Antonio Di Ciaccia
Scrivere ancora. Intanto ancora alla parola. Parola mia. Parola che si rende scrittura quindi argine, diga, muratura; ma sono pareti scorrevoli, come quelle giapponesi, è una camera, ora è salotto. Scrivere come facendo finta di suonare sulla tastiera, piccoli tasti tutti neri e bianche pause. “Solo nel silenzio la parola, solo nelle tenebre la luce”, come si cita all’inizio de I racconti di terramare di Miyazaki[1].
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Nel suo videomessaggio per il nuovo anno, Vandana Shiva ci invita a occuparci della nostra terra, con dono di estrema sintesi, chiarezza e, grandiosa, ottimismo.
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manchi a questa bocca che cibo più non tocca
(U. Tozzi[1])
Gloria è una bambina di 13 anni, dalla statura piccola, molto più piccola della norma. E’ affetta da Sindrome di Turner, che comporterebbe un ritardo psico-fisico non troppo evidente soprattutto dal punto di vista psichico; ma il suo ritardo è enorme.
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Il signor Torvo aveva un merlo indiano che mi accoglieva ogni volta dicendomi: ciao!
Sono andata a fare un’assistenza domiciliare psichiatrica, ma privata, tramite l’Associazione l’Apparola di Roma, di cui facevo parte e di cui faceva parte anche lo psichiatra del Cim, Roberto Cavasola, un’interessante modalità di lavoro che rendeva conto dell’insegnamento di Freud e Lacan.
Il signor Torvo aveva 76 anni e si trovava semi immobilizzato a letto, dopo avere subito un incidente su una strada molto, molto, trafficata.
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Dei lavori che ho svolto in vita mia, l’assistenza domiciliare è il più impegnativo. Anche più impegnativo del lavoro in comunità residenziale per bambini con difficoltà psichiche gravi. Lavorare con persone che hanno una certificazione psichiatrica, da soli, senza colleghi, almeno non presenti con te... sola, ma immersa nell’Istituzione famiglia!