Fachinelli
“Quale cosa tra le cose, ogni cosa è ugualmente insignificante; quale mondo, ognuna è ugualmente significante. Se ho contemplato la stufa e mi si viene a dire: ma adesso non conosci che la stufa, certo il mio risultato sembra esiguo. Così infatti la si mette come avessi studiato la stufa tra le molte, molte cose del mondo. Ma se ho contemplato la stufa, essa era il mio mondo, e di contro tutto il resto scoloriva.”
ché, se potuto aveste veder tutto,
mestier non era parturir Maria.
Dante, Purgatorio, III, vv. 37-39
“In generale non dovremmo chiudere gli occhi di fronte agli episodi estremamente sconvolgenti di quel crollo generale dell’autorità sia del Medioevo sia del mondo antico che fu causato dalla rivoluzione scientifica”.[1]
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Presentazione degli scritti politici di Elvio Fachinelli a cura di Dario Borso
– Centro Milanese di Terapia della Famiglia – 14 Giugno 2016.
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Ogni volta che passava per Milano – siamo negli anni Settanta – Lacan faceva visita a Fachinelli o gli lasciava un biglietto per dirgli che l’aveva cercato.
Cosa cercava Lacan in Fachinelli?