CLINICO CONTEMPORANEO
Attualità clinico teoriche, tra psicoanalisi e psichiatria
di Maurizio Montanari

Perchè Clinico Contemporaneo

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19 maggio, 2013 - 18:39
di Maurizio Montanari

Clinico Contemporaneo è uno spazio che nasce con l’obiettivo di occuparsi di psicoanalisi applicata, ovvero l’utilizzo del metodo psicoanalitico e del suo bagaglio teorico anche al di fuori degli spazi canonici, cioè lo studio col lettino, nei quali si è abituati a pensare la disciplina di Freud e Lacan. La psicoanalisi ‘senza lettino’ è oggi uno strumento che si propone di leggere il legame sociale, il suo mutamento e il suo sfilacciamento servendosi delle feconde interazioni con altre discipline quali la psichiatria, la medicina, la filosofia.
 
Clinico, perché parte dall’analisi rigorosa del caso clinico e lo trascende favorendo il confronto con la diversità dei saperi che ruotano intorno all'uomo. Una clinica che tiene salda la barra sulla tripartizione nevrosi, psicosi, perversione, ma è capace di lasciarsi guidare e sorprendere da quel che trova nei flutti del quotidiano disagiato, cercando di leggere i sintomi della contemporaneità. Una prospettiva in fieri consapevole che  ogni giorno, là fuori, c’è sempre qualcosa di nuovo, di inatteso, di sorprendente.
Contemporaneo, perché descrive una pratica orientata dal reale di ogni giorno, un contingente problematico e molteplice. Uno sforzo costante di adattare a questi malesseri la sola ed unica via praticabile per chi si orienta verso l'inconscio: quella dell'uno per uno. 
Lo psicoanalista Jacques Alain Miller ha scritto che “gli effetti psicoanalitici non dipendono dal setting”, permettendo di “concepire lo psicoanalista come un oggetto nomade e la psicoanalisi come un’istallazione portatile, che può spostarsi in contesti nuovi”.
 
Questa rubrica circoscrive un luogo di confronto aperto, naturale estensione delle mie riflessioni maturate in svariati anni trascorsi lavorando come terapeuta in un centro di psicoanalisi applicata, passati ad aprire ogni giorno la porta a un reale sofferente e disordinato. Un lavoro che mi ha insegnato quanto sia cambiato il sintomo da Freud ai giorni nostri e come la parola abbia perso nel tempo la sua capacità di risolverlo. Sintomo che sempre più spesso costituisce una vera e propria putrella per soggetti sempre più fragili.     
Testimonia una presenza attiva in una società attraversata da una crescente tendenza all'omologazione e al livellamento delle differenze, restia a dare voce alla soggettività, intenta a produrre canoni standardizzati ed etichette diagnostiche universali che velano quelle singolarità che la psicoanalisi cerca di valorizzare.
Contiene infine la descrizione di una pratica terapeutica multidisciplinare che ha visto confluire l’idea di guarigione nel più ampio concetto di equilibrio e supplenza.  
 
Clinico Contemporaneo discuterà di un’attualità popolata da tanti agrimensori dispersi in un’epoca segregante e di disabbonamento dall’inconscio.  Non del tutto inseriti nel legame sociale, un po’ sofferenti, un po’ gaudenti nel loro soffrire, in cerca perenne di identità, di accettazione e di cura.   
 

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