congettura
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Gli spiriti mediocri esigono dalla scienza un genere di certezza che essa non può dare, una specie di soddisfazione religiosa. Solamente le reali e vere menti scientifiche sanno sopportare il dubbio, inseparabile da tutte le nostre conoscenze. Lettera di Freud a Marie Bonaparte (data?)
Cos’è un caso clinico?
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Si può dirlo a 160 anni dalla nascita? Sì e no, ma forse più sì che no.
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Mi affretto a cancellare l’impressione di astrusità che in molti utenti di questo blog immagino abbia prodotto il mio precedente post sulla necessità di pensare la variabilità per pensare il soggetto collettivo. Allora scenderò a livelli di senso comune più umani e più condivisibili.
Per introdurre l’argomento riporto il dialoghetto che ho recentemente avuto su fb nel gruppo omonimo: IL SOGGETTO COLLETTIVO, ancora da me con qualche difficoltà orchestrato.
Egidio T. Errico il 9 febbraio alle ore 13.11 ha scritto:
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Nell’inaugurare questa rubrica di POL.IT, intitolata Il soggetto collettivo, rivolgo un cordiale ringraziamento a Francesco Bollorino, per la magnanimità e la fiducia, non meno che per il coraggio e la spregiudicatezza, con cui in questo prestigioso blog collettivo ha dato spazio a uno psicanalista free lance – più free che lance – non garantito da alcuna istituzione di appartenenza né professionista di qualche accettata e facilmente riconoscibile ortodossia di scuola.