Kant

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Aziza, luce dei miei occhi, la cosa più inutile del mondo è il mio amore per te. Se tu mi ami, è una cosa inutile per me, in quanto non mi appartiene più, essendo io totalmente tuo, e del pari è inutile per te poiché, se mi ami, non ti serve, essendo tu totalmente in me.”
Francesco Bollorino, Iris
 

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 Nelle indagini scientifiche è consentito inventare qualche ipotesi che, qualora spieghi varie ampie e indipendenti classi di fatti, si elevi al rango di teoria ben stabilita.
C. Darwin, La variazione degli animali edelle piante allo stato domestico, 1868.
 
Non ho mai preteso di superare Freud ma di prolungarlo.
J. Lacan, 1980.
 


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Ecco le sei pagine del manifesto anti-matematico di Hegel nella Prefazione alla Fenomenologia dello Spirto. Sembra scritto oggi, invece ha due secoli sulle spalle ed è ancora attuale; testimonia una sublime ignoranza e una forma di pensiero tuttora viva.
 



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Scienza chiusa, scienza aperta


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Tre è un numero intero. È anche concreto; si tocca con mano; posso cogliere tre mele o collezionare tre matite. Poiché tre mele esistono non solo qui e non solo ora, fanno sì che il numero tre esista là dove serve; le tre matite lo confermano; tecnicamente, tre mele o tre matite sono due modelli del numero tre. Ovviamente non sono i soli; per esempio, l’Edipo è il modello psicanalitico del numero tre.



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 Nel gioco stesso della scrittura matematica dobbiamo trovare, se posso dire così, la punta, il punto di orientamento verso cui dobbiamo dirigerci.
J. Lacan, Encore,16.01.1973
 
“Non sono realista, perché sto dalla parte del reale”.


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Freud dopo Lacan


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Cos’è un oggetto?

 

Il soggetto comincia dove finisce l’oggetto.

A. Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, § 2.



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Questo è un testo di ricerca. Non divulgativo, non narrativo, per molti non sarà neppure di facile intelligenza, perché offre pochi agganci a dottrine acquisite. Lo scrivente è un ricercatore, non un maestro né un accademico. Non possiede fonti di insegnamento da dispensare ad allievi; adotta il riferimento epistemico alla matematica, tentando di privilegiare forme di sapere sin dall’origine diffuse e collettive, senza modalità privilegiate di accesso, che nessun singolo abbia diritto di monopolizzare.




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