lacan
Ospiti ufficiali Andrés Borderias e Riccardo Fanciullacci, l'istituto freudiano di psicanalisi (che in realtà è quello lacaniano
Chi ha letto questo articolo ha letto anche…
Mi sono sempre chiesto, in questi anni di sconsolante grigiore culturale, se avesse ancora senso pubblicare Riviste, se valesse ancora la pena mettere insieme comitati scientifici per elaborare saggi, articoli e recensioni seguendo un tema, un filo logico, un sistema teorico di riferimento.
Chi ha letto questo articolo ha letto anche…
Una via per pensare in termini meccanici – non romanzeschi né vitalisti – la storia evolutiva del soggetto potrebbe passare attraverso i teoremi di Ramsey (plurale!).
Chi ha letto questo articolo ha letto anche…
La prima formulazione del concetto di ripetizione dell’identico è per bocca del demone nell’aforisma 341 di La Gaia Scienza (1882):
Chi ha letto questo articolo ha letto anche…
Chi ha letto questo articolo ha letto anche…
Chi ha letto questo articolo ha letto anche…
Scrivere ancora. Intanto ancora alla parola. Parola mia. Parola che si rende scrittura quindi argine, diga, muratura; ma sono pareti scorrevoli, come quelle giapponesi, è una camera, ora è salotto. Scrivere come facendo finta di suonare sulla tastiera, piccoli tasti tutti neri e bianche pause. “Solo nel silenzio la parola, solo nelle tenebre la luce”, come si cita all’inizio de I racconti di terramare di Miyazaki[1].
Chi ha letto questo articolo ha letto anche…
Una teoria molto generale
Chi ha letto questo articolo ha letto anche…
La tesi che sostengo in questo post è apparentemente eterodossa, ma a ben vedere è empirica. La psicanalisi, che l’analista “ben formato” giunge con il tempo a praticare, è in generale lontana dagli schemi ideali che ha dovuto assimilare durante la cosiddetta formazione, perché è diventata il suo particolare e personale modo di fare psicanalisi.
Chi ha letto questo articolo ha letto anche…
Freud mutuò il termine Massenpsychologie(“psicologia delle masse”) da Gustave Le Bon[1] e Gabriel Tarde,[2] con cui questi autori intendevano strutture sociali non ben definite, “movimenti sociali, considerati fenomeni di massa: minacciose entità in cui folle prive di una guida erano sospinte di qua e di là da impulsi primitivi e irrazionali”.[3] Privo di struttura propria, il concetto di massa umana era destinato a essere trattato in termini di psicologia individuale.