servizi di salute mentale
Questo grande male... da dove proviene? Come ha fatto a contaminare il mondo? Da che seme, da quale radice è cresciuto? Chi ci sta facendo questo? Chi ci sta uccidendo, derubandoci della vita e della luce, beffandoci con la visione di quello che avremmo potuto conoscere? La nostra rovina è di beneficio alla terra, aiuta l'erba crescere, il sole a splendere? Questo buio ha preso anche te?
Sei passato per questa notte?
The thine red line (T. Malick)
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Primo intervento introduttivo ai lavori dell’Area 6 “I percorsi di presa in carico. Buone e cattive pratiche” della II Conferenza nazionale “Per una salute mentale di comunità”, Roma, 25-26 giugno 2021.
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Vorrei fare una serie di considerazioni, possibilmente aperte alla discussione, su quanto e come siano cambiate le prassi operative, codificate in misura informale, nei servizi di salute mentale territoriali.
In particolare vorrei soffermarmi sui seguenti 6 punti:
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Il benessere mentale è una componente essenziale della definizione di salute data dall'OMS. Una buona salute mentale consente agli individui di realizzare i propri obiettivi, di superare le difficoltà del quotidiano, di lavorare in maniera produttiva e di contribuire alla vita di comunità. Nonostante questa significativa importanza, nel mondo è ancora necessario un grande lavoro per garantire standard assistenziali anche solo accettabili.
RIUSCIRAI disse l'orgoglio
TI ASPETTAVO disse la felicitá
NON SMETTERE I FARMACI disse lo psichiatra
(@Comeprincipe)
Riassunto. I sintomi negativi della psicosi generalmente sono spiegati come un disturbo neurobiologico o più raramente come effetto di una depressione o come effetto collaterale dei farmaci antipsicotici.
Durante il 18° Congresso SOPSI a Torino abbiamo incontrato e intervistato il Prof. Carlo Altamura, Università di Milano.
Il recente report di CITTADINANZATTIVA sulla salute mentale presentato in Abruzzo ai mass media e alle istituzioni il 26 giugno, lascia l'amaro in bocca ai tanti psichiatri dei servizi pubblici. Non tanto per i risultati emersi, che documentano ancora una volta, la estrema disattenzione della politica regionale e delle direzioni strategiche aziendali verso la salute mentale, quanto per una abissale ignoranza semantica dei decisori e dei "controllori".