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DIRITTO al SUPEREROE

3 Feb 14

A cura di manlio.converti

La televisione americana a volte fa scherzi assurdi. Mentre il Paese ancora "usa" i Manicomi pubblici e privati per recludere a vita anche persone non necessariamente psicotiche; mentre autori famosi come Chuck Palahniuk usano il tema dell'allucinazione per trame da best seller e film con effetti sempre più "speciali"; gli autori di un serial fumettistico "The Tomorrow People", condito con le solite salse adrenaliniche per adolescenti di sesso e violenza, visini perfetti e fisici soprannaturali, usano la psicosi come tema portante, apparentemente alla rovescia.

Se le serie dei supereroi adolescenti hanno sempre prestato il fianco ad interpretazioni di destra e di sinistra, con Capitan America e Superman da una parte e gli X-Men e Wonder Woman dall'altra, sicuramente questo telefilm ribalta un pregiudizio in modo originale, introducendo il concetto di "normalità" e perfino di "superomismo" nella categoria del paziente psicotico.

Sia chiaro: il protagonista NON E' psicotico, ma credeva di esserlo e finge di esserlo, buttando a più riprese i suoi psicofarmaci e coinvolgendo lentamente i suoi amici e parenti dentro i suoi deliri.

Questo aspetto può essere letto grazie a Chuck Palahniuk sia come la "realtà" umana e normale che esiste dietro la maschera psicotica degli adolescenti in crisi, sia come la "surrealtà" paranoica e maniacale di chi si nega alla terapia inventandosi un costrutto coerente autoreferenziale.

La prova dell'esistenza della realtà superomistica dovrebbe avvenire quando uno dei protagonisti della vita alternativa va a cena in casa del "paziente". Ancora una volta Chuck Palahniuk ci insegna a vedere due possibili realtà.
Quella in cui esiste la realtà superumana e quindi normale e umana del paziente e quella in cui un parente caritatevole si prende carico nel tempo libero del paziente psicotico, per poche ore, senza assumersi la responsabilità di eventuali "lividi" dovuti nelle fantasie psicotiche ad atti di coraggio.

Spetta a noi divertirci piattamente con i fisici steroidei e siliconati dei protagonisti e con gli effetti speciali o complicarci la vita rimettendo in ordine la realtà durissima della schizofrenia.

Altri protagonisti sono psicotici nella serie, come scoprirete appassionandovi e tra questi una ragazza in crisi con i parenti, che tenta il suicidio perché loro non l'accettano in nessun modo. Di fatto è un'apparizione supereroica a convincerla in meno di trenta secondi di quanto sia sbagliato un gesto che aveva meditato da anni.
Credibilità ZERO, ma il gioco resta e in fondo possiamo chiederci quante volte le voci e le allucinazioni siano di danno e quante altre volte abbiano salvato pazienti in crisi.

In ogni caso è ufficiale. Almeno per gli adolescenti e gli appassionati di fumetti come me, anche gli psicotici entrano a pieno titolo come supereroi veri e completi nell'olimpo dei miti post.moderni.

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