topologia

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“Eine Seele gibt es nicht, wenigstens nicht für uns”, scrisse Franz Brentano nel primo capitolo di Psicologia dal punto di vista empirico. E subito aggiunse: “Ciononostante una psicologia può e deve esistere; ma, usando l’espressione paradossale di Albert Lange, sarà una psicologia senz’anima”.[1]
Fissa nel blocco in evidenza nella homepage della categoria assegnata: 
Si


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Non cessiamo di parlare di topologia. È necessario in psicoanalisi.


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Tre è un numero intero. È anche concreto; si tocca con mano; posso cogliere tre mele o collezionare tre matite. Poiché tre mele esistono non solo qui e non solo ora, fanno sì che il numero tre esista là dove serve; le tre matite lo confermano; tecnicamente, tre mele o tre matite sono due modelli del numero tre. Ovviamente non sono i soli; per esempio, l’Edipo è il modello psicanalitico del numero tre.



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 Nel gioco stesso della scrittura matematica dobbiamo trovare, se posso dire così, la punta, il punto di orientamento verso cui dobbiamo dirigerci.
J. Lacan, Encore,16.01.1973
 
“Non sono realista, perché sto dalla parte del reale”.


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Così esordiva nel 1960 Patrick Suppes nel suo libro Axiomatic Set Theory, destinato a diventare un classico:
 



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Wo das Objekt anfängt, hört das Subjekt auf.
Dove comincia l’oggetto, finisce il soggetto.
Artur Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, 1818

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Il corpo è re.
Albert Camus, Il mito di Sisifo, 1942

 
Generalità



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Mi affretto a postare, prima di andare in vacanza, questo testo, che è la naturale prosecuzione del post precedente sull’oggetto del desiderio: http://www.psychiatryonline.it/node/6351 .



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0. Preambolo o ambulando davanti all’infinito

Anch’io, come tanti, resisto all’infinito.




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