Life on line

Credo sia interessante presentarvi la TOP NINE tra i 1500 video presenti sul Canale Tematico YouTube di Psychiatry on line Italia.

Su un periodo così lungo credo mostrino una “tendenza consolidata” che val la pena presentare ai lettori.

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Mi sono posto questa domanda alla luce dei risultati, dopo dieci mesi dall’appello lanciato in maniera credo chiara e non equivocabile, delle donazioni spontanee alla Rivista e questo nuovo contributo proverà ad essere una risposta onesta e sincera e al tempo stesso un rilancio spero ancora più chiaro dell’appello a suo tempo pubblicato su queste pagine.
 
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Come definirebbe il suo lavoro?

Attualmente è un po' difficile da definire: da una parte io ritengo di essere un artista, dall'altra mi interessa poco classificarmi una rigida categoria. Penso che il concetto stesso di arte si è modificata in questi ultimi anni/ io faccio liquid architecture, ma allo stesso tempo faccio musica, scultura e così via. Non ci sono più dei confini netti tra le diverse forme artistiche, per cui le forme espressive tendono a fondersi.

La rivista “Plos One” ha pubblicato il 29 Agosto una ricerca condotta da un’equipe dell’Università di Tor Vergata a Roma, coordinata da Emanuele Jannini. Oggetto della ricerca è la messa a punto di un “orgasmometro” in grado di misurare la percezione soggettiva dell’orgasmo nelle donne sofferenti di disfunzioni sessuali.


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Giusto un mese fa, con una cerimonia nell’Aula Magna dell’Università di Genova si concludeva la settimana 180X40 che l’intera città, le sue istituzioni pubbliche e private avevano voluto dedicare ai 40 anni della promulgazione della Legge 180, che, come tutti credo sappiano, ha determinato, nel 1978, la chiusura dei Manicomi in Italia e la nascita dell’attuale sistema di assistenza territoriale.
 
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Lasciate 
ogni speranza, voi ch'intrate, questo potrebbe leggersi sulla porta che sto per varcare. E mi viene alla mente il verso che immediatamente segue, perché varcare quella soglia vuol dire andare tra la perduta gente… Ma soprattutto, si andrà verso l’eterno dolore o verso l’eterno piacere?


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Caro Massimo Recalcati, per prima cosa, ti devo ringraziare, Lacan e Freud in tivvù. Sembra un sogno.
C’è stato un momento che la psicoanalisi non si poteva neanche nominare. Ho frequentato Psicologia alla Sapienza nei primi anni novanta. Non si chiamava nemmeno psicoanalisi, ma psicologia dinamica, che nome assurdo (tutte le altre psicologie sarebbero, quindi, statiche?)


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Fotografarsi sul luogo della disgrazia o con il morto, sembra essere l’ultima imbarazzante trovata delle generazioni tecnologiche. Oramai cellulari alla mano, abbiamo raggiunto ogni limite; la fotografia non mostra più solo cosa stiamo mangiando o cosa stiamo facendo, ma diviene portavoce dell’orrido portando alla luce il schadenfreud, quel sentimento di naturale compiacimento davanti alla catastrofe altrui.
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