D. In base a quanto ha esposto un centro adeguato dovrebbe avere la possibilità di effettuare la trombolisi intraarteriosa in ogni momento. Quindi ci dovrebbe essere una mobilizzazione a livello nazionale di tutti i centri attivià
R. Penso che la possibilità di usare più tecniche sia straordinaria. L'apprendimento è fondamentale. Il programma per il futuro potrebbe essere di individuare un ospedale principale con collocazione centrale, collegato ad ospedali più piccoli e periferici, in cui ci sia la possibilità di fare la trombolisi sistemica, con collegamenti in rete di tipo telematico. Naturalmente c'è un problema di uomini da formare perché i neuroradiologi interventisti sono pochi. D. Il modello che propone è molto interessante. Ma pensa che allo stato attuale il sistema sanitario potrebbe destinare delle risorse a questo?
R. Noi a Firenze abbiamo il nostro gruppo di interventisti che si occupa di altre cose, ad esempio vengono trattati molti aneurismi crebrali. Quindi si tratta di intervenire su strutture che già esistono, in ospedali di un certo livello, e di metterle in condizione di funzionare in tal senso, ad esempio, con più sale angigrafiche a disposizione e almeno 4-5 interventisti, considerando che i casi da trattare non sono tutti quelli che giungono. Quindi non vedo assolutamente un salto notevole in termini di spesa sanitaria. Si tratta solo di entrare in questo concetto, di migliorare un servizio che già c'è.
(A cura di A. Tinelli e M.Prontera)
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