Delle RS parleremo ampiamente più avanti, essendo l'oggetto del nostro specifico interesse. Qui vogliamo ricordare soltanto le scale personalizzate, quelle cioè "costruite" specificamente per il soggetto.
Anche se il nostro specifico interesse è rivolto agli strumenti di valutazione standardizzata, di cui abbiamo ampiamente parlato nei capitoli precedenti, non possiamo non accennare anche ad altre e diverse modalità con cui possono essere misurati i problemi dei pazienti psichiatrici, modalità che pure esistono e che possono essere utili in molti casi.
Schooler N, Hogarty GE, Weissman MM: Social Adjustment Scale II (SAS-II). In: Hargreaves WA et al. (Eds.) "Resource materials for Community Mental Health Program Evaluators", ADM, Washington D.C., 1979.
Le RS sono strumenti imperfetti, grossolani, incapaci di fornire una risposta soddisfacente per lo psichiatra; ne è una dimostrazione anche il fatto che le RS messe a punto negli ultimi 20-30 anni sono talmente numerose da creare non poche difficoltà a chi debba scegliere gli strumenti più idonei per le sue finalità di studio e di ricerca.
Nella scelta e nell'impiego degli strumenti di valutazione è necessario tenere presenti alcuni fattori importanti per i risultati che si vogliono ottenere.
Nella valutazione della psicopatologia, la norma interindividuale avrà un peso maggiore rispetto alla norma individuale, fatta eccezione per alcuni aspetti particolari in cui è invece più rilevante la norma individuale, come nel caso, ad esempio, della sessualità, delle abitudini di sonno, della socievolezza.
L'impiego di una RS richiede che venga preliminarmente stabilito il periodo a cui si riferisce la valutazione. Questo può essere più o meno lungo in funzione del tipo di ricerca. Di solito, per valutazioni nel corso di un trattamento, si fa riferimento a periodi brevi (4-7 giorni), mentre per valutazioni tese ad esplorare fenomeni a più lenta evoluzione (p.
Asberg M, Montgomery SA et al.: A Comprehensive Psychopathological Rating Scale. Acta Psychiat Scand, 271(s):5, 1978.
Faravelli C: Le scale di valutazione in psichiatria. Quaderni Italiani di Psichiatria, 2:97, 1983.
Anche se il paziente è, nella maggior parte dei casi, la fonte principale di informazioni, non necessariamente egli è anche colui che effettua la rilevazione della sintomatologia, come accade quando si utilizzano le cosiddette scale di autovalutazione (Self-assessment Rating Scale - SRS); più spesso, anzi, la rilevazione è fatta da un osservatore esterno, di solito un operatore sanitario (che può essere u
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