Jacques Lacan
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Titolo: "Disalienation. Politics, Philosophy, and Radical Psychiatry in Postwar France"
Autore: Camille Robcis
Edizioni: The University of Chicago Press, Chicago 2021,
Pagine: 240
Costo: 33,25 euro
Autore: Camille Robcis
Edizioni: The University of Chicago Press, Chicago 2021,
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Costo: 33,25 euro
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26 ottobre, 2020 - 15:56
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La clinica lacaniana ha imposto un linguaggio, sovente declinato nel dire comune, a volte non completamente padroneggiato anche all’interno dello stesso ambito degli addetti ai lavori. Mi riferisco alla questione dell’incontro sessuale come contingenza di scatenamento nei casi di soggetti pre -psicotici, altrimenti chiamati psicosi bianche.
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24 maggio, 2020 - 12:18
Nella paesaggio del post-umano ,passando per le protesi tecnologiche offerte da modelli sempre più sofisticati di superamento del limite dell’umano, si inserisce l’avanzamento verso l’Intelligenza Artificiale. La sua radicalizzazione nella sintesi uomo-macchina risponde “all’ imperativo contemporaneo di godimento del puro esercitare il potere della potenza ,scenario di dissoluzione del soggetto”[1].
24 maggio, 2020 - 12:07
“L’unica condizione esigibile per colui che vuole farsi partner del soggetto psicotico è legata al sapere, alla posizione che si prende in rapporto al sapere. È la posizione del saper non sapere al posto del bambino, dell’associarsi all’atto del soggetto psicotico, nell’etica dello scilicet, ovvero è permesso sapere.”[1]
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6 luglio, 2019 - 13:00
«[…] l’uso del linguaggio proprio del sociopatico,
paradossalmente,
coincide con la nozione standard che comunemente si attribuisce al linguaggio,
la nozione, cioè, che intende il linguaggio come mezzo di comunicazione puramente strumentale,
ossia come un insieme di segni che trasmettono significati.
Il sociopatico usa il linguaggio:
in questo senso non ne è implicato ed è insensibile alla dimensione performativa»
paradossalmente,
coincide con la nozione standard che comunemente si attribuisce al linguaggio,
la nozione, cioè, che intende il linguaggio come mezzo di comunicazione puramente strumentale,
ossia come un insieme di segni che trasmettono significati.
Il sociopatico usa il linguaggio:
in questo senso non ne è implicato ed è insensibile alla dimensione performativa»