Ancora da Giulio Cogni propongo alcune assai esplicite citazioni sull'ineguaglianza e le gerarchie fra umani, società e culture
Vi sono due modi di vivere la vita: del signore e del servo. Questa distinzione non è giuridica. La distinzione è nella sostanza e nel comportamento, non di fronte agli uomini soltanto, ma di fronte all’universo. (…) Alta razza, aristocrazia del sangue è sanità del corpo e dello spirito: ma non è solo questo: è alta potenza essenziale della carne e dello spirito, la differenza non è quantitativa: è qualitativa. (pag. 115-117, passim)
I grandi portati di civiltà non sono il frutto di un progresso che lentamente e faticosamente si svolge dal basso [visione meccanicistica dello sviluppo], ma di qualche cosa di superiore che c’è e agisce fin da principio e sempre e che il razzista dice sangue più nobile degli altri. È quindi giusto dire che razze inferiori e razze superiori sono originarie e che una mescolanza troppo spinta fra esse contamina le razze superiori e prepara la decadenza di una civiltà. (…) ogni progresso si compie ex-novo, a partire dalle radici e quindi dal sangue e dal sesso. (pag. 119-121, passim)
L’amalgama democratica [quella che avviene nelle democrazie europee] può aver luogo oggi fra popoli affini per tipo e per grandezza: sarebbe un errore se avvenisse fra popoli di differentissime origini e di differentissima dignità spirituale: per esempio fra negri e bianchi. (…) come nelle colonizzazioni moderne i grandi popoli antichi usavano appunto colonizzare, spostandosi e portando il fuoco sacro e i sacri dei: trovavano per lo più popolazioni grame, selvagge, avvolte ancora nelle tenebre delle bestie: le soggiogavano e si insediavano definitivamente nelle loro terre. (123- 125, passim)
Al di sotto di questa casta dei dominatori, sta l’innumerevole plebe dei sottomessi. Non una luce di dignità la illumina. Essa è dedita ai negozi (pag. 131).
Mettiamo tutta questa storia (la civiltà di Grecia e Roma, la potenza filosofica della razza bianca nell’India madre) a confronto con l’insignificante ripetersi meccanico di poche creazioni stereotipe e di pochi canti colmi d’ossessione, che si sviluppano tramezzo ai popoli meridionali e tropicali.
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