oggetto

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 L’angoscia è il desiderio di ciò di cui si ha paura, un’antipatia simpatica.
Soeren Kierkegaard, Diario, maggio 1842

 

Si tratta di interrogare la voce come elemento costitutivo del soggetto, a prescindere dalle sue manifestazioni psicopatologiche.
Bernard Baas, De la chose à l’objet, 1998

 

Finito/infinito


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Non cessiamo di parlare di topologia. È necessario in psicoanalisi.


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Tre è un numero intero. È anche concreto; si tocca con mano; posso cogliere tre mele o collezionare tre matite. Poiché tre mele esistono non solo qui e non solo ora, fanno sì che il numero tre esista là dove serve; le tre matite lo confermano; tecnicamente, tre mele o tre matite sono due modelli del numero tre. Ovviamente non sono i soli; per esempio, l’Edipo è il modello psicanalitico del numero tre.



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Cos’è un oggetto?

 

Il soggetto comincia dove finisce l’oggetto.

A. Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, § 2.



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Il ritorno del mito



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Per analizzare il funzionamento delle masse telematiche, in particolare di quelle ospitate dai e attive nei social network, può esser utile riprendere la nota distinzione tra enunciato ed enunciazione. La ripropongo nei termini della teoria sociale di Niklas Luhmann.



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0. Preambolo o ambulando davanti all’infinito

Anch’io, come tanti, resisto all’infinito.




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