Kant
“Aziza, luce dei miei occhi, la cosa più inutile del mondo è il mio amore per te. Se tu mi ami, è una cosa inutile per me, in quanto non mi appartiene più, essendo io totalmente tuo, e del pari è inutile per te poiché, se mi ami, non ti serve, essendo tu totalmente in me.”
Francesco Bollorino, Iris
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Ecco le sei pagine del manifesto anti-matematico di Hegel nella Prefazione alla Fenomenologia dello Spirto. Sembra scritto oggi, invece ha due secoli sulle spalle ed è ancora attuale; testimonia una sublime ignoranza e una forma di pensiero tuttora viva.
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Tre è un numero intero. È anche concreto; si tocca con mano; posso cogliere tre mele o collezionare tre matite. Poiché tre mele esistono non solo qui e non solo ora, fanno sì che il numero tre esista là dove serve; le tre matite lo confermano; tecnicamente, tre mele o tre matite sono due modelli del numero tre. Ovviamente non sono i soli; per esempio, l’Edipo è il modello psicanalitico del numero tre.
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“Non sono realista, perché sto dalla parte del reale”.
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Cos’è un oggetto?
Il soggetto comincia dove finisce l’oggetto.
A. Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, § 2.
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Questo è un testo di ricerca. Non divulgativo, non narrativo, per molti non sarà neppure di facile intelligenza, perché offre pochi agganci a dottrine acquisite. Lo scrivente è un ricercatore, non un maestro né un accademico. Non possiede fonti di insegnamento da dispensare ad allievi; adotta il riferimento epistemico alla matematica, tentando di privilegiare forme di sapere sin dall’origine diffuse e collettive, senza modalità privilegiate di accesso, che nessun singolo abbia diritto di monopolizzare.