Abbiamo 23 minuti di tempo per decidere cosa acquistare. Questo è quanto emerge da un recente studio realizzato dagli esperti di SBXL (Shopping Behaviour Xplained Ltd) e dagli psicologi dell’Università di Bangor, in Galles, tra i primi 15 atenei del Regno Unito. Interessante come questo studio pubblicato oggi su Repubblica possa trovare applicazioni anche nell'ambito della scelta di un prodotto politico. Durante un talk show o una vetrina elettorale, quanto impiega il nostro cervello a fare una scelta e formarsi un'opinione? Qui di seguito lo studio tratto dall'articolo di Tepubblica:
" La corteccia pre-frontale, dove è collocata la parte razionale del nostro cervello riesca ad essere nel pieno delle sue funzioni solo per quei pochi minuti allo scadere dei quali la parte più primitiva ed istintiva, protetta nella corteccia insulare a questo punto avrà la meglio e lo "shopper" perderà la capacità di valutare al meglio le prospettive di lungo periodo e quindi la possibilità di fare acquisti ponderati. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno sottoposto un gruppo di 40 persone ad alcuni test per valutare la durata delle capacità cognitive: ai volontari sono state mostrate le immagini di prodotti di un negozio virtuale di alimentari, con tanto di promozioni e offerte speciali.
Il processo decisionale è stato costantemente monitorato, l’attività del cervello e il flusso di sangue, infatti, erano controllati attraverso una risonanza magnetica. Le scansioni hanno disegnato la scarsa efficacia delle funzioni cerebrali negli acquisti indotti dopo i primi venti minuti. "Il cervello di una persona che fa shopping è normalmente sovraccarico di informazioni. Al ventitreesimo minuto, in media, non riusciamo più a codificarle al meglio – ha spiegato l’amministratore delegato di SBXL, Phillip Adcock – così, se vediamo un cartello bianco e rosso pensiamo che l’articolo sia a buon mercato, perché questi sono i colori tradizionalmente utilizzati per saldi. Ed è per questo che circa un quinto di chi fa compere riempie il proprio carrello di prodotti in offerte speciali anche se costano di più dei prodotti normali". La soluzione? Un caffè e qualche minuto di riposo possono ridare un po’ di vigore alle nostre capacità. Ma è solo un beneficio momentaneo. Negli ultimi anni il comportamento del cervello umano di fronte alle scelte commerciali è stato oggetto di frequenti ricerche, così dopo aver ormai accertato scientificamente che il cervello di una persona parsimoniosa è diverso da quello di una spendacciona con l’aggiunta di questa nuova scoperta si aprono le porte a nuovi tipi di esperimenti.
"Il nostro sistema ci permette di studiare le basi neuronali del processo di decisione", commenta Paul Mullins, studioso dell'Università di Bangor che aggiunge, "Siamo interessati a capire come l'inconscio incida in quella che potrebbe essere considerata una scelta ottimale". In altre parole c'è già chi suppone che la nuova frontiera sarà quella di riuscire ad agire sulla corteccia pre-frontale, controllandone arbitrariamente i processi. Un possibile vantaggio ipotizzato? Frenare l’impulso d’acquisto delle persone con dipendenza da shopping. Con buona pace della carta di credito." http://m.repubblica.it/mobile/r/wrap/scienze/2014/01/06/news/l_acquisto_giusto_si_fa_in_23_minuti_poi_il_cervello_si_deconcentra_uno_studio_svela_la_mente_dello_shopper-75261090?gx=e3s1
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