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Requisiti Minimi Strutturali, Tecnologici e Organizzativi

28 Set 12

Di FRANCESCO BOLLORINO

Ministero della Sanita' – Dipartimento delle professioni sanitarie delle risorse umane e tecnologiche
in sanita' e dell'assistenza sanitaria di competenza statale.

Osservatorio sul superamento dei manicomi D.M. 24 maggio 1995

 

 

Attivita' di tutela della salute mentale

Centro di salute mentale.

Si definisce Centro di salute mentale la struttura sanitaria che svolge attivita' di assistenza in regime ambulatoriale e domiciliare.

 

Requisiti strutturali ambientali

Dotazione minima di ambienti

Elenco ambienti:

– spazio attesa;

– servizi igienici personale;

– servizi igienici pubblico;

– spazio registrazione/segreteria;

– spazio archivio;

– un locale per attivita' diagnostiche terapeutiche assistenziali individuali, per ogni 20.000 abitanti;

– un locale per attivita' terapeutiche collettive;

– una sala riunioni;

– locale medicheria.

 

Ambienti integrativi (ambienti consigliati in relazione alla disponibilita' di spazi)

– deposito pulito;

– deposito sporco;

deposito attrezzature e farmaci;

– locale per il responsabile.

 

Richieste prestazionali per specifici ambienti

Dotazione di arredi ed attrezzature

Attrezzature e arredi

– arredi ed attrezzature di tipo ospedaliero che garantiscano comfort all'utenza;

– lettino visita;

– armadio per farmaci/strumentario.

 

Caratteristiche dei materiali per specifici ambienti

 

Locale medicheria:

– pavimenti con superficie lavabile e disinfettabile;

– rivestimenti verticali minimo fino all'altezza di 2 metri, impermeabili, lavabili e disinfettabili.

 

Accessibilita'

Il centro deve essere facilmente raggiungibile dalla popolazione (presenza di fermata di mezzi pubblici entro 200 metri, presenza di parcheggio auto riservata per utenti e familiari e mezzi di servizio).

Il centro deve essere dotato di almeno due linee telefoniche, di cui una collegata ad apparecchio fax.

 

Attivita' di tutela della salute mentale

Centro di Salute Mentale

Requisiti tecnologici

Richieste prestazionali generali e indicazioni specifiche

 

Caratteristiche igrotermiche

Temperatura interna invernale: 20C° + 1C°

Temperatura interna estiva: non controllata

Umidita' relativa: non controllata

Numero ricambi aria/ora: 3 v/h non forzata

Velocita' dell'aria: non controllata

Pressione neutra; negativa per il deposito sporco.

 

Note particolari: nel caso di areazione naturale superficie ventilata non inferiore ad 1/8 della superficie del pavimento.

 

Caratteristiche illuminotecniche

Intensita' luminosa: 200 lux illuminazione generale

300 lux zone visita

Fattore medio di luce diurna: 0,03.

 

Dotazioni impiantistiche generali e indicazioni specifiche

Impianto elettrico:

– impianto elettrico rispondente alle norme CEI 64-8 e 64-4 per soli ambienti nei quali si presta attività sanitaria;

– impianto luce di sicurezza rispondente alle norme CEI 64-8 e 64-4 per i soli ambienti nei quali si presta attività sanitaria.

 

Attivita' di tutela della salute mentale

Centro diurno

Si definisce Centro diurno la struttura semiresidenziale con funzioni terapeutico-riabititative (compreso l'tntervento farmacologtco) tese a prevenire e contenere il ricovero.

 

Requisiti strutturali ed ambientali

Dotazione minima di ambienti

 

Elenco ambienti:

– spazio attesa;

– locale medicheria;

– locale per attivita' diagnostico-terapeutico assistenziali ed individuali (almeno

due);

– locali per attivita' socio-riabilitativa e attività collettiva (almeno due);

– spazio attivita' motoria;

– spogliatoio personale;

– servizi igienici pazienti;

– servizi igienici personale;

– locali relax pazienti;

– locale personale;

– cucinetta;

– spazio registrazione/segreteria;

– spazio-archivio.

 

Ambienti integrativi (ambienti consigliati in relazione alla disponibilita' di spazi).

– deposito attrezzature;

– deposito farmaci-strumentario;

– spazio pranzo;

– spazi verdi.

 

Dotazione di arredi ed attrezzature

 

Attrezzature ed arredi

– dotazione minima per pronto soccorso medico;

– arredi, attrezzature, necessari alle attività di supporto al comfort alberghiero.

 

Caratteristiche dei materiali specifici ambienti

 

Locale medicheria

– pavimenti con superficie lavabile e disinfettabile;

– rivestimenti verticali minimo fino all'altezza di 2 metri, impermeabili, lavabili e

disinfettabili.

 

Requisiti tecnologici

Caratteristiche igrotermiche

Temperatura interna invernale: 20C° + 1C°

Temperatura interna estiva: non controllata

Umidita' relativa: non controllata

Numero ricambi aria/ora: 3 v/h non forzata

Velocita' dell'aria: non controllata

Pressione neutra; negativa per il deposito sporco.

 

Note particolari: nel caso di areazione naturale superficie ventilata non inferiore ad 1/8 della superficie del pavimento.

 

Caratteristiche illuminotecniche

Intensita' luminosa: 200 lux illuminazione generale

300 lux zone visita

Fattore medio di luce diurna: 0,03.

 

Dotazioni impiantistiche generali e indicazioni specifiche

 

Impianto elettrico:

– Impianto elettrico rispondente alle norme CEI 64-8 e 64-4 per soli ambienti nei quali si presta attivita' sanitaria

– impianto luce di sicurezza rispondente alle norme CEI 64-8 e 64-4 per i soli

ambienti nei quali si presta attività sanitaria.

 

Impianti speciali e vari

Impianto TV.

Impianto telefonico per gli utenti.

 

Stutture residenziali

Si definiscono strutture residenziali con pazienti psichiatrici quelle strutture che ospitano pazienti con patologia mentale che necessitano di interventi terapeutici e/o riabditativi a medio e lungo termine in regime di residenzialita' protetta.

 

Requisiti strutturali ambientali

Dotazione minima di ambienti

 

Dotazione camere con 1 p.l. in numero pari al 10% p.l totali.

 

Elenco ambienti:

– camera con al massimo tre posti letto;

– locale medicheria;

– locale per le attività terapeutiche individuali e di gruppo;

– locale attività socio-riabilitative;

– locale pranzo;

– locale soggiorno;

– servizi igienici ospiti;

– servizi igienici personale e spogliatoio;

– deposito pulito;

– deposito sporco;

– cucina;

– locale per il personale;

– locali per i servizi accessori (dispensa, lavanderia e guardaroba) adeguati per

numero.

 

Ambienti integrativi (consigliati in relazione alla disponibilità di spazi)

– locale operatori

– spazi verdi.

 

Richieste prestazionali per specifici ambienti

La camera deve garantire:

– lo spazio per la sosta congiuntamente allo spazio di soggiorno individuale del

paziente, la dotazione di servizi igienici annessi;

– la superficie minima delle camere deve essere non inferiore a 6/mq/p.l.per

camere a piu' letti e 9 mq per camere singole;

– l'illuminazione deve essere naturale.

 

Dotazione di arredi ed attrezzature

La scelta e la qualità degli arredi nei servizi devono essere dignitose ed appropriate alle necessita' degli utenti.

 

Attrezzature ed arredi

– arredi, attrezzature, necessari alle attività di supporto all'attivita'

terapeutico-riabilitativa ed al comfort alberghiero.

 

Caratteristiche dei materiali specifici ambienti

 

Locale medicheria

– pavimenti con superficie lavabile e disinfettabile;

– rivestimenti verticali minimo fino all'altezza di 2 metri, impermeabili, lavabili e

disinfettabili.

 

Requisiti tecnologici

Caratteristiche igrotermiche

Temperatura interna invernale: 20C° + 1C°

Temperatura interna estiva: non controllata

Umidita' relativa: non controllata

Numero ricambi aria/ora: 3 v4 non forzata

Velocita' dell'aria: non controllata

Pressione neutra; negativa per il deposito sporco.

 

Note particolari: nel caso di areazione naturale superficie ventilata non inferiore ad 1/8 della superficie del pavimento.

 

Caratteristiche illuminotecniche

Intensita' luminosa: 200 lux illuminazione generale

300 lux zone visita

Fattore medio di luce diurna: 0,03.

 

Dotazioni impiantistiche generali e indicazioni specifiche

 

Impianto elettrico:

– Impianto elettrico rispondente alle norme CEI 64-8 e 64-4 per soli ambienti nei

quali si presta attivita' sanitaria;

– Impianto luce di sicurezza rispondente alle norme CEI 648 e 64-4 per i soli

ambienti nei quall si presta attivita' sanitaria.

 

Impianti speciali e vari.

Impianto TV.

Impianto telefonico per gli utenti.
 

Per quanto attiene ai gruppi famiglia e le case alloggio, si definiscono alcuni requisiti fondamentali di tipo organizzativo. Si ritiene opportuno invece che per i requisiti strutturali e tecnologici si faccia riferimento a quelli relativi all'edilizia pubblica con particolare ai seguenti aspetti:

– ogni paziente deve usufruire di un suo spazio;

– gli appartamenti debbono essere localizzati ai piani più bassi per una facile

accessibilita';

– ogni stanza non deve avere piu' di due letti.

 

S.P.D.C.

Requisiti strutturali

Obiettivi

L'articolazione funzionale interna deve garantire la presenza di spazi per lo svolgimento della funzione di supporto sanitario, e di degenza.

La funzione di degenza deve essere organizzata in modo tale da garantire la privacy del paziente ospedalizzato ed il comfort di tipo alberghiero.

 

Dotazione minima di ambienti

– dotazione camere degenza 1 p.l.: 10% totale;

– dotazione p.l. per camera: massimo 4 p.l.

 

Elenco ambienti:

– camera di degenza con servizio igienico almeno ogni 4 p.l.;

– locale soggiorno pazienti;

– spazio lav. infermieri;

– spazio caposala;

– locale medicheria;

– locale cucinetta;

– servizi igienici personale;

– deposito sporco;

– deposito pulito;

– locale per il deposito delle padelle con vuotatoio e lavapadelle;

– studio medico (locale o box);

– sala da pranzo.

 

Ambienti integrativi

– spazio relax operatori;

– spazio attesa parenti;

– deposito attrezzature.

 

Richieste prestazionali con specifici ambienti

La camera di degenza deve garantire:

– lo spazio per il letto e lo spazio di soggiorno del paziente ospedalizzato;

– l'accesso ed il movimento della barella.

 

Requisiti tecnologici

Richieste prestazionali generali ed indicazioni specifiche

 

Caratteristiche igrotermiche

Temperatura interna invernale: non inferiore a 20 C° + 1 C°, 22 C°+ 1 C° per la medicheria, 26 C° + o 1 C° immaturi;

Temperatura interna estiva: non superiore a 28 C° (generale) mediante raffrescamento dell'aria di rinnovo non superiore a 26 C0

Umidita' relativa: 50% + o – 5% in estate; 45% + o – 5% in inverno;

Numero ricambi aria/ora esterna: 2 v/h per camera di degenza normali;

Velocità dell'aria: non superiore a 0,1 m/sec;

 

Caratteristiche illuminotecniche

Intensità luminosa: 200 lux illuminazione generale

300 lux zone visita

Fattore di luce: 0,03 nelle degenze; illuminazione diurna: 0,02 generale.

 

Dotazioni impiantistiche generali e indicazioni specifiche

 

Impianto elettrico:

– Impianto elettrico rispondente alle norme CEJ 64-8 e 64 4 per soli ambienti nei

quali si presta attivita' sanitaria;

– impianto di illuminazione di sicurezza rispondente alle norme CEI 64 8;

– una presa dedicata all'alimentazione di apparecchiature portatili di radiologia.

 

Impianti speciali e vari

Impianto di chiamata con segnalazione acustica e luminosa;

Impianto di gas medicallzzanti;

Prese vuoto, ossigeno e aria compressa.

 

Dotazione di attrezzature e arredi per specifici ambienti

Attrezzature

Camere di degenza:

– letto mobile (preferibilmente a tre snodi);

– comodino;

– tavolo soggiorno pranzo;

– una sedia con braccioli per ogni posto letto.

Medicheria

– letto tecnico per visita;

– armadio farmaci/strumentario.

Caratteristche dei materiali per speciflci ambienti

Locale medicheria:

– pavimenti con superficie lavabile e disinfettabile;

– rivestimenti verticali minimo fino all'altezza di 2 metri, impermeabili, lavabili e

disinfettabili.

Legenda

Si precisa che per Unita' Operativa (U.O.) in questo documento si intende una sottostruttura organizzativa del Dipartimento di Salute Mentale (D.S.M.) quale è l'insieme delle predette unità organizzative.

Tutti i requisiti relativi alle unità operative, se non specificato diversamente, riguardano anche le strutture private.

I requisiti minimi sono raggruppati nei seguenti capitoli:

– organizzazione generale;

– risorse strutturali;

– sistema informativo;

– formazione e aggiornamento;

– valutazione e miglioramento;

– sicurezza;

– tutela dei diritti degli utenti

 

Organizzazione generale

1) Finalita' e obiettivi

Ogni Dipartimento di Salute Mentale e ogni Unita' Operativa definiscono in un documento scritto gli obiettivi di salute mentale che si propongono di raggiungere, la tipologia di problemi/utenti di cui intendono occuparsi le attivita' che si propongono di svolgere.

Tale documento deve poi essere sviluppato congiuntamente dal responabile del D.S.M. e dai responsabili delle singole U.O.

Per ciascuno di questi aspetti il documento deve specificare la priorita' di realizzazione; gli obiettivi vengono rivisti, e confermati o modificati, almeno ogni tre anni.

Gli obiettivi devono essere in accordo con gli obiettivi nazionali definiti per legge, e devono essere concordati con la Direzione dell'Azienda a cui il D.S.M. e l'U.O. fa capo.

Il documento suddetto inoltre contiene:

a) l'impegno a realizzare gli interventi in termini di progetti esplicitati e condivisi, utilizzando i trattamenti piu' idonei (in particolare nei tempi di attuazione piu' brevi possibile), e con le modalita' e negli ambienti meno restrittivi possibile;

b) l'impegno a tenere per ogni paziente del necessario equilibrio tra gli aspetti psico(pato)logici, familiari, territoriali e sociali (indusi quelli lavorativi, dove terapeuticamente indicato);

c) l'impegno per U.O. Centro di Salute Mentale a sviluppare, secondo delle procedure definite, ogni attivita' del territorio atta a realizzare gli obiettivi dichiarati. In particolare, deve essere promosso l'impegno per iniziative di educazione alla salute mentale, di informazione, e di sensibilizzazione, e debbono essere avviati i collegamenti con le Agenzie sociali, sanitarie, sia pubbliche che private.

Principi guida

In ogni D.S.M. devono esistere procedure scritte per riconoscere e orientare le persone con disagio psichico, per raccogliere la domanda espressa dai singoli, dalla popolazione di riferimento, per garantire le cure anche a coloro che non vogliono essere aiutati pur presentando un disturbo psichico.

ll D.S.M. deve provvedere al coordinamento, alla integrazione e alla coerenza progettuale di tutte le U.O., in modo che nel loro insieme siano in grado di assicurare ad ogni utente l'utilizzazione di tutte le risorse socio-sanitarie presenti nel territorio di riferimento.

Le sedi delle U.O. devono essere strutturalmente e organicamente adeguate alle rispettive funzioni. II Centro di Salute Mentale e' alla base della organizzazione dipartimentale, il punto di coordinamento delle attivita' sul territorio di riferimento.

 

2) Organizzazione e amministrazione

In apposita sezione del documento sono definiti i seguenti punti:

a) la descrizione di come si intende realizzare il coordinamento tra le varie figure professionali del gruppo di lavoro che si occupano dello stesso caso, o di progetti mirati (équipe);

b) la descrizione di come si intende realizzare il coordinamento, le interazioni e le linee formali di comunicazione tra le varie U.O. dello stesso D.S.M., e fra la singola struttura privata e i vari D.S.M., ad essa afferenti;

c) la descrizione di come si intende reallzzare di norma il coordinamento, le interazioni con gli altri servizi Servizi pubblici, sanitari e sociali, Comuni, Distretti Socio sanitari, Servizio Sociale, Dipartimenti e Divisioni Ospedali ed i Dipartimenti di Prevenzione/Emergenza;

d) l'impegno a realizzare accordi regolati con Associazioni di volontariato e Organizzativi di privato sociale e non;

e) la descrizione del piano organizzativo, deve essere rivista ogni tre anni deve essere a disposizione di tutti gli operatori.

Nel settore pubblico e nel settore privato, se vengono svolte attivita' corrispondenti a quelle di più di una unita' operativa, e' attuata l'organizzazione di tipo dipartimentale e sono individuati i responsabili del dipartimento e delle varie unita' operative, nonche' sono definite per iscritto le loro funzioni e responsabilita'.

Nei tempi previsti dall'azienda di appartenenza, e comunque entro i mesi di ottobre di ogni anno, il Dipartimento di Salute Mentale precisa per iscritto, sulla base del bilancio preventivo messo a disposizione, i suoi obiettivi a un anno ed il relativo piano di attivita'.

Ciascuna Unita' Operativa deve formulare almeno un obiettivo per ciacuno di questi aspetti: volume delle prestazioni, qualita' organizzativa, qualita' tecnica scientifica, diritti e/o soddisfazione degli utenti, sicurezza e/o soddisfazione degli operatori.

Entro il mese di aprile di ogni anno viene redatta, e diffusa una relazione annuale che riporta per il dipartimento nel suo complesso e per le singole Unita' Operative i costi sostenuti, le attivita' svolte, i progressi raggiunti rispetto agli obiettivi annuali, lo stato dei rapporti con le strutture private (o con i dipartimenti pubblici di salute mentale, per le strutture private).

Ogni Unita' Operativa precisa la descrizione del lavoro delle proprie figure professionali in rapporto ai propri obiettivi, in modo compatibile con contatti di lavoro.

Le funzioni e le responsabilita' delle varie figure professionali vanno riportate agli obiettivi delle singole Unita' Operative e non debbono considerarsi quale somma di rigide mansioni.

Il responsabile del dipartimento assieme ai responsabili di ogni Unita' Operativa, riorganizza almeno ogni trimestre incontri di lavoro sulla programmazione e l'organizzazione delle attivita', distinte dalle normali riunioni di discussione dei casi dei problemi quotidiani.

Di queste riunioni esistono gli ordini del giorno e i verbali delle decisioni prese.

 

3) Direzione e staff

I criteri con cui e' stato nominato il responsabile del D.S.M. vengono esplicitati con riferimento agli obiettivi dichiarati.

Il D.S.M. deve essere organizzato secondo lo standard minimo di operatore ogni 1.500 abitanti, e deve disporre almeno delle seguenti figuire professionali: medico, psicologo, assistente sociale, infermiere professionale, educatore professionale.

La dotazione minima del personale dei D.S.M. e':

1 psichiatra ogni 10.000 abitanti;

1 psicologo ogni 30.000 abitanti;

1 infermiere professionale ogni 2.500 abitanti;

1 educatore professionale o figure equivalenti ogni 25.000 abitanti;

i assistente sociale ogni 50.000 abitanti;

2 amministrativi.

Si prevedono inoltre ulteriori figure professionali secondo le specifiche necessarie.

 

Risorse strutturali

Per la realizzazione dei diversi obiettivi, utilizzando lo staff individuato al punto 3 del capitolo sull'Organizzazione generale. ll D.S.M. dispone in gestione diretta con budget autonomo e negoziato di almeno un Centro di Salute Mentale (con eventuali ambulatori decentrati) e di un servizio psichiatrico ospedaliero di diagnosi e cura; dispone inoltre direttamente, o gestisce in convenzione, strutture semiresidenziali e residenziali.

Il Centro di Salute Mentale deve essere pienamente operativo almeno 12 ore al giorno per almeno 6 giorni alla settimana.

La struttura semiresidenziale Centro diurno del D.S.M., garantisce 1 posto letto ogni 10.000 abitanti.

In ogni caso il D.S.M. garantisce la valutazione delle urgenze psichiatriche nel proprio bacino di utenza per 24 ore su 24 e per 7 giorni su 7, e l'organizzazione di una risposta anche extraospedaliera.

ll servizio psichiatrico ospedaliero di Diagnosi e Cura deve possedere 1 p.l. ogni 10.000 abitanti e deve garantire i ricoveri per situazioni di urgenza o crisi non affrontabili dal CSM sul territorio.

Le strutture residenziali devono garantire 1 p.l. ogni 20.000 abitanti, ciascuna struttura non può essere dotata di piu' di 20 p.l., qualsiasi sia il bacino di utenza del D.S.M. o dell'organizzazione privata.

 

Sistema informativo

Esistono procedure verificabili che precisano la modalita' e i tempi di compilazione, archiviazione e reperimento della documentazione relativa alle attivita' sanitarie e amministrative.

Per quanto riguarda le attivita' sanitarie, la cartella clinica personale di ogni utente e' unica anche se si articola in singoli documenti specifici per ciascuna U.O.

Il progetto terapeutico definisce gli obiettivi dell'intervento e il conseguente miglior trattamento, tenuto conto delle preferenze espresse dall'utente, delle risorse terapeutiche, e dei tempi di erogazione: il progetto terapeutico riene registrato nella cartella clinica e ivi documentata nelle sue tappe attuetive, verificato e infine valutato alla conclusione.

Esiste un piano scritto che definisce le procedure per la rilevazione di tutti i dati richiesti per la costruzione di un sistema di indicatori di rilevanza locale come pure di utilizzo rispettivamente regionale e nazionale.

Le convenzioni con le U.O. private devono prevedere le modalita' di raccolta, di trasmissione e di verifica di qualita' dei casi relativi agli utenti alle attivita' svolte.

Il D.S.M. e ogni singola U.O. stabiliscono un proprio elenco di eventi sia favorevoli sia indesiderati da sottoporre a monitoraggio. Il tipo di eventi deve essere comunicato al Direttore Generale dell'Azienda anche se i risultati sono riservati.

Vi e' una contabilita' per centri di costo oppure vi e' un pieno sviluppo del sistema informativo gestionale che porti in un triennio alla suddetta modalita' di copertura.

 

Formazione e aggiornamento

E' predisposto un piano annuale di formazione/aggiornamento del personale di tutte le categorie, pertinente con le finalita' del Dipartimento e con gli obiettivi delle singole U.O.

E' predisposto inoltre un piano di formazione ed educazione sanitaria per utenti, familiari e reti sanitarie e sociali.

E' nominato un responsabile del coordinamento delle attività di formazione.

I programmi di formazione devono essere definiti, articolati e integrati fra la singola U.O. e il D.S.M.

Essi devono avere l'approvazione del responsabile del D.S.M. laddove quest'ultimo non sia lo stesso responsabile della formazione.

Essi devono inoltre essere garantiti da adeguato specifico budget.

Ogni progetto formativo organizzato o prescelto dal D.S.M. deve contenere la definizione degli obiettivi formativi.

Per ogni progetto formativo deve essere prevista una valutazione finale sulla pertinenza e una valutazione a distanza sull'utilita' del progetto, da parte dei partecipanti.

 

Valutazione e miglioramento di qualita'

Esiste un piano scritto triennale per la valutazione e il miglioramento della qualita' dell'assistenza.

Tale piano specifica:

– l'impegno della dirigenza;

– l'accordo con gli obiettivi generali del D.S.M. documentati nel piano triennale sugli obiettivi generali;

– l'accordo con gli obiettivi e le procedure dei programmi di qualita'.

Ciascuna U.O. effettua ogni anno, sulla base del piano triennale, almeno una iniziativa, anche multidisciplinare.

Viene nominato un comitato di coordinamento delle attivita' di valutazione e miglioramento del D.S.M., o un responsabile per ciascuna U.O.

Ogni attivita' di valutazione e miglioramento e' documentata per iscritto.

Tutto lo staff e il personale del D.S.M. deve ricevere i risultati di queste valutazioni ogni anno.

Tutto lo staff deve partecipare alla formulazione delle risposte alle deficienze riscontrate.

Deve essere sviluppato una procedura per valutare l'efficacia delle misure correttive avviate.

La documentazione di tutte le attivita' di valutazione e miglioramento deve essere raccolta e trasmessa dal responsabile del D.S.M. a tutti gli operatori delle U.O. attraverso definiti canali di rapporto trimestrali a tutti gli operatori delle U.O.

In una prima fase di sviluppo si dara' priorita' alla accessibilita' alla sodisfazione dell'utente e alla soddisfazione degli operatori.

 

Sicurezza

Esistono piani scritti relativi a situazioni di disastro interno (piano antincendio, piano di evacuazione e trasferimento).

Se esiste un piano regionale o multiaziendale per le catastrofi, deve risultare che il D.S.M. (o l'Organizzazione privata) ha chiesto che venga specificato il suo ruolo e quello delle sue U.O.

Se tale ruolo e' stato specificato, l'esistenza del documento deve essere conosciuta dai dirigenti coinvolti.

Esistono linee guida scritte per le attivita' di sicurezza generiche gia' previste dalla Legge 626 (in particolare barriere architettoniche e accessi alle aree esterne di sicurezza).

Esistono procedure scritte relative alla prevenzione e al controllo dei rischi specifici per il personale.

a) riguardo alla quantita' di personale in servizio necessarie per ridurre minimo i rischi relativi alla violenza;

b) riguardo alle pratiche di sostegno sociale e psicologico necessarie per ridurre lo stress psicologico e il burn out degli opetatori nell'esercizio delle specifiche funzioni.

 

Tutela dei diritti degli utenti

Ogni U.O. pubblica o privata, deve sempre e comunque rispettare e tutelare i diritti degli utenti in applicazione di quanto definito nella Carta dei Servizi.

Esiste un documento del D.S.M., o della singola U.O. che precisa gli aspetti di personalizzazione e umanizzazione dell'assistenza. Tale documento, richiamandosi alla missione dell'U.O. o del D.S.M., descrive le linee guida sulle modalita' di conclusione sia dei sing4i interventi che della presa in carico.

Il documento specifica le modalita' di facilitazione dell'espressione di reclami e suggerimenti da parte degli utenti individuati a vario titolo e delle associazioni di tutela, come pure le modalita' di registrazione degli stessi, con gli appositi spazi messi a disposizione di tutti gli utenti.

Ogni anno viene effettuata almeno una inchiesta (anche campionaria e limitata nel tempo) sull'opinione degli utenti e il loro grado di soddisfazione.

In incontri semestrali si provvede a discutere e analizzare i reclami e i suggerimenti e a porre in atto le conseguenti azioni correttive; a tale scopo e' definito un responsabile che coordina e promuove quanto sopra scritto.

 

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