Cantor

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A cinque anni esatti dall’inaugurazione di questa rubrica sul soggetto collettivo (http://www.psychiatryonline.it/node/6015), avviata grazie alla benevolenza e alla stima di Francesco Bollorino, che ancora ringrazio, ha senso che il responsabile faccia un consuntivo.
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Un ossimoro

Potrei anche parlare di variabilità fuori dal tempo; intenderei qualcosa di diverso dallo sviluppo storico di un fenomeno dentro al tempo, che prima si presenta così e poi cosà. Da dove mi verrebbe la bizzarra idea? Niente meno che da Freud e… da qualche altro.

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Cos’è un insieme?

I rapporti scientifici tra individuale e collettivo furono definiti in modo distinto, forse non ancora chiaro, nella famosa definizione cantoriana di insieme. La riporto prima in tedesco e poi in una possibile traduzione in italiano.

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 L’angoscia è il desiderio di ciò di cui si ha paura, un’antipatia simpatica.
Soeren Kierkegaard, Diario, maggio 1842

 

Si tratta di interrogare la voce come elemento costitutivo del soggetto, a prescindere dalle sue manifestazioni psicopatologiche.
Bernard Baas, De la chose à l’objet, 1998

 

Finito/infinito


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Tre è un numero intero. È anche concreto; si tocca con mano; posso cogliere tre mele o collezionare tre matite. Poiché tre mele esistono non solo qui e non solo ora, fanno sì che il numero tre esista là dove serve; le tre matite lo confermano; tecnicamente, tre mele o tre matite sono due modelli del numero tre. Ovviamente non sono i soli; per esempio, l’Edipo è il modello psicanalitico del numero tre.



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Il ritorno del mito



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Wo das Objekt anfängt, hört das Subjekt auf.
Dove comincia l’oggetto, finisce il soggetto.
Artur Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, 1818

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Che cos’è l’universale?
Il caso singolo.
Che cos’è il particolare?
Milioni di casi.
J.W. Goethe, Aforismi sulla natura, 1823
 
Se sei un biologo e scopri un organismo peculiare, puoi essere certo che ne esisteranno altri.
Chad Trujillo, 2015
 




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