PSICOANALISI ETICA
Tra clinica, arte e contemporaneità
di Annalisa Piergallini

Gossip-Father

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26 gennaio, 2020 - 17:27
di Annalisa Piergallini

Allora ci ritroviamo di nuovo a parlare di boiate.
Salvini che citofona, Amadeus che spara cazzate, il cantante accusato di inneggiare al femminicidio.
La banana di Cattelan.
Non voglio fare di tutte le erbe un fascio. Ma se non è fascismo questo! Come ci insegna Pierpaolo Pasolini, il capitalismo è riuscito dove il fascismo ha fallito,
Nel marketing la banana è vincente. Solo uno privo di personalità come Amadeus poteva essere così scivoloso su quel passo indietro, inciampato su una buccia di banana.
Così terrorizzati che una personalità qualunque fuoriesca dal contenitore, che fu, rassicurante, hanno finito per metterci uno che ti fa rimpiangere Pippo Baudo.
E veniamo all’inneggiare al femminicidio.
Ma di che stiamo a parlà?
Uno che scrive troia ti scopo e ti violento scrive male
Fa cagare
Non me ne frega niente di come la pensa sulla questione della parità dei sessi, non mi interessa come la pensa, perché il problema è tutto a monte. Non c’è talento. Non c’è musica. Non c’è arte. Non c’è altro di cui parlare che del testo senza talento di un giovane senza talento, figlio di un’era che permette a qualcuno di appiccicare una banana al muro con lo scotch e dirla arte.
Fermate il treno, voglio scendere, no, non voglio starci quando arriveranno a cambiare il finale della Carmen perché istiga al femminicidio. Ah l’hanno già fatto? O quando hanno incriminato Apu, personaggio dei Simpsons, di essere razzista.
Forse dobbiamo togliere all’arte tutto ciò che parla di femminicidio, alcool, droga, violenza? Cosa resterebbe? Ma che discorso devo fare? Un poco di lucidità basterà a fermarci dal cancellare tutto, compresa la tragedia greca.
Non dimenticherò mai Sabina Guzzanti che metteva in scena l’Edipo a Uomini e donne.
“No, cioè secondo me nun po’ esseche lui c’aveva un contatto de pelle cu la madre e nun se ne rendeva conto…” “E invece po’ esse perché mi zia…”
E così via…
Alla fine chiedeva al pubblico: l’avete fatta la catarsi?
Non inzuppiamo quel po’ di cervello che ci resta in una pretesa educativa che salverebbe una canzone di merda. L’arte è di suo educativa, non deve mostrare né dimostrare nient’altro che se stessa. L’arte è educativa perché la gente fa la catarsi, può andare a letto con sua madre, uccidere il padre, accecarsi o ubriacarsi come Jim Morrison, tutto standosene comodamente seduto.
Ma… solo se è vera arte.
Altrimenti non serve a niente.
Il discorso del citofono di Salvini è uguale, ma peggio.
Tempo fa avevo letto di una deputata tedesca che si era dimessa, per essere stata scoperta: aveva ‘rubato’ alcune permanenti dal parrucchiere.
Io non dico tanto, ma…

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