Il corso è nato per affrontare alcune delle difficoltà pratiche incontrate dagli operatori psichiatrici e dalla Polizia Municipale durante l'esecuzione dei Trattamenti Sanitari Obbligatori (T.S.O.) di persone che soffrono di turbe psichiche. Il fatto stesso che esistano prassi diverse tra i comuni dell'area sanitaria fiorentina testimonia di tali difficoltà. Il confronto tra le consuetudini d'uso riscontrabili e la norma vigente costituisce, insieme alla speranza di trovare e consolidare una linea di intervento omogenea, l'obiettivo della serie di incontri con figure mediche e giuridiche in grado di fornire una prospettiva fondata sull'esperienza e quindi indicazioni utili a riguardo. L'Assessorato alla Sanità del Comune, il Comando dei Vigili Urbani e il Dipartimento di Salute Mentale dell'Azienda Sanitaria di Firenze sono apparsi concordi circa la necessità di promuovere l'iniziativa, poi realizzata dal Gruppo Operativo Psichiatria e Giustizia (G.O.P.eG.), all'interno del cui programma annuale il corso si inserisce.
Era necessario che detti incontri avessero carattere interattivo, che coinvolgessero cioè i partecipanti in maniera da fruire del loro punto di vista e da consentire la presentazione dei dubbi emergenti. Pertanto li si è suddivisi in una prima parte, dedicata all'esposizione del tema, e in una fase successiva di dibattito e domande.
Il corso non pretende di dipanare del tutto l'ingarbugliata matassa rappresentata dalla complessità esecutiva di una procedura troppo legata alle contingenze e alla soggettività per essere predisposta rigidamente. Si avvertiva comunque la necessità di darsi regole di minima comuni a tutti, cosicché, in situazioni di emergenza, eventuali controversie interpretative e controproducenti scontri circa il dafarsi subitaneo non complicassero la circostanza.
L'esperimento, se riuscito, potrà venire successivamente esteso alle altre forze dell'ordine coinvolte nella medesima procedura: Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, che attualmente effettua i piantonamenti in ospedale di persone recluse che necessitano di ricovero, anche in regime di T.S.O.. In tal modo l'omogeneità operativa alla quale si tende sarà più estesamente realizzata.
Il primo incontro, dal titolo La legge 180: cambiamenti in Psichiatria, avrà come relatori il dottor Paolo Serra, Responsabile di Area per la Psichiatria del Comune di Firenze, e la dottoressa Giuliana Archi, Dirigente Psichiatra di primo livello dell'Area Firenze Sud-Est. I due psichiatri, che hanno una estesa competenza nel settore assistenziale specie in seguito all'introduzione della vigente normativa, illustreranno le radicali modifiche introdotte dalla legge in questione nel trattamento dei pazienti affetti da disagio psichico, specie per quanto concerne l'adozione di misure terapeutiche che contrastano con la volontà del soggetto bisognoso di cure.
Il secondo incontro, dal titolo La responsabilità dello psichiatra e quella delle forze dell'ordine, avrà come relatori il professor Mario Graev, Direttore della Cattedra di Medicina Legale dell'Università di Firenze, l'avvocato Rodolfo Lena e il consigliere Ubaldo Nannucci, Responsabile della Procura presso la Pretura. Ne introdurrà gli interventi la dottoressa Gemma Brandi, Dirigente Psichiatra di primo livello dell'Area di Firenze e Coordinatore del G.O.P.eG.. Verrà affrontata la delicata questione delle competenze di legge spettanti allo psichiatra da una parte e alle forze dell'ordine dall'altra, in fase di esecuzione di un T.S.O., allo scopo di meglio definire i ruoli per meglio interagire.
Il terzo incontro, dal titolo I diritti del paziente psichiatrico, avrà come relatori la dottoressa Franca Viviani, Giudice Tutelare in Firenze, e il dottor Franco Sirianni, Dirigente di primo livello dell'Area Nord-Ovest. Il tema trattato sarà quello, appunto, della tutela dei diritti introdotta dalla vigente legge e del carattere emancipatorio che certi assunti hanno, ben al di là del valore formale di tali assunti.
Il quarto incontro, dal titolo In materia di difesa sociale, avrà come relatori la dottoressa Margherita Cassano, Sostituto Procuratore della Repubblica di Firenze, e il dottor Paolo De Felice, Magistrato di Sorveglianza di Firenze. Ne introdurranno gli interventi il dottor Mario Jannucci, Psichiatra dell'Area di Firenze e la Dottoressa Cristina Pucci, Dirigente Psichiatra di primo livello dell'Area Nord-Ovest. In questa circostanza si parlerà della necessità di tutelare la società dai rischi che la malattia mentale, specie se trascurata, può comportare, nonché del destino che i pazienti psichiatrici si trovano ad affrontare quando, anziché incontrare utilmente la coazione sanitaria, finiscono nelle maglie della coazione giudiziaria.
Il quinto incontro, dal titolo Emergenza e Psichiatria, avrà come relatori il dottor Mauro Batisti, Medico del 118, la dottoressa Silvia Bitossi, Dirigente Psichiatra di primo livello dell'Area di Firenze e il signor Gensini, già Vicecomandante della Polizia Municipale di Firenze. Insieme affronteranno l'argomento strettamente operativo dell'emergenza, nella quale le competenze del servizio di pronto intervento incrociano quelle dello psichiatra e dell'agente che interviene.
Il sesto incontro, dal titolo: Emergenza psichiatrica connessa alla tossicodipendenza, all'alcolismo e alla sieropositività, avrà come relatori, il dottor Massimo Cantele, Dirigente Psichiatra di primo livello dell'Area del Mugello, il dottor Massimo Di Pietro, Dirigente Medico di primo livello del Servizio di Infettivologia dell'Ospedale di Ponte a Niccheri e il dottor Guido Guidoni, Dirigente Psichiatra di primo livello dell'Area di Firenze. Verrà affrontato il delicato e spinoso tema delle dipendenze multiproblematiche, che rendono necessario il lavoro congiunto di Servizi per le Dipendenze e Servizi Psichiatrici, nonché la questione delle malattie infettive e quindi del rischio di contagio, in occasione di interventi di emergenza, talora coatti, nei confronti di pazienti sieropositivi.
Il corso ha avuto tanto successo che è stato ripetuto per la terza volta ed esteso, con successo, alle altre Forze di Polizia.
A.5) Corso per le Forze di Polizia (P.M., P.S., Carabinieri, Agenti di Pol.Pen.) sui T.S.O.
A partire dalla questione del difficile accesso agli strumenti dell'interdizione e dell'inabilitazione, alla impossibile tutela del malato di mente, essendo i tempi e le procedure tecnici per ottenerne l'applicazione troppo distanti da quelli necessari alla cura, abbiamo ipotizzato di istituire un polo di accoglienza della domanda degli operatori del D.S.M. relativamente alla tutela giuridica dei pazienti da loro seguiti e ai dubbi procedurali emergenti. Tutto questo per fornire all'utenza la necessaria copertura e agli operatori la garanzia di una minore incertezza in un campo nebuloso e soggetto a molteplici interpretazioni. La cosa non è stata finora possibile per la mancanza di spazi e orario da dedicarvi. La disponibilità di esperti di chiara fama, quali il professor Paolo Cendon e la dottoressa Marinetta Guida, ci ha permesso di comprendere come la cosa migliore da fare fosse sostenere la proposta di legge sull'Amministrazione di Sostegno.
B.a.5) Tutela e curatela del malato di mente
Avremmo voluto presentare tutte queste iniziative all'interno di una giornata di incontro e confronto. Purtroppo ciò non è accaduto per mancanza di tempo e risorse. Non è andata smarrita la speranza di farlo, anche perché da più parti, non ultimo il Ministero della Sanità, pervengono richieste informali di notizie circa l'attività svolta, allo scopo di valutare se estendere alcune delle determinazioni raggiunte ad altre realtà nazionali.
B.a.6) Iniziativa che presenti il G.L.G.P
CONCLUSIONI
Sarebbe auspicabile l'istituzione di un simile organismo in ogni A.S. del Paese. Questo contribuirebbe a rendere minore la faglia tra cura, pena e diritto, restituendo la psichiatria al suo ruolo di cerniera pensante, dopo decenni trascorsi a scimmiottare lo stile e gli usi del Palazzo in una dimensione politochiatrica sempre più sterile, barbosa e lontana da un adeguamento all'esame di realtà. E' alla realtà quotidiana, ammutolita e schiacciata dall'indifferenza con cui la si tratta, presi come siamo da ideologie grandiose, che va ricondotta l'elaborazione teorica e critica, che è poi l'unico modo che personalmente conosca di fare politica. Confrontare la norma -troppo di frequente impossibile- con la sua applicabilità e trovare modelli interpretativi riproducibili e non occasionali, sono i percorsi da seguire per ridurre la precarietà delle decisioni urgenti.
In fondo, basta imparare dal Sole 24 Ore, che tempo fa pubblicava nella stessa pagina l'auspicio di una rapida promulgazione della legge sull'Amministrazione di Sostegno e alcune considerazioni sul passaggio della Sanità Penitenziaria al S.S.N., abbracciando in una stretta unica diritti e doveri, cura e pena, a segnalare la compatibilità e la confluenza degli obiettivi presentabili di istanze apparentemente contraddittori, come spinta forcaiola e garantismo. Una moderazione dei toni acritici con cui i diritti vengono sostenuti e un maggiore respiro dato alle vere operazioni trattamentali determinerebbe minore incertezza della pena, contribuendo a mitigare i toni dell'altrettanto acritica istanza punitiva.
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