CAPITOLO 7 - Gli strumenti di valutazione diagnostica
American Psychiatric Association: Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Third Edition. Washington, DC, American Psychiatric Association, 1980.
American Psychiatric Association: Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Third Edition, Revised. Washington, DC, American Psychiatric Association, 1987.
Le interviste diagnostiche che abbiamo descritto sono tutte in grado, in linea di massima, di portare alla formulazione di diagnosi affidabili per i disturbi psichiatrici maggiori. Un adeguato livello di affidabilità è comunque ottenibile solo se i valutatori si sono sottoposti ad un training rigoroso.
Una scala di valutazione diagnostica semistrutturata molto interessante è il Mini-International Neuropsychiatric Interview - M.I.N.I., messa a punto congiuntamente dai gruppi di Sheehan (USA) e di Lecrubier (Francia) (Sheehan et al., 1994) e oggi tradotta in numerose lingue (oltre 35).
La Structured Clinical Interview for DSM - SCID è un’intervista semistrutturata sviluppata da Spitzer e collaboratori (1987) per la diagnosi della maggior parte dei disturbi di Asse I e per quelli di personalità sull’Asse II secondo il DSM-III-R. Esistono tre versioni per la valutazione dei disturbi di Asse I nell’adulto ed una per quelli di Asse II:
Sotto l’egida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) e della Alcohol, Drug Abuse, and Mental Health Administration (ADAMHA) degli USA, nell’ambito di un progetto congiunto "WHO/ADAMHA Joint Project on Diagnosis and Classification of Mental Disorders, Alcohol and Drug Related Problems" è stata sviluppata la Composite International Diagnostic Interview - CIDI (Robins et al., 198
La Diagnostic Interview Schedule - DIS (Robins et al., 1981), che consente di porre diagnosi secondo i criteri di Feighner, gli RDC ed il DSM-III (ed anche il DSM-III-R nella più recente revisione), è stata originariamente pensata in funzione dell’Epidemiological Catchment Area (ECA), uno studio epidemiologico su vasta scala mirata a valutare la prevalenza dei disturbi psichici nella popolazione generale de
La Schedule for Affective Disorders and Schizofrenia - SADS (Endicott e Spitzer, 1978), è l’intervista semistrutturata messa a punto per la valutazione dei RDC nell’ambito di una ricerca multicentrica sulla psicobiologia della depressione condotta sotto l’egida del National Institute of Mental Health (NIMH).
Il Present Status Examination - PSE (Wing et al., 1974), è probabilmente la prima intervista strutturata, dato che la sua prima stesura risale al 1959, anche se ha raggiunto la sua forma standard nella nona versione (PSE-9) del 1974.
Negli ultimi 25 anni sono state sviluppate non meno di 15 interviste diagnostiche strutturate, la maggior parte delle quali non è più in uso perché specifiche per criteri diagnostici ormai superati. Quelle che si possono considerare in uso sono 5 (Tab.
L’inadeguatezza dell’approccio clinico alla diagnosi, ha indotto diversi Autori a proporre dei criteri operativi basati sulla definizione e delimitazione dei segni e dei sintomi che caratterizzano le diverse categorie diagnostiche; in questo modo, ogni entità clinica è definita da una serie di segni, sintomi e condizioni che devono essere presenti per poter soddisfare i criteri diagnostici o che non devono e