppi operativi ricombinanti può aprire alle moltitudini la prospettiva di una comunità' che viene, una comunità' tutta da costruire uscendo dalla follia dell'individualismo proprietario. Non c'è molto tempo,la situazione sta precipitando velocemente,il caos e la distruzione procedono, superiamo le resistenze che impediscono la proliferazione dei gruppi operativi attraverso una proposta che arrivi forte e chiara in tutto il pianeta.
Questo e' il compito del congresso dei gruppi operativi.
Rimini novembre 2012/gennaio 2013