Gur et al.
Archives of General Psychiatry 1998; 55: 145-152.
Introduzione: Studi neuroanatomici hanno evidenziato anomalie in schizofrenia correlate a variabili di malattia. Studi longitudinali condotti con tecniche di neuroimaging che integrino misure di ordine anatomico, clinico e neurocomportamentale, possono aiutare a comprendere la patogenesi della schizofrenia.Metodi: sono stati condotti studi di Risonanza Magnetica Nucleare e comportamentali ad un tempo T0 e dopo 30.63+/-12.92 mesi in 40 pazienti affetti da schizofrenia (23 uomini e 17 donne) e 17 volontari sani (13 uomini e 4 donne). Nel gruppo dei pazienti schizofrenici 20 soggetti erano al primo episodio di malattia mentre gli altri 20 erano gia' in trattamento farmacologico. Sono stati misurati il volume complessivo dell'encefalo, il liquido cerebrospinale ed i lobi frontali e temporali. E' stata valutata la gravita' della sintomatologia negativa e positiva, � stato monitorato il trattamento farmacologico ed � stato valutato il funzionamento comportamentale in 8 domini.Risultati: sia i pazienti al primo episodio che quelli gia' in terapia farmacologica presentavano, rispetto ai soggetti sani, encefalo e lobi frontali e temporali pi� piccoli. Dopo follow-up, la riduzione del volume del lobo frontale � stata riscontrata solo nei pazienti, mentre la riduzione del lobo temporale � stata evidenziata anche nei soggetti sani. L'associazione tra riduzione volumetrica e modificazioni della sintomatologia � stata riscontrata nei due gruppi di pazienti, e la riduzione stessa si � associata al declino di alcune funzioni neurocomportamentali in entrambi i gruppi di pazienti. Un'analisi esploratoria ha suggerito che la dose di neurolettico � correlata con modificazioni nei tre domini neuropsicologici indigati. Conclusioni: L'esistenza di anomalie neuroanatomiche e comportamentali in pazienti al primo episodio di schizofrenia suggerisce che l'alterazione cerebrale si verifichi prima della comparsa dei sintomi. E' comunque evidenziabile una progressivita' delle modificazioni neuroanatomiche, che possono influenzare alcuni quadri clinici e comportamentali della malattia.
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