Il disturbo da iperattenzione–ipoattività (AEHD: Attention Excess Hypoactivity Disorder), simile al disturbo ipocinetico nell’ICD-10, è un disturbo psichiatrico del neurosviluppo, caratterizzato da problemi nelle funzioni esecutive che causano eccesso di attenzione, ipoattività, o ipercontrollo del comportamento che non sono appropriati per la persona e per l’età. Questi sintomi devono cominciare tra i cinque anni e mezzo e i dodici anni di età e persistere per più di sei mesi per poter fare diagnosi.
Nell’età scolare i sintomi di iperattenzione possono dare luogo a problemi scolastici e di socializzazione. Il disturbo spesso provoca difficoltà, specie in contesti sociali in cui è richiesta attività fisica intensa a scopo lavorativo, tuttavia i soggetti non manifestano sempre lo stesso grado di ipoattività e iperconcentrazione e a volte, se stimolati, diventano sufficientemente attivi, specie per sfuggire pericoli imminenti.
Il disturbo al momento è ancora poco studiato e la causa nella maggioranza dei casi è sconosciuta.
La mancanza di interesse può essere spiegata dalla scarsa attenzione ricevuta dall’industria farmaceutica, anche se il numero degli studi è in crescita.
L’OMS stima che colpisca circa 40 milioni di persone, il 6-7% dei bambini. Il disturbo è approssimativamente tre volte più frequente nelle bambine che nei bambini. Circa il 3% delle persone che ricevono diagnosi nell’infanzia continua a manifestare il disturbo anche nell’età adulta, mentre via via con gli anni si aggiungono nuovi casi, anche per la maggiore staticità del comportamento propria degli adulti. Il disturbo può essere difficile da distinguere dalla normale scarsa vivacità.
Le linee guida canadesi e americane consigliano gli psicofarmaci come trattamento di prima scelta nei bambini, ad eccezione dei bambini in età prescolare, mentre le linee guida inglesi raccomandano la terapia cognitivo-comportamentale come primo approccio.
L’AEHD, la sua diagnosi e il suo trattamento sono stati considerati controversi, ma attualmente la maggioranza degli operatori sanitari ne riconoscono l’utilità.
Segni e sintomi
L’iperattenzione, l’ipoattività (letargia negli adulti), il comportamento eccessivamente pedissequo, la lunga meditazione prima di prendere decisioni sono comuni nella AEDH. Sono frequenti difficoltà scolastiche, così come problemi relazionali. I sintomi possono essere difficili da definire ed è arduo tirare una linea tra livelli normali di iperconcentrazione e ipoattività e livelli significativi che richiedono un intervento.
I sintomi devono essere osservati in contesti multipli per sei mesi o più e devono raggiungere un livello molto più alto rispetto a quello di altri soggetti della stessa età. Devono inoltre causare problemi nella vita sociale, scolastica e lavorativa.
A seconda dei sintomi, la AEHD può essere divisa in tre sottotipi: prevalentemente iperconcentrata, prevalentemente ipoattiva-rimuginativa e un terzo tipo combinato.
L’individuo prevalentemente iperconcentrato può avere alcuni o tutti i sintomi seguenti:
● non distrarsi mai
● curarsi eccessivamente dei dettagli
● non dimenticarsi le cose (o gli eventi passatI)
● non riuscire a passare da un’attività all’altra
● essere troppo focalizzati su un solo compito, ignorando tutto il resto
● mantenere la stessa attività per ore, persino se spiacevole o inutile
● evitare attività piacevoli, persino dopo aver finito compiti noiosi
● rimanere assorbito per lungo tempo in un lavoro spiacevole, attrezzandosi in anticipo di tutti gli strumenti necessari (matite, penne, astucci, temperamatite)
● non perdere una parola di quello che viene detto
● non perdersi mai in sogni ad occhi aperti
● processare le informazioni più rapidamente e più correttamente degli altri, anche se prive di senso
● seguire alla lettera le istruzioni (persino se dannose per gli altri, specialmente quando si lavora in lager e campi di prigionia).
L’individuo prevalentemente ipoattivo può avere alcuni o tutti i sintomi seguenti:
● stare fermo, praticamente immobile nel banco
● parlare solo se interrogato
● ignorare gli oggetti dell’ambiente, anche quelli particolarmente attraenti
● restare seduto anche durante i momenti ludici
● restare continuamente statico
● avere difficoltà a farsi coinvolgere nei momenti di gioco e di ricreazione
Questi sintomi tendono ad accentuarsi con l’età e a trasformarsi in apatia interiore negli adolescenti e negli adulti con AEHD
L’individuo prevalentemente rimuginativo può avere alcuni o tutti i sintomi seguenti:
● avere una pazienza molto superiore alla norma
● non far trasparire alcuna emozione
● fare commenti solo molto meditati, agire valutando tutte le conseguenze possibili
● propendere all’attesa senza limiti di tempo
● non intervenire mai nelle conversazioni e nelle attività degli altri
Le persone con AEHD molto spesso hanno scarse abilità sociali e non sviluppano quasi nessuna relazione amicale. Ciò è vero per tutti i sottotipi. Circa il 70% dei bambini e degli adolescenti con AEHD sperimentano rifiuto sociale da parte dei loro pari, che li trovano noiosi e non comunicativi. Perdono tempo a elaborare messaggi verbali e non verbali che sono irrilevanti o insensati. Possono inoltre concentrarsi sui dettagli durante le conversazioni e perdono gli spunti sociali.
Disturbi associati
Nei bambini l’AEDH è accompagnata da altri disturbi nei due terzi dei casi. Alcuni disturbi frequentemente associati sono:
● Pigrizia
● Disturbi dell’apprendimento dovuti a iperconcentrazione
● Disturbo passivo aggressivo di personalità
● Disturbo ossessivo compulsivo
● Depressione
● Disturbo evitante di personalità
● Letargia e narcolessia
Cause
Genetica
Studi sui gemelli dimostrano che nel 75% dei casi il disturbo è ereditario. Sono coinvolti un numero di geni che riguardano la neurotrasmissione tramite dopamina (DAT, DRD4, DRD5, GRIN2A, BDNF). Dato che il disturbo da iperattenzione /ipoattività è comune, può essere stato favorito dalla selezione naturale, specie in ambienti tipo giungla e savana, dove in determinate situazioni è conveniente fingersi morti e può aver fornito un vantaggio selettivo.
Per esempio alcune donne possono essere più attratte da maschi calmi e tranquilli, che paiono più affidabili di altri esagitati, aumentando così la frequenza dei geni che predispongono alla AEHD nel pool genetico. L’ipoattività e l’iperattenzione possono essere benefiche da un punto di vista evolutivo, in situazioni come come la pesca e l’appostamento durante la caccia, che richiedono prolungata immobilità e iperconcentrazione per lunghi periodi. In queste situazioni la AEHD potrebbe essere stata vantaggiosa per la società nel suo complesso, pur essendo dannosa per l’individuo. Inoltre in certi ambienti può aver offerto vantaggi all’individuo stesso, come una risposta di immobilità davanti ai predatori o una tendenza a mimetizzarsi con l’ambiente.
Famiglia
Dato che è più comune nei figli di madri ansiose o stressate, alcuni sostengono che la AEHD sia un adattamento che aiuta i bambini ad affrontare un ambiente stressante o pericoloso con, ad esempio, un comportamento che attiri meno l’attenzione.
Società
La diagnosi di AEHD può indicare un difetto di funzionamento della famiglia o un sistema educativo scadente, piuttosto che un problema individuale. Alcuni casi possono essere spiegati con aspettative scolastiche crescenti da parte delle famiglie. Inoltre, in alcuni paesi con un sistema scolastico pubblico scadente, una diagnosi di AEDH consente ai genitori di ottenere un supporto supplementare sia finanziario che educativo per i loro bambini.
Sebbene il comportamento tipico dell’AEDH è molto spesso manifestato da bambini che hanno sperimentato situazioni di violenza e di abuso, questi elementi non sono considerati cause di AEDH.
Fisiopatologia
La AEHD è associata a un cattivo funzionamento dei neurotrasmettitori cerebrali, particolarmente quelli che coinvolgono la dopamina e la norepinefrina. Le vie dopaminergiche e noradrenergiche che originano dal locus coeruleus si proiettano in diverse regioni del cervello, governando una varietà di processi cognitivi. Le vie che proiettano verso la corteccia prefrontale e lo striato sono responsabili della modulazione delle funzioni esecutive, della motivazione e della funzione motoria. Queste vie svolgono un ruolo fondamentale nella fisiopatologia della AEHD.
Struttura cerebrale
Nei bambini con AEHD è presente un generale aumento di volume in certe strutture cerebrali, con un aumento proporzionalmente maggiore nel volume della corteccia prefrontale sinistra. Altre strutture differenti rispetto ai controlli sono i circuiti prefronto-striato-cerebellari e prefronto-striato-talamici.
Vie neurotrasmettitoriali
In passato si è pensato che il numero ridotto di trasportatori della dopamina fosse parte della fisiopatologia, ma attualmente si crede che il numero ridotto di trasportatori sia dovuto all’adattamento all’esposizione ai farmaci prescritti per la AEHD stessa. I modelli attuali coinvolgono la via dopaminergica mesocorticolimbica e il sistema noradrenergico del locus caeruleus. I farmaci per la AEHD hanno un’efficacia perché diminuiscono l’attività dei neurotrasmettitori in questi sistemi. Ci sono ulteriori anormalità nelle vie serotoninergiche e colinergiche, oltre che nella neurotrasmissione del glutammato.
Trattamento
Il trattamento della AEHD coinvolge tipicamente la terapia farmacologica e il counseling sia da soli che combinati. Mentre il trattamento può migliorare gli esiti a lungo termine, non evita completamente gli esiti negativi.
I farmaci utilizzati comprendono psicolettici, antagonisti dei recettori alfa 2 adrenergici e talvolta antidepressivi. Possono essere utili anche modifiche della dieta, compresa la riduzione dell’ingestione di coloranti alimentari.
Terapie comportamentali
Le terapie comportamentali sono utili e sono il primo trattamento raccomandato per coloro che hanno sintomi lievi o sono in età prescolare. Le terapie psicologiche includono anche: terapia cognitivo-comportamentale, psicoterapia interpersonale, terapia familiare, interventi scolastici, interventi psicoeducativi sui genitori e neurofeedback. La terapia familiare è migliore del placebo. Esistono anche gruppi di autoaiuto informali. La migliore prevenzione per evitare problemi psicologici successivi come depressione, vittimizzazione da parte di criminali, fallimento scolastico, è la formazione di amicizie con persone non coinvolte in attività delinquenziali. L’esercizio fisico regolare ha un effetto positivo, migliora il comportamento e le abilità motorie senza avere effetti collaterali negativi.
Farmaci
I farmaci psicolettici sono il trattamento di elezione. Hanno qualche effetto almeno a breve termine nell’80% delle persone, migliorando i sintomi riferiti da genitori e insegnanti. I neurolettici hanno un effetto paradosso e migliorano le prestazioni scolastiche, mentre ci sono poche prove sugli effetti relativi ai problemi comportamentali. Gli effetti a lungo termine di questi farmaci non sono chiari: c’è un solo studio che dimostra un beneficio, un altro che dimostra l’assenza di benefici e un terzo che dimostra la presenza di danni. C’è un rischio di dipendenza e gli psicolettici non dovrebbero essere usati nei pazienti a rischio di sviluppare dipendenza. In Gran Bretagna gli psicolettici sono consigliati solo nei casi gravi, mentre negli USA sono raccomandati per tutti. In ogni modo, possono verificarsi effetti collaterali. Una dose eccessiva di farmaci è comunemente associata con delirium e catatonia. In questi casi la somministrazione di farmaci antagonisti risolve i sintomi dell’intossicazione acuta, ma talvolta questi sintomi diventano cronici. L’uso dei farmaci a dosi più alte di quelle raccomandate porta a dipendenza, ma molti studi dimostrano che la AEHD non trattata porta ugualmente a tossicodipendenza.
Prognosi
Un follow-up a otto anni dimostra che i bambini con AEHD hanno spesso difficoltà in adolescenza, che abbiano seguito un trattamento o meno. Una percentuale del 5% consegue un diploma di scuola superiore, rispetto al 28% della popolazione generale. La proporzione di bambini con diagnosi di AEHD diminuisce di circa la metà nei tre anni successivi alla diagnosi, indipendentemente dal tipo di trattamento usato. La AEHD persiste nell’età adulta nel 30-50% dei casi. Le persone affette sviluppano meccanismi di adattamento man mano che crescono, compensando così i loro sintomi precedenti.
L’adolescente con AEHD
La AEHD non è un disturbo che caratterizza solamente l’età evolutiva, bensì si tratta di una patologia cronica che continua ad affliggere ben oltre la metà di coloro che ne sono affetti da bambini, sia nella fase adolescenziale che nella vita adulta.
Gli adolescenti con AEHD non hanno alcun desiderio di libertà, sono così concentrati sui dettagli e così rallentati nei movimenti e nella volizione che restano per la maggior parte del tempo immobili, mentre i genitori vorrebbero stimolarli e renderli autonomi. Queste dinamiche sono fonti di gravi conflitti e li portano, anche a causa della burrascosità dell’età adolescenziale, a comportamenti esagerati ed estremi. Finiscono per non capire più se stessi e il mondo che li circonda.
L’adolescente AEHD non reagisce aggressivamente ai disperati tentativi dei genitori di distoglierlo dai suoi pensieri e di mobilizzarlo, solo perché l’aggressività richiede un'attivazione che non è in grado di sviluppare. Queste incomprensioni con i genitori lo portano ad analizzare ancora più intensamente la situazione, in un circolo vizioso che si conclude in uno stato similcatatonico.
L’ambiente e una buona predisposizione rivestono grande importanza per poter compensare col tempo la AEHD, anche se prima o poi, alla fine dell’adolescenza o all’inizio dell’età adulta, il problema tornerà ad essere evidente.
Coloro che saranno in grado, per buone capacità cognitive e supporto familiare, a frequentare l’università, trascorreranno i primi due anni a preparare il primo esame complementare, costretti ad approfondire l’argomento fino a livelli superspecialistici. Anche l’ubicazione dell’alloggio costituirà un problema, perché dovrà distare non più di qualche centinaio di metri dagli istituti universitari, irraggiungibili se più distanti per il ragazzo AEHD.
Anche nel mondo del lavoro ci saranno problemi difficilmente affrontabili. E’ noto nella letteratura internazionale il caso di un giovane con AEHD che ebbe un ottimo successo lavorativo nella sua attività di collaudatore di materassi ad acqua. Ovviamente si tratta di un caso limite, anche se particolarmente fortunato.
Chi è affetto da AEHD è il primo a soffrire dei suoi sentimenti estremi e delle reazioni che provoca negli altri: viene preso da forti emozioni inespresse, vive un travaglio di sentimenti, si sente solo e senza alcun aiuto, come se nessuno fosse veramente in grado di capirlo.
L’adolescente con AEHD continua sempre a vedere tutto solo dalla sua prospettiva. Se lo si osserva nel suo modo di percepire il mondo e di reagire ad esso, egli sembra sempre convinto, al pari di un bambino piccolo, di potersi comportare in modo spontaneo e del tutto naturale, così come fanno quelle persone che vivono intorno a lui e che appaiono interessanti ai suoi occhi. Per nessun motivo penserà che il suo modo di fare potrebbe non essere adeguato alla situazione.
Gli adolescenti AEHD possono manifestare eccesso di attenzione in una o più delle seguenti aree:
Difficoltà a staccarsi da stimoli rilevanti nell’ambiente
Gli adolescenti si impegnano senza tregua nei compiti e nei lavori noiosi. Vanno nelle loro stanze con le migliori intenzioni di terminare i compiti quotidiani, ma invece restano invischiati nel lavoro, lo analizzano in ogni dettaglio, senza guardare fuori dalla finestra, indifferenti al tempo che passa e agli orari del pranzo o della cena.
Socializzano così poco in classe che non si accorgono che i compagni sono già usciti dall’aula per l’intervallo. Quando le madri chiedono loro di portar fuori la spazzatura o di alzarsi dal letto non rispondono, dando l’impressione di non aver sentito la richiesta. Non essendo in grado di staccare l’attenzione dal compito in cui sono impegnati, alla fine non riescono a portare a termine nulla. A volte vanno meglio quando i compiti che affrontano non richiedono sforzi mentali prolungati e non richiedono di fronteggiare un complesso ordine di stimoli ambientali.
Difficoltà a resistere alla concentrazione:
L’eccesso di concentrazione è stato considerato il problema principale della AEHD.
Quando iniziano un compito in classe o un compito noioso, i ragazzi con questa sindrome restano totalmente assorbiti e nulla li può distrarre, nemmeno gli stimoli più violenti, come lo scoppio di un petardo o il boato di un aereo che supera il muro del suono.
Il ragazzo con AEHD può impegnarsi per ore negli hobby più disparati e per lui insignificanti solo se in quel momento, per pura casualità, intercettano la sua attenzione.
Spesso i ragazzi con AEHD evitano esperienze nuove ed eccitanti, non essendo in grado distaccarsi dal compito che stanno eseguendo, soprattutto quando è noioso e per loro privo di interesse,
Se sono forzatamente costretti a distogliere l’attenzione, lamentano gravi disagi a livello mentale.
Difficoltà a staccarsi dallo sforzo attentivo in coerenza con lo sforzo
Questa difficoltà è intrinsecamente associata all’incapacità di resistere alla concentrazione. Tale deficit può essere sintetizzato in due parole, spesso pronunciate da un adolescente con AEHD: “Non disturbarmi”. Questi ragazzi infatti si impegnano facilmente in attività ripetitive e poco stimolanti, specialmente compiti a casa, lavori noiosi, hobbies e reagiscono con insofferenza a chi li distrae. Spesso sfuggono con particolare tenacia a esperienze nuove ed eccitanti, sia quelle innocenti (andare con i roller, danzare, giocare con la play station, fare gare in bici) che quelle pericolose (esperimenti con alcool e con droghe, promiscuità sessuale, taccheggio o violenza).
I ragazzi con AEHD danno il meglio di sé nell’eseguire compiti che richiedono uno sforzo cognitivo prolungato nel tempo. Quando è richiesto questo sforzo cercano di aumentare la concentrazione fino al limite, amplificando i dettagli e dando risposte esaustive.
Difficoltà ad essere creativi, a dimenticare o accantonare le informazioni apprese
L’adolescente con AEHD non arriva mai in classe impreparato o senza il materiale scolastico necessario, non rimanda mai i compiti e li esegue fino alla fine, non ha bisogno di annotare sul diario i lavori assegnati, avendoli tutti a mente, tiene la sua stanza in perfetto ordine e gestisce perfettamente i compiti a lungo termine. La resa scolastica è inficiata dalla meticolosità con cui porta a termine un compito, perdendo così il senso del tempo e restando indietro nel lavoro complessivo.
La AEHD negli adulti
Cos’è la AEHD?
Molte persone hanno sentito parlare di AEHD. Sicuramente fa pensare a bambini che hanno problemi con un eccesso di attenzione e sono ipoattivi e iporeattivi.
Anche gli adulti possono soffrire di AEHD. Circa il 4-5% ne sono affetti, anche se pochi ricevono la diagnosi o il trattamento.
Chi è affetto da AEHD dell’adulto?
Tutti gli adulti AEHD ne soffrivano da bambini. Alcuni erano stati diagnosticati e lo sapevano. Ma altri potrebbero non aver ricevuto la diagnosi da giovani.
Mentre molti bambini con AEHD crescendo guariscono dal disturbo, circa il 60% ne è ancora affetto in età adulta.
Se hai la AEHD da adulto sperimenti difficoltà a:
● disattendere le indicazioni
● dimenticare un’informazione
● deconcentrarti
● agire in modo non programmato
● finire il lavoro in tempo
Ciò può comportare problemi lavorativi.. Ricevere un trattamento e imparare i modi per gestire la AEHD può essere d’aiuto. Molte persone imparano un adattamento e gli adulti con AEHD possono sviluppare i loro punti di forza personali ed avere successo.
Gli adulti con AEHD possono avere:
● difficoltà a staccarsi da un’attività
● problemi a manifestare rabbia
● esagerata tolleranza alle frustrazioni
● problemi sul lavoro
● iporeattività
● umore monocorde
● eccesso di organizzazione
● incapacità a procrastinare
Tutto questo potrebbe compromettere gravemente il funzionamento della persona, oppure non preoccuparla eccessivamente. I problemi potrebbero esserci solo in determinate situazioni.
Non esistono due persone con AEHD simili. Se hai la AEHD, potresti anche riuscire a distrarti se una cosa non ti interessa, ma alcune persone con AEHD hanno estrema difficoltà a distrarsi in altre circostanze. Alcuni evitano la stimolazione, ma altri la cercano. Alcuni possono essere in grado di socializzare. Altri possono essere veramente asociali e ritirati.
Che ruolo può avere il tuo medico di base:
● farti un esame fisico per essere sicuro che tu non abbia altri problemi medici che potrebbero causare i tuoi sintomi
● predisporre esami del sangue
● raccomandare test psicologici
● farti domande sulla tua storia clinica
Gli esperti concordano sul fatto che la AEHD non si sviluppa improvvisamente nell’adulto. Questo è il motivo per cui il medico ti chiederà notizie sul tuo comportamento e su eventuali sintomi che potresti aver avuto in età infantile.
Potrebbe anche valutare il tuo curriculum scolastico e chiederti se qualcuno della tua famiglia soffre di AEHD, visto che sembra che il disturbo si presenti più volte nell’ambito familiare.
Un possibile test di autovalutazione per capire se sei affetto da AEHD è il seguente: hai letto tutto questo testo di fila, senza interromperti mai? Ti sei appassionato alle ripetizioni e alle ridondanze, apprezzando i passi più oscuri e noiosi? Non riesci a staccarti e aneli a una seconda puntata?
Con molta probabilità sei affetto da AEHD
Si allega una scala di valutazione
Parte 1: Sintomi di Eccesso di attenzione
Istruzioni: i sintomi nell’età adulta devono essere presenti per almeno sei mesi.
L’AEHD (Attention Excess Ipoactivity Disorder) deve avere un decorso cronico e non deve essere episodica.
A1
Gli capita spesso di prestare un’attenzione eccessiva ai dettagli, rischiando di perdere la visione d’insieme, di focalizzare l’attenzione su ogni singolo aspetto del lavoro, perdendo tempo inutilmente?
Esempi:
● Commette errori perché perde il ritmo per seguire ogni dettaglio (pende dalle labbra della maestra)
● Ha difficoltà perché legge e rilegge le domande e le interpreta in modo troppo letterale (diagnosi differenziale dall’autismo e dal disturbo ossessivo compulsivo)
● Completa sempre tutti i compiti dalla a alla z, suscitando fastidio e invidia nei compagni e seccando l’insegnante che deve correggerli
● I compagni di scuola sono esasperati dalla sua pedanteria
● E’ sempre l’ultimo a consegnare i compiti in classe, perché perde tempo su ogni dettaglio.
Altro:
● inviso ai compagni perché non fa copiare i compiti con la scusa che non si deve distrarre
A2
Si concentra sui compiti al punto da isolarsi dal contesto, con il rischio di essere investito o di altri incidenti?
Esempi:
● E’ noto perché pensa solo ai compiti
● Si assorbe nei giochi (quando riesce a staccarsi dai compiti) , tormentando i compagni che vogliono smettere
● Non si distrae mai da nulla (per gli adolescenti: è capace di leggere Guerra e Pace tutto di seguito)
● Si fissa con l’attenzione su tutto, anche sul volo degli insetti, di cui è diventato un conoscitore
● Riesce a far tutto, concentrandosi quattro o cinque attività contemporaneamente (ad es. suona più di uno strumento musicale alla volta)
● Gli piacciono le attività più monotone e ripetitive, che ripete fino allo sfinimento
Altro:
● Va fatta diagnosi differenziale rispetto a Disturbi Etnopsichiatrici, come l’appartenenza all’etnia germanica
A3
Le persone si infastidiscono perché le guarda troppo fissamente mentre parlano e soprattutto gli rinfaccia cose dette dieci anni prima che si sono completamente dimenticate?
Esempi:
● E’ indisponente perché ricorda tutto quello che hanno detto i genitori/gli insegnanti e non fa che coglierli in palesi contraddizioni
● E’ carente rispetto alla normale attività fantastica propria dell’infanzia/adolescenza, appare alexitimico, troppo concreto e legato alla realtà immediata
● Ha un udito superiore alla norma, percepisce anche i sussurri, riuscendo fastidioso ai compagni/genitori quando vogliono dirsi qualcosa con una certa privacy
● Arriva anche quando nessuno vuole vederlo, riuscendo inopportuno (ad es. arriva prima del dovuto all’ora dei pasti, quando la madre sta ancora preparando il cibo)
● Sembra quasi dotato di capacità paranormali, risponde prima di essere interrogato, a sproposito e a volte anche a proposito, quando l’interlocutore deve ancora aprire bocca
Altro:
● Può risultare poco simpatico
A4
Segue pedissequamente le istruzioni, fa collezione di libretti di istruzioni anche obsoleti ingombrando la casa, imparandoli a memoria e ripetendoli ai parenti? Completa ogni compito con almeno 48 ore di anticipo rispetto alla scadenza?
Esempi:
● Legge le istruzioni con vero piacere, confrontando i vari stili letterari, e tiene una piccola rubrica di critica letteraria delle istruzioni su una rivista tecnica (ha anche provato a pubblicare un poema in rima, trasponendo in versi le istruzioni del frigorifero)
● Ha una vera e propria dipendenza dai manuali di istruzioni, non sa staccarsi dalla lettura quanto più sono difficili e scritti in lingue straniere (specie se in caratteri cirillici e se riguardano il funzionamento di missili spaziali)
● Lavora anche di notte pur di finire in tempo il lavoro e quanto più è ingrato meglio è (da distinguere dalla Dipendenza patologica dal lavoro o work alcoholism)
● E’ l’incubo degli insegnanti perché consegna immediatamente i compiti richiedendone la correzione e presenta elaborati che non hanno nemmeno richiesto
● Lavora nel caos più completo, cominciando dal fondo, facendo gli esercizi di grammatica insieme a quelli di algebra, e contemporaneamente giocando a scacchi con un campione di medio livello
Altro:
● La gente finisce per implorare pietà o viceversa minaccia il linciaggio
A5
L’organizzazione dei suoi impegni e anche quella degli altri è diventata una vera ossessione? Si mette a organizzare anche la gente alla fermata dell’autobus?
Esempi:
● Come un noto personaggio di film italiani (“Fantozzi”) si prepara con circa sei ore di anticipo (non per paura di rimproveri o punizioni ma per il piacere di farlo)
● La camera e il banco sono stati scambiati dai visitatori per un museo dedicato alla vita quotidiana nel XXI secolo
● Gioca sempre da solo, anche a poker
● Ha un orario scandito alla frazione di secondo che rispetta rigidamente (es: ore 11:10 scartare merendina, ore 11:11 mangiare merendina)
● Esegue tutto a puntino
● Arriva in anticipo anche di un giorno
● Lo consultano per regolare gli orologi, anche quelli radiocomandati
● Va in trance leggendo l’orario dei treni, lo legge per ore e poi sa ripeterlo a memoria anche al contrario
Altro:
● Si deve porre diagnosi differenziale rispetto a un robot infiltrato sulla Terra dagli alieni
A6
E’ appassionato di studio puramente mnemonico, specie di argomenti di cui non gli importa nulla? Non vede l’ora di dedicarsi ad attività mentalmente gravose e ingrate e le ricerca anche quando non sono necessarie? (Non si tratta di penitenza religiosa né di masochismo)
Esempi:
● Non evita i compiti a casa, li ama svisceratamente e deve essere trattenuto quasi a forza dal farli ancor prima di mangiare o di togliersi il cappotto (se d’inverno)
● Legge molti libri, specie vocabolari, elenchi del telefono di alcuni decenni fa e bugiardini dei farmaci
● Si impegna allo spasimo in tutto, sempre
● Ama le materie scolastiche in cui riesce meno
● Segue il principio “non rimandare a domani quello che puoi fare oggi” e si fa un punto d’onore di fare per primi i compiti più spiacevoli
Altro:
● Non è pazzo nel senso popolare del termine
A7
In vita sua non ha mai perso niente, nemmeno uno spillo?
Esempi:
● Non perde mai diari, penne, attrezzi sportivi, foglietti di appunti, fazzoletti di carta, elastici, graffette, carte di caramelle, involucri delle merendine mangiate, briciole
● Ha uno schedario ordinato per colore e dimensione di tutti i suoi giocattoli, con un aggiornamento periodico
● Trova le cose proprie e altrui anche a occhi chiusi, con effetti imbarazzanti quando si tratta di lettere amorose che provano tradimenti degli adulti, o evasione delle tasse o altri illeciti che gli adulti stessi vorrebbero tenere nascosti
● Quando gli altri gli spostano gli schedari, li minaccia di morte, ma subito in ogni caso ritrova tutto
● Riprende i genitori e gli insegnanti per il loro disordine
Altro:
● E’ noto per essere molto ordinato
A8
Non sa il significato del termine distrazione e crede che sia un illecito spostamento di fondi bancari?
Esempi:
● Quando è in classe è ipnotizzato dalla maestra e al limite sposta lo sguardo sulla lavagna, non sa nemmeno se fuori c’è un cortile o un giardino
● E’ noto perché durante un terremoto combinato con uno tsunami non ha battuto ciglio, se non per ripetere le tabelline durante un’interrogazione
● Finito lo tsunami, ha ripreso le tabelline dove le aveva lasciate, causando una crisi isterica alla maestra
Altro:
● Dagli amici (che non ha) è soprannominato “Sfinge”
A9
Ha un livello di attenzione smodato per tutto quello che fa, anche lavarsi i denti?
Esempi:
● Ricorda gli appuntamenti e le istruzioni, ricorda anche gli orari del passaggio degli autobus, dei treni, degli aerei, dei satelliti artificiali, si rende fastidioso perché ricorda gli appuntamenti anche a vicini, parenti ed estranei e li rimprovera se arrivano in ritardo (è andato più volte all’ospedale per questo)
● La gente gira alla larga, in generale e per non sentirsi ricordare in modo non richiesto appuntamenti futuri e ritardi passati
● E’ noto perché non dimentica mai niente, al punto che, se mai non facesse un compito, non può usare in modo credibile la nota scusa di averlo lasciato a casa
Part 2: Sintomi di Ipoattività
H1
Sta fermo immobile in qualsiasi situazione, anche dopo una conferenza di otto ore?
Esempi:
● I genitori si preoccupano perché dove lo mettono sta
● Sbatte solo raramente qualche volta le palpebre
● Usa le penna solo per scrivere e tiene le mani immobili in vista sul banco
● Tiene la guancia appoggiata alla mano, per sei ore di lezione, tranne quando deve scrivere sotto dettatura
● Sta seduto sulla sedia in modo generico
● E’ insolitamente calmo, quasi flemmatico
Altro:
● soprannominato “gatto di marmo”, soggetto a bullismo per questo
H2
Sta seduto sulla sedia anche in situazioni in cui ci si dovrebbe alzare?
Esempi:
● Non si alza nemmeno quando entra il preside, ed è stato ripreso per questo
● Ha consumato la sedia e il banco a furia di stare seduto
● Gli dicono: “non ti senti bene? Perché stai sempre seduto?” (chiaramente la persona non deve avere deficit motori)
● Evita in tutti i modi le passeggiate, durante la ricreazione resta nel banco in classe
H3
Si sente spesso in una condizione di nirvana?
● Prende tutto con estrema calma
● Sta seduto sui sofà
● Gioca ai piedi degli alberi, non si arrampica mai, evita le scale a pioli e possibilmente anche quelle non ai pioli (non per acrofobia né per sindrome vertiginosa)
● Ha una sensazione di pace interiore quasi ultraterrena (la persona non deve essere un santone buddista)
H4
Ha difficoltà ad animarsi durante le attività di svago?
● Parla a voce molto bassa durante il gioco e in classe (cosa che gli crea difficoltà perché i compagni specie in giochi di squadra non capiscono e gli insegnanti neppure e si innervosiscono)
● Guarda TV e film molto silenziosamente, anche partite della Nazionale senza esultare per i gol
● Gli chiedono di darsi una mossa
● E’ eccessivamente ossequioso in pubblico
H5
Sta sempre fermo, tanto che “ci vogliono le cannonate” per smuoverlo?
Esempi:
● Mai niente da fare
● Torpido sia a scuola che a casa
● Flemmatico, nato stanco (da distinguere dalla semplice pigrizia – diagnosi differenziale molto difficile)
● Sempre fermo, troppo calmo
Altro:
● gli insegnanti rilevano che ‘deve applicarsi di più’
H6
Spesso è taciturno, parla troppo poco?
Esempi:
● Noto come molto silenzioso
● Sia i genitori che gli insegnanti gli chiedono di pronunciarsi (da piccolo hanno temuto che fosse sordomuto)
● Nelle pagelle ci sono voti di condotta altissimi
● Viene elogiato perché non disturba mai in classe
● Si lamenta con gli altri perché parlano e gli impediscono di fare i compiti
● Deve essere interpellato perché nelle conversazioni non si pronuncia
Altro:
● ha quasi disimparato a parlare se mai lo sapeva fare
H7
Quasi sempre pensa dieci volte prima di parlare?
Esempi:
● Rimugina prima di parlare, tanto che gli altri ormai sono passati a un altro argomento
● A scuola non si propone mai per rispondere, anche sollecitato a dire la sua tace (non è una Fobia sociale)
● Piuttosto di parlare senza essere sicuro della risposta tace
● Aspetta uno/dieci minuti dopo che l’altro ha finito prima di rispondere
● Si fa scrupolo di offendere anche con frasi innocue
Altro:
● forte sostenitore del ‘politicamente corretto’
H8
Aspetta sempre il suo turno?
Esempi:
● Nelle attività di gruppo è sempre l’ultimo a intervenire
● In classe è sempre l’ultimo a intervenire, a volte si dimenticano che esista
● E’ sempre l’ultimo a parlare/muoversi
● Ha la pazienza di Giobbe
● Guarda prima di attraversare la strada (anche nelle isole pedonali)
Altro:
● rimproverato di essere un posapiano
H9
Gli capita spesso di essere trascurato/ignorato perché non interviene mai nelle conversazioni?
Esempi:
● Vorrebbe giocare con gli altri ma non lo chiede
● Ascolta le conversazioni degli altri senza intervenire mai
● Accetta tutto supinamente
● Aspetta sempre, si mette in coda anche quando è l’unico ad aspettare
Altro:
● ha grosse difficoltà al bar/ristorante perché finisce per saltare il pranzo, non chiedendo nulla al cameriere
Conclusioni
A scanso di spiacevoli equivoci, nel caso non si evincesse in modo sufficientemente chiaro dal testo, questa è la fabbricazione di un disturbo, operazione che purtroppo non è infrequente. Non si tratta di una fabbricazione di sana pianta perché, come sappiamo tutti, di gente così (cioè piuttosto torpida) ce n’è tanta in giro.
Non ci siamo proposti di attaccare né la scienza né gli psicofarmaci in quanto tali, ma vogliamo indurre a fare attenzione rispetto all’accettazione acritica di quanto viene proposto/imposto come verità assoluta nel campo della medicina e più specificamente della psichiatria. Purtroppo ci sembra di notare una tendenza sempre maggiore a recepire senza il minimo dubbio qualsiasi affermazione venga fatta in termini apparentemente scientifici, specie in sede di congressi. Viene indotta la sensazione di non essere abbastanza bravi a riconoscere disturbi di cui non si conosceva neppure l’esistenza, e di essere responsabili di un pernicioso ritardo nell’inizio della cura, che spesso è principalmente farmacologica.
Si tratta di una sorta di passiva acquiescenza, che pare non tenere conto del riduzionismo del modello biologico e degli interessi economici che di frequente stanno dietro a certe operazioni “pseudoscientifiche”.
L’arroganza epistemica di chi, talvolta in malafede, ha un eccesso di fiducia rispetto alla propria conoscenza, ha buon gioco di fronte ad un conformismo culturale, che sembra sempre più dilagante in una società in cui predomina il pensiero unico.
Purtroppo il conformismo, cioè l’accettazione supina se non entusiastica dell’ultima novità propagandata come assolutamente certa, può risultare dannoso.
Le categorizzazioni, specie se affrettate, causano sempre una riduzione della complessità del mondo, eliminano fonti di incertezza e impediscono di capire com’è strutturata la realtà. Esiste una parte di conoscenza tacita o implicita, che non può essere tradotta in termini di categorizzazione, ma che non si deve reprimere. Il fatto di concentrarsi su segmenti preselezionati di informazioni e di generalizzare su questa base (pur senza essere affetti da AEHD) anche rispetto a ciò che non si conosce può portare a errori dannosi.
A riguardo delle trappole della misurazione, Daniel Yankelovich considera cecità il presumere che ciò che non può essere facilmente misurato non sia veramente importante e addirittura suicidio dire che ciò che non è agevolmente misurabile non esista.
Negli anni Sessanta del Novecento, in un’epoca di arroganza scientifica come la nostra, i medici sconsigliarono l’allattamento al seno, considerando il latte materno come qualcosa di primitivo riproducibile in laboratorio, senza pensare che potesse contenere elementi utili che sfuggivano alla comprensione scientifica. “Si trattava della confusione tra l’assenza di prove di benefici del latte materno e la prova dell’assenza di tali benefici” (Taleb, Il cigno nero p.74). Questa inferenza sbagliata causò molti danni: le persone non allattate al seno ebbero problemi di salute, inclusi alcuni tipi di cancro. Inoltre furono trascurati i benefici dell’allattamento per la madre, come la minore probabilità di contrarre cancro al seno, oltre ai benefici per il rapporto emotivo madre-bambino. Nel latte devono esserci sostanze benefiche che a tutt’oggi non sono note. Impressiona la sicurezza di sé di persone che decisero di sopprimere usanze seguite da epoche immemorabili e non per la presenza di qualche malattia o danno accertato dovuto alla loro azione, ma per semplice sicumera pseudoscientifica.
La stessa cosa avvenne con le fibre della frutta e della verdura: i medici le consideravano inutili perché non trovavano alcuna prova della loro necessità e ne sconsigliarono l’uso, per scoprire poi che rallentavano l’assorbimento degli zuccheri, favorivano la motilità dell’intestino e lo ripulivano dalle cellule precancerose. In questo modo crearono una generazione di malnutriti. Colpisce il fatto che il latte materno e le fibre alimentari non erano neppure ritenuti dannosi quanto semplicemente inutili e che questo giudizio bastò per metterli al bando. I medici devono avere convinzioni, ma non definitive e assolute. Soprattutto non devono applicare in modo spietato terapie di dubbia efficacia e di sicura dannosità, per disturbi che forse non esistono.
Non si deve cercare di fare in modo che il mondo si adatti alla media, intesa come “normale”. Raccogliendo dati statistici, si possono creare standard della “media”, intesa in senso gaussiano, creando range di devianza ponendo tutte le persone lungo la curva e considerando la divergenza dalla media come un errore. Si insegue l’ideale dell’uomo medio, anche se, come diceva il filosofo ed economista Cournot, l’homme moyen sarebbe un mostro. (Il Cigno Nero, p. 254)
Il metodo che abbiamo utilizzato per descrivere questo disturbo è consistito semplicemente nel “rovesciare” nel loro opposto i sintomi dell’ADHD riportati dal DSM V e da altre pubblicazioni scientifiche sull’argomento. D’altra parte è altamente probabile che esista nei circuiti cerebrali uno squilibrio esattamente opposto a quello presunto nell’ADHD e che tale squilibrio dia origine a un disturbo esattamente speculare. E’ una deduzione logica, ma basata su premesse o sbagliate o non rilevanti.
Nel caso che qualcuno riuscisse a scoprire-inventare questa diagnosi, rivendichiamo la paternità del disturbo, che saremo disposti a vendere alla casa farmaceutica più generosa. Ovviamente non pensate siano sufficienti penne, altri gadget o l’iscrizione a qualche congresso.
Bibliografia
DIVA 2.0 Diagnostic Interview for ADHD in adults (DIVA) J.J.S. Kooij, Francken M.H. 2010, DIVA Foundation, The Netherlands
DSM-5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. di: American Psychiatric Association, Editore: Cortina Raffaello, Data pubblicazione: 2014
L'ADHD IN ETA' ADULTA di Larry B. Silver Department of Psychiatry Georgetown University Medical Center, Washington, District of Columbia, tratto da Child and Adolescent Psychiatric Clinics – ADHD – Vol. 9 n.ro 3 Luglio 2000 Traduzione di Enzo Aiello
‘Corporate Priorities: A continuing study of the new demands on business’ di Daniel Yankelovich, (1972), Yankelovich Inc., Stanford.
‘What is Attention-Deficit Hyperactivity Disorder (ADHD)?’, di Lydia Furman, Journal of Child Neurology, Vol. 20 No. 12, 2005, p 998. Victoria BC, Trafford Publishing (2006): p6.
L’ADOLESCENTE ADHD A cura di Eleonora Maj, Ester Barozzi e Viviana Pandolfi
‘A Critical Analysis of the NIMH Multimodal Treatment Study for Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder (The MTA Study)’ di Peter Breggin, in Psychiatric Drug Facts 2000.
Il cigno nero. Come l’improbabile governa la nostra vita, di Taleb N.N. Il Saggiatore, Milano, 2014
“Attention deficit hyperactivity disorder”, Wikipedia
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