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I riscontri clinici della Meditazione

25 Giu 13

A cura di anna.fata@iol.it

In ambito clinico, accanto alle terapie convenzionali, oggi più che mai si stanno affiancando da una parte le terapie complementari, dall'altra quelle alternative.

Le terapie complementari racchiudono tutte quelle terapie, quei sistemi e quelle modalità che non fanno parte della medicina tradizionale o allopatica.
Si tratta di pratiche finalizzate alla prevenzione, al trattamento delle malattie o alla promozione della salute. Esse hanno potenzialmente la capacità di rafforzare le pratiche mediche convenzionali.

Tra esse si possono citare:

  • i massaggi,
  • il biofeedback,
  • la guided imagery,
  • la meditazione.

Le terapie alternative, tra cui l'omeopatia, invece sono costituite da quelle pratiche terapeutiche che non sono considerate fondamentali tra quelle mediche convenzionali. Esse si presentano come potenzialmente sostitutive della medicina occidentale tradizionale.

Il mercato della medicina alternativa e complementare è continua espansione oltreoceano, così come in Italia. Coloro che vi fanno ricorso in genere hanno un'età tra i 35 e i 49 anni, possiedono un livello culturale ed economico medio alto, sono propensi a un approccio olistico della persona. In genere si rivolgono a esso perché affetti da uno o più disturbi di tipo cronico.

Questa rinnovata attenzione si inserisce in un contesto in cui si sta passando lentamente da un modello medico biomedico a biopsicosociale in cui l'individuo viene considerato in senso olistico, come unità di corpo e mente e su cui influiscono anche i fattori del contesto sociale in cui vive.

Anche se gli approcci mente-corpo sono stati studiati prevalentemente sugli adulti, si è visto che tali pratiche possono arrecare dei benefici anche in ambito pediatrico.
Nello specifico è possibile insegnare la meditazione anche ai bambini con buoni risultati in termini di aiuto non invasivo, utile e piacevole, per la riduzione dello stress, da applicare in condizioni di salute, così come di malattia.

Allo stesso modo, anche le persone più anziane si sono dimostrate ben disposte e ricettive. Nel loro caso la meditazione si affianca solitamente ad altre forme di terapia complementare e alternativa (omeopatia, preghiera, vitamine, dieta, massaggi) e all'assunzione di farmaci tradizionali (6 in media).

Purtroppo, ciò che in molti casi risulta assai carente è la quantità, la tipologia e le fonti di informazioni: spesso esse derivano da contesti non sempre attendibili, gli amici, i familiari, la televisione, la radio e solo più raramente i Medici.

Il rapporto costo-efficacia sembra essere l'aspetto più difficile da quantificare, anche se in alcuni casi si sono registrate delle consistenti diminuzioni di ricorso a visite mediche e prescrizioni farmacologiche.

In ogni caso, data la possibile presenza di effetti collaterali in alcuni pazienti (paura di perdere il controllo, angoscia, ansia, agitazione, senso di vulnerabilità, pensieri disturbanti, crampi, spasmi) – che però possono essere a loro volta utilizzati a scopo terapeutico – è sempre consigliabile che la tecnica venga appresa con la supervisione di un professionista preparato ad hoc.

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