Scorriamo velocemente i titoli di un’ANSA lombarda di questa pazza estate e inchiodiamo di colpo. Torniamo indietro stupefatti, pensando di aver letto male e invece l’occhiello è proprio così. “Violenza a Seregno dopo la partita di calcio tra bimbi, un dirigente in terapia intensiva” – Violenza sul campo di calcio, nel dopo partita tra bambini. Seda rissa tra genitori di baby calciatori, perde un rene (Notizie www.ansa.it › Regione Lombardia 20 giu 2023 · Il dirigente della squadra Polis Sgp dell’oratorio di Seregno (Monza) ha perso un rene, e ha rischiato di perdere la milza). Andiamo a vedere chi sono le squadre, i contendenti, dove, come, quando, perché.
Durante una partita di bimbetti – categoria “under 8” – tra la “Polis San Giovanni Paolo II” e il “Lions San Carlo Muggiò”, per poco non ci scappa il morto. I genitori, come accade di frequente hanno cominciato a litigare e a insultarsi, poi sono passati alle mani, peggio di “Hooligan” patentati. Un dirigente dei padroni di casa si è frapposto nel tentativo di dividere i forsennati, ma si è preso una pedata violenta, come quella del “penalty” che spari con una puntata violenta sotto l’incrocio alla brutta boia, sperando che vada dentro, quando non sai fare il “cucchiaio”. L’uomo, centrato di precisione alla schiena, appena sotto le costole, come quando il medico ti fa la “manovra del Giordano”, è finito in terapia intensiva, poi in camera operatoria dove gli hanno tolto un rene …
Le regole d’ingaggio. Torneo di calcio estivo tra “under 8” maschile. I genitori avevano accompagnato i loro campioncini in erba, per un torneo tra gli oratori del monzese, bassa Brianza. Qualcuno aveva 9 anni compiuti ma, secondo un cordiale gentlemen’s agreement, molto sportivo, c’era un margine di tolleranza concordato tra le squadre, tanto che la lista consegnata all’arbitro dai dirigenti aveva messo in evidenza l’anno di nascita 2015 con eccezione di due per parte “seconda metà 2014”. Solo due, che tra l’altro giocavano in porta I padroni di casa erano, come detto, quelli del Seregno, la polisportiva oratoriale intitolata a San Giovanni Paolo II, gli ospiti, erano quelli del “Lions San Carlo”. Provenivano da Muggiò, 10 chilometri più sotto. Il dialetto non differisce, la provincia neppure, la sigla si scrive sempre MB (Monza-Brianza).
Analizziamo con attenzione le squadrette oratoriali del profondo Nord. Quelle delle aree ricreazionali, rigorosamente cattoliche apostoliche romane e tradizionaliste tipo l’attuale presidente della Camera dei Deputati, tifoso del Verona Hellas, originario del quartiere scaligero “Saval”. In campo giocavano, si fa per dire, la “Polis San Giovanni Paolo II”, come sopra scritto. Il complessino baby-calcistico era stato presentato a Seregno l’anno precedente (25 giugno 2022) come “Polisportiva oratoriana San Giovanni Paolo II”. Si era deciso di intitolarla al Pontefice «Santo subito», non tanto perché i “seregnesi” fossero gente che va di fretta, ma perché il Papa polacco aveva gratificato i brianzoli di grande amicizia. In allegato, veniva anche distribuito agli ospiti un opuscolo di cortesia che spiegava dettagliatamente come la “A.S.D. San Giovanni Paolo II” fosse nata dalla necessità di unire tre storiche realtà oratoriane di Seregno: a) “La Polisportiva San’Ambrogio”, b) Il “Gso San Carlo”, c) La “ASD 2008 Lazzaretto”, ampiamente diffusa sui fogli locali: (www.ilcittadinomb.it › news › sport). Gli ospiti, si fa sempre per dire, invece, erano i “Lions” della squadretta di calcio dell’Oratorio “San Carlo”, di via Venezia, Muggio’ (MB).
Purtroppo, come s’è già detto, i genitori di codesti “muggioresi”, entrarono eccessivamente nell’agone sportivo, forse anche per il caldo, fino a dare in escandescenze, cosa che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, accade spesso nei tornei minori di tutta Italia. Più sono simboliche le partitelle, tra bambini, più si accende la “ferocia” dei genitori, che “pretendono” giustizia dall’arbitro (sempre “venduto” o “cornuto”, a seconda delle costumanze locali), il quale, peraltro, è generalmente l’allenatore locale che si presta sportivamente.
Due parole sui genitori, per concludere, se lo meritano davvero! Chi ha letto il “Monologo sulla scuola” di Paolo Sorrentino, il regista di “È stata la mano di Dio” Leone d’argento, Venezia 2021, non ha bisogno di alcun commento, perché saprà dove vorremmo andare a parare, in tema di genitori odierni. È semplicemente invitato a rileggerlo. Non solo siamo perfettamente d’accordo con l’Autore napoletano, che lo fa in maniera sublime, inarrivabile, ma proviamo una punta d’invidia perché avremmo voluto essere al posto suo, nella sua testa. Dice cose per cui non si sa se ridere per il paradosso o piangere per “la paranoia e l’ignoranzità” come diceva Spartaco Mazzanti [01], il portantino della “Neuro” di Roma, quello che “reggeva la mordacchia” negli esperimenti di Cerletti e Bini. Chi non lo avesse ancora fatto è pregato di prendere nota: “Il monologo di Sorrentino sulla scuola (è i genitori): “Incontri con genitori la cosa più prossima alla morte”… Molti di loro sarebbero guidati da un “entusiasmo immotivato”. (www.video.corriere.it › sorrentino-straordinario-monologo-call-my-agent-italia). Scoprirà che il calcio non è tutto!
Note.
01. Si veda L’elettroshock. Una “terapia” empirica, inefficace e anche “pestifera”. di Sergio Mellina, POL.it Psychiatry on line Italia 25 febbraio, 2019
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