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Corrado Gini e i triestini slavi

20 Set 13

A cura di Luigi Benevelli

Corrado Gini
 
Corrado Gini (1884- 1965), statistico, economista, sociologo, allievo di Vilfredo Pareto, fu una figura eminente della demografia italiana, presidente dell’ISTAT per sei anni, dalla sua istituzione nel 1926 al 1932 ( l’ISTAT dipendeva direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, cioè da Mussolini).
Egli elaborò negli anni la “teoria ciclica delle popolazioni” . Nell’aprile  1911, tre anni prima dell’inizio della prima guerra mondiale, così affermò in una conferenza che tenne a Trieste, città dalla costituzione multietnica,  la superiorità degli italiani in confronto agli slavi:

Chissà quante volte voi, gentili Signore e Signori, vi sarete domandati come mai può darsi che una razza ricca di intelligenza, fornita di censo, nutrita di nobilissime tradizioni, animata da alti ideali, non riesca a espandersi degnamente e a trionfare di fronte a un’altra razza intellettualmente più limitata. Questo problema che così vivamente appassiona voi, Italiani di Trieste, e noi, Italiani del Regno, che con tanta simpatia vi segnaliamo una diuturna lotta contro la minacciosa invadenza degli Slavi, non è che un caso particolare del problema multiforme e complesso sulle cause dell’evoluzione delle Nazioni.

Trent’anni dopo, nel 1941, il Gini a Uppsala ribadì che a suo avviso i soggetti razziali estranei erano da isolare per evitare la mescolanza fra le razze.
 

Luigi Benevelli

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