Alla fine del ventesimo secolo, gli Stati Uniti d'America si ritrovano vincitori della Guerra Fredda, ma perdenti della pace successiva. Da un lato, la superiorità secolare dell'America nella manifattura industriale è stata capovolta dal Giappone e dalle altre ‘tigri' asiatiche. Dall'altra parte, la rivendicazione del paese di essere il centro della democrazia è stata superata dalla riunificazione dell'Europa. In tali momenti di crisi nazionale, il mercato della profezia del millennio e delle cure mistiche tendono al rialzo. Basata sulla West Coast — la casa sia dell'industria del computer, sia della tendenza hippie — la rivista Wired ha recentemente offerto le scuse più sofisticate per la supposta superiorità dello stile di vita americano. Ora, nel nuovo libro del suo editore esecutivo, giunge la difesa con pressioni psicologiche dell'indifendibile. In un'esplosione di fiducia in sé quasi vittoriana, Kevin Kelly è deciso a dimostrare che la specifica società storicamente creata negli Stati Uniti d'America è il solo risultato possibile di millenni di evoluzione naturale.
In sostanza, ‘Out of control' sostiene che lo stile americano del capitalismo del ‘libero mercato' non è una creazione sociale peculiare, ma un ecosistema naturale astorico. La ‘mano invisibile' del mercato e le forze cieche dell'evoluzione darwiniana sono la stessa cosa (pp. 27-32, 509). Come dimostrato dal crollo dell'Unione Sovietica, qualsiasi tentativo da parte dello stato o della comunità di pianificare o di regolare lo sviluppo del capitalismo è contro le leggi della natura (pp. 52-3). Il sociale può essere prodotto solo come un ‘ordine spontaneo' — la proprietà emergente dei consumatori e dei produttori individuali che perseguono i propri interessi in un mercato non regolamentato (p.157). Come membri di uno sciame di api o di uno stormo di uccelli, la gente non può influenzare il proprio destino (pp. 6-14). Il futuro è ‘fuori controllo'.
Questa analisi è quasi nuova. Herbert Spencer ha sostenuto una forma simile di ‘Darwinsmo Sociale'. Per lui, le politiche economiche del lasciare fare della fine del diciannovesimo secolo britannico hanno rispecchiato la lotta ‘dente e artiglio' per la sopravvivenza nel mondo naturale. Nel suo libro, Kelly ha semplicemente aggiornato questa teoria all'epoca dei computers e della Rete. Il ‘Darwinismo Sociale' non solo non riflette più le leggi naturali dell'evoluzione passata, ma anche il futuro della fantascienza, predetto dalle tecnologie della nuova informazione. Le spinte evolutive del mercato stanno portando avanti il mondo post-umano della vita artificiale e dei cyborg digitali (p. 61). Lungi dall'essere superati dai suoi rivali, gli Stati Uniti d'America sono ancora il futuro.
Il libro di Kelly si presenta come una panoramica divertente ed accessibile dell'influenza dei sistemi naturali sulla ricerca scientifica ‘all'avanguardia' nella vita artificiale, la Rete, il computer, la biosfera e così via. Pertanto, nonostante la sua retorica Darwinista, questo libro non ha, in effetti, assolutamente nulla a che fare con la biologia. Ciò di cui si occupa è l'utilizzo della matematica per la costruzione di modelli del mondo naturale ed umano. Mai dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, gli accademici americani sono stati molto bravi nel procurare delle sovvenzioni per utilizzare qualsiasi nuova generazione di computers come strumenti di ricerca. Quando il potere del computer aumentò, essi furono in grado di costruire delle simulazioni sempre più complesse. Ipnotizzati dalla bellezza delle proprie creazioni, questi scienziati sono stati sempre più assorbiti nella iper-realtà dei loro modelli. Condotti dai sostenitori della ‘Intelligenza Artificiale', gli scienziati ingenui cominciarono a pensare che le loro simulazioni matematiche erano, in effetti, vive. Come nei vecchi racconti popolari, Pinocchio tornava a vivere.
La debolezza filosofica di questa posizione è evidente. Noi utilizziamo le astrazioni per comprendere il mondo concreto. Un modello — sebbene sofisticato — non è la stessa cosa del reale. Un'equazione matematica che mima l'evoluzione naturale non è effettivamente viva. L'idiozia della discussione di Kelly è più evidente quando incomincia a parlare del film di fantasia di Toon Town come se presto esisterà realmente: "… un giorno Disney dovrà avere a che fare con un autonomo Roger Rabbit fuori controllo" (p. 424). Ma dietro questa sciocchezza apparente si nasconde qualcosa di molto più pericoloso: l'irrazionalità del neo-Platonismo. Kelly sta promuovendo una forma di cyber-astrologia. Egli ritiene che: "… c'è una matematica della vita" (p. 498). Per lui, al di sotto della confusione dell'esperienza quotidiana della società e della natura, le equazioni mistiche giacciono nascoste il che spiega ogni cosa. Utilizzando una matematica migliore e computer più potenti, il segreto cabalistico dell'universo sta per essere scoperto. Come egli stesso afferma, il positivismo Darwiniano è semplicemente la strada verso un "nuovo spiritualismo" (p. 260).
A questo punto, il cuore reazionario del lavoro di Kelly viene esposto. Il modello matematico non è più un modo per esaminare il mondo. Ha cessato persino di essere un sostituto del reale. E' ora un modo per non comprendere ciò che sta accadendo. Accettando la simulazione matematica come l'unico metodo di analisi, Kelly è in grado di prendere acriticamente il controllo sulla forma sfacciatamente ideologica della teoria sociale: l'economia neo-classica. All'interno di questa disciplina, i modelli matematici vengono ampiamente utilizzati dai professori di ruolo per evitare qualsiasi esame del capitalismo realmente esistente. I suoi concetti teorici principali — ‘libero mercato', ‘equilibrio di mercato', ‘utilità marginale' e ‘costo marginale' — possono esistere solo nel mondo fantastico della simulazione. Per esempio, qualsiasi azienda che, effettivamente, tentasse di vendere i suoi beni o servizi al ‘costo marginale' andrebbe in bancarotta quasi immediatamente! Persino Kelly è costretto ad ammettere che il concetto centrale dell'economia neo-classica — ‘l'equilibrio di mercato' — non ha delle basi effettive. Nonostante questa intuizione limitata, egli pensa che una dose massiccia di equazioni non-lineari rivelerà misteriosamente l'ordine sottostante la confusione della competizione (p. 119-21).
La fede acritica nell'economia neo-classica è più evidente nell'analisi di Kelly dell'impatto del nuovo hypermedia. Secondo lui, la Rete è l'esempio iconico della creazione del ‘libero mercato' non regolato attraverso la fusione della natura e della tecnologia. Invocando Adam Smith, Kelly sostiene che la Rete "… è il mistero della Mano Invisibile — controllo senza autorità" (p. 33). Pertanto, fino a poco tempo fa, gli interessi commerciali hanno giocato solo un ruolo secondario nello sviluppo dei servizi on-line. La Rete era ampiamente costruita con i dollari dei contribuenti dalla difesa americana e le somme stanziate per l'educazione. Molti dei suoi programmi chiave sono stati scritti dagli accademici finanziati dallo stato. Accecato dalla bellezza matematica dei modelli economici, Kelly ignora semplicemente questa storia ben conosciuta del coinvolgimento del governo! Invece, egli afferma stranamente che la rete globale dei computers è sorta del tutto spontaneamente dalle azioni di individui diversi — come una versione sintetica di uno sciame di api o di uno stormo di uccelli (p. 33-6). Similmente, Kelly può concepire solo il futuro della Rete come un mercato elettronico. Egli si entusiasma per le possibilità della crittografia, della moneta elettronica e per altri programmi necessari per lo scambio di merci on-line (p. 262-96). Senza dubbio, le aziende private sponsorizzeranno sempre più e venderanno i loro beni e servizi in Rete. Tuttavia, l'ossessione di Kelly per il ‘libero mercato' mette in secondo piano gli altri usi non commerciali della rete di computer creata dalle persone, dalla educazione pubblica e dalle campagne politiche al flirtare e farsi degli amici. Il meccanismo del prezzo non è la sola ragione per cui agli esseri umani piace stare insieme in gruppi — o off — o on-line!
Come un Americano bianco ricco, non è sorprendente che Kelly rifiuti acriticamente l'ideologia della Guerra Fredda nella sua analisi dell'onda attuale dell'innovazione scientifica. Newt Gingrich — il Presidente della Camera dei Rappresentanti — afferma regolarmente che l'avvento della ‘Terza Onda' delle tecnologie dell'informazione giustifica il suo programma di tagliare le spese della sicurezza sociale e di rimuovere le direttive economiche. Ciò che è strano circa Kelly è il suo tentativo di riconciliare una fede cieca nel ‘libero mercato' con una sensibilità ecologica. Nel passato, la maggior parte degli ideologi del laissez-faire hanno tentato di ignorare del tutto le critiche dei Verdi. Alcuni seri economisti neo-classici hanno ammesso che il meccanismo del prezzo senza restrizioni ignora la ‘esternalità': il mercato non può valutare il danno all'ambiente di ciascuno dalle azioni degli individui. Ma, una volta che problemi come l'inquinamento e l'esaurimento delle risorse vengono riconosciuti, il motivo per l'intervento dello stato e della comunità diventa incontestabile. Dalla accettabilità delle regole ambientali, è, allora, un piccolo passo verso ulteriori attività non americane, come la medicina sociale, i sindacati esuberanti, i servizi nazionalizzati, il controllo delle armi e tutte le altre caratteristiche delle economie miste di successo dell'Unione Europea. Temendo questa sfida al sogno americano, Kelly è pronto con le equazioni matematiche del ‘Darwinismo Sociale' per evitare gli orrori della civilizzazione Europea.
Questa trascuratezza è compiuta con facilità. Riducendo il mondo naturale ad un modello matematico, è semplice saltare direttamente dalle simulazioni biologiche alle fantasie algebriche dei dipartimenti di economia. Riflettendo le equazioni mistiche della natura, il mercato senza restrizioni può essere descritto ora come un ecosistema che si auto-regola (pp. 29, 92-3, 155-7). Lungi dall'essere una minaccia per la natura, l'industrialismo senza restrizioni diventa l'espressione più evoluta del mondo biologico (pp. 227-8, 240-50). In modo decisivo, per la sua analisi, Kelly adotta la linea senza compromessi dell'economia neo-liberale promossa da Freidrich von Hayek e da altri membri della ‘Scuola Austriaca'. Negli anni '20 questi economisti lanciarono il ‘dibattito della previsione' con l'affermazione erronea che era impossibile avviare un'economia senza prezzi, essendo formata dalla competizione di mercato spontanea. Sebbene apparentemente aspirassero al progetto dello stato sovietico, il loro obiettivo immediato era il Partito Democratico Sociale Austriaco con le sue proposte di alloggio sociale, un servizio sanitario nazionale ed un intervento economico statale. In esilio all'Ovest, questi ideologi hanno continuato i loro attacchi alla fornitura di sicurezza sociale ed alle economie miste nel corso del periodo post-bellico.
Con l'avvento della crisi del Fordismo negli anni '70, la loro analisi è stata presa dalle forze politiche più reazionarie nelle democrazie occidentali: i Conservatori britannici ed i Repubblicani americani. Durante gli anni '80, utilizzando Hayek come giustificazione, sia il governo della Thatcher, sia quello di Reagan attaccarono abbondantemente i miglioramenti sociali del periodo post-bellico. Di fronte ai fallimenti di questi regimi, molte persone stanno ora cercando altri modi per capire come il capitalismo lavora effettivamente. La nascita del movimento dei Verdi nel mondo è stato una risposta alle inadeguatezze dell'economia neo-classica. Pertanto, è l'ideologia fallita di Hayek e dei suoi seguaci che sta al centro dell'analisi sociale di Kelly. Nel suo fatidico Repubblicanesimo hippie, è il ‘libero mercato' senza restrizioni di Hayek che diventa il tipico esempio del pensiero ecologico. Pertanto, negli anni '90, ciò che è necessario è il ‘dibattito della previsione' ravvivato per mostrare come il meccanismo del prezzo neo-liberale non può comportare un danno ambientale. Il ‘libero mercato' non è un certo prodotto spontaneo auto-regolato della natura. Come dimostrato dalla grandi città americane, può essere semplicemente un modo silenzioso per avviare una società moderna industrializzata.
Nella sua mente, persino Kelly capisce questo. Senza alcun senso di ironia, egli cita gli esempi delle aziende Danesi e Tedesche che hanno adottato delle forme più ecologicamente amichevoli di produzione industriale (pp. 228-36). Pertanto, questo non è stato raggiunto dal lavoro spontaneo del ‘libero mercato'. Al contrario, è il prodotto di due decenni di campagna appassionata condotta dal movimento Europeo dei Verdi. Con la loro lunga tradizione di Democrazia Sociale, la popolazione di questi paesi ha costretto le aziende, tramite le regole di stato e la pressione pubblica, a cambiare i loro modi di agire. Senza dubbio, molti industriali hanno creduto che questa fosse una interferenza non autorizzata nel lavoro spontaneo del capitalismo. Pertanto, con i conseguenti guadagni economici prodotti da queste politiche, la maggior parte delle aziende ora si rende conto che le perdite subite a breve termine hanno portato dei vantaggi a lungo termine alle industrie europee. Come con la creazione della medicina sociale, del trasporto pubblico e di altri aspetti della sicurezza sociale di stato, il capitalismo esistente lavora meglio nella disciplina sociale dell'economia mista che attraverso l'anarchia egoistica del ‘libero mercato' Hayekiano.
E' questo successo pratico della Democrazia Sociale Europea che conduce Kelly verso il misticismo matematico. Per la prima volta nella loro storia, gli Americani non sono più chiaramente più ricchi dei loro cugini Europei. Una combinazione di livelli di salario stagnanti, lunghe ore di lavoro, vacanze minime, strade non sicure, declino della sicurezza sociale, razzismo dilagante, scarsa educazione e molti altri problemi hanno appannato il sogno americano. Per una nazione fondata sull'utopia, questo sta causando una grande crisi esistenziale. La rivista di Kevin Kelly — Wired — regolarmente mette in evidenza denunce dei Francesi, Cinesi, Singaporiani o di chiunque altro che osa non essere americano. In ‘Out of Control', questo sarcasmo agli stranieri bizzarri è elevato ad una lotta eterna tra il divino ed il profano. Incapaci di abbandonare la loro ideologia della Guerra Fredda, gli Stati Uniti d'America si devono giustificare come la realizzazione della Natura, della Matematica e persino di Dio stesso. La strada storicamente specifica presa dallo sviluppo del capitalismo negli Stati Uniti d'America è diventata il frutto sacro di principi eterni. La creazione della ‘Vita Artificiale' — il Dio-Uomo — costituirà la prova finale della superiorità dello stile americano (pp. 441-53).
La caduta dell'analisi di Kelly nel cyber-spiritualismo dimostra le basi non scientifiche di questa fusione di Darwin e Hayek. La simulazione matematica della realtà non può essere sostituita per l'esame effettivo della natura e dell'umanità. Soprattutto, ciò che è completamente mancante dall'analisi di Kelly è la storia. Egli fugge nelle verità eterne delle equazioni matematiche come mezzi per evitare la temporalità confusa della vita umana. Kelly si commuove per la complessità, i salti quantici, i cambiamenti di paradigma e persino per l'auto-evoluzione di Lamarck. Pertanto, la sua visione della società umana è impoverita e uni-dimensionale. Non c'è alternativa al capitalismo del ‘libero mercato' polarizzato per razza del tardo ventesimo secolo in America. Ma le circostanze attuali degli Stati Uniti d'America non sono semplicemente le proprietà emergenti della ‘mano invisibile' del mercato. Sono il risultato di decisioni specifiche in una serie di circostanze storiche uniche. Se il capitalismo americano sta vacillando, è perché le elites politiche ed economiche sono incapaci di adottare delle politiche per migliorare le condizioni della maggioranza della popolazione. Se, in contrasto, il capitalismo tedesco sta prosperando, è perché delle politiche alternative sono state realizzate nell'Europa centrale.
In modo decisivo, in molti paesi europei, i cittadini hanno utilizzato la repubblica democratica per imporre la ‘volontà generale' sull'egoismo degli imprenditori, come le regole ambientali e i fondi per la sicurezza sociale. Sono necessarie delle decisioni consapevoli per gestire la natura e aiutare gli indigenti. Persino la tecnologia iconica propria di Kelly — la Rete — è la prova della necessità di una economia mista. Lo stato, gli affari privati e la cultura d.i.y. hanno creato i loro contributi unici per il suo sviluppo di successo. Similmente, nel futuro, l'imposizione dei doveri sociali — come l'accesso universale alla Rete – tramite aziende telefoniche e via cavo porterà beneficio non solo ai membri più poveri della società, ma anche alle ditte commerciali. Non ci sarà mai un mercato di massa per i servizi on-line senza che le masse siano connesse alla Rete. Piuttosto che abbandonarci al lavoro spontaneo delle forze di mercato — sebbene modelli matematici realistici del meccanismo del prezzo potrebbero comparire – ciò che è necessario è il dibattito democratico tra la cittadinanza informata sulla direzione in cui desiderano evolvere. Lungi dal voler essere membri irragionevoli in un alveare, noi dobbiamo affermare i nostri diritti per determinare il nostro destino. Piuttosto che essere ‘fuori controllo', l'umanità nell'era moderna, deve trovarsi nel controllo. Cogliamo l'attimo …
*Traduzione dall'originale inglese di Anna Fata su gentile concessione dell'Autore
0 commenti