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Telegiornali d’Italia a rete unificata nell’E.M. – Cronaca nera & guerra Ucraina.

1 Mag 23

Di Sergio-Mellina

Fine aprile 2023. Milano. La Stazione Centrale sembra divenuta capitale morale di stupri. In Piazza Duca D’Aosta davanti all’ingresso della stazione ferroviaria di Milano dov’è stata ricollocata la “mela reintegrata” del morso, l’opera di Michelangelo Pistoletto, è testimone muta di altri morsi della disperazione che si consumano in un contesto di criminalità da strada e degrado assoluto: botte, furti, violenze … 

 

Donna marocchina di 36 anni, in attesa del treno per Parigi, stuprata da uomo marocchino di 27 anni senza fissa dimora, tra le 5 e le 6 del mattino, prima nei giardinetti antistanti, poi nell’ascensore della Stazione Centrale. Altro stupro. Donna italiana di 57 anni, con una “disabilità fisica”, stuprata da somali ubriachi. Negli approfondimenti sembra sia stata una povera prostituta con difficoltà a camminare che cercava un riparo per la notte. All’ultimo momento, nei tg della notte viene registrato anche un pesante palpeggio di una collega a una cena tra colleghi. Il giorno dopo, sempre il Tg Regione Lombardia di mezzogiorno, precisa che una violenza sessuale è avvenuta nella notte in un hotel del centro città. Una donna di 36 anni sarebbe stata molestata sessualmente da un collega in un momento di malessere al rientro in Albergo. La denuncia è in Procura, sul tavolo della pm, che dovrà decidere in merito.  

 

Continua anche la vicenda della neonata trovata morta in un cassonetto davanti alla Caritas di Milano. Le prove docimasiche sul corpicino avrebbero constatato la piccina era nata morta … bisogna rintracciare la madre che va aiutata. La televisione ci manda anche le immagini di 1000 camerati (uno più, uno meno) che, alla commemorazione di Sergio Ramelli, assalito a Milano dai rossi il 13 marzo 1975 e morto 29 aprile 1975, rispondono tre volte “Presente!” e tre volte irrigidiscono il braccio destro teso nel saluto romano. Zeitgeist retro  e un po’ nostalgico. 

 

Io, che non ho dimestichezza coi media, non faccio zapping e abito a Roma, quando sono a casa premo il pulsante dove lo ha spento la cameriera ucraina, fisso su Rai 3. È quasi un automatismo. In attesa del Telegiornale Nazionale, mi becco il Tg Regionale random, che ruota irregolarmente, a turno, tra Lombardia, Campania Piemonte, Toscana, Lazio. Qualunque cosa stia facendo, interrompo e mi reco nel tinello alle ore canoniche, 12 – 19 – 24 l’ultimo, il Tg Notte dove domina la scena un pingue Maurizio Mannoni che suona gong, fa spettacolo, cura la regia, presenta libri, attori di teatro e introduce gli ospiti parlando sempre un po’ più di loro, assistito da Patrizia Senatore.  

 

Da quando, è salita al potere la coalizione della nostra primo ministro, tutti i telegiornali d’Italia sembrano trasmettere le stesse notizie, che hanno due temi prevalenti, la cronaca nera (furti rapina stupri) e la guerra in Ucraina che, dalle riprese non si capisce mai chi spara, chi finisce la munizioni ma spara lo stesso, chi avanza, chi indietreggia, chi deve fare la controffensiva di primavera. In questo mese delle ricorrenze antifasciste molte figure istituzionali della maggioranza hanno divagato, cercando di celebrare altre ricorrenze. Il clima postfascista è perfetto. Mi basta andare indietro con la memoria e queste cose mi pare di averle già viste, dal vivo! 

 

Nell’era fascista (E.F.) la cronaca nera era strategica rispetto alla censura, in origine affidata al prefetto. Successivamente se ne occupò l'Ufficio stampa della Presidenza del Consiglio finché, data l’importanza, confluì nell’apposito Ministero della cultura popolare (Minculpop), retto dal bolognese Dino Alfieri. In quell’epoca, fu escogitata la tecnica di “sbattere il mostro in prima pagina” (assassini, terroristi, pedofili …) per distrarre l'opinione pubblica dai problemi di governo. Lo Stato doveva essere percepito come ordinato, sicuro, timorato di Dio (purché cattolico apostolico romano), magari anche coi treni che arrivavano in orario. Gli organi di sicurezza, magari anche quelli ausiliari come la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN), capaci di acciuffare tutti i più efferati criminali in capo all’orbe terracqueo! Anche se firmava le “veline” in tre copie con carta carbone non è detto che fosse proprio il ministro Alfieri ad escogitare tutte queste manovre e stratagemmi timbrati MinCulPop. Sarebbe stata una sopravalutazione! Come ebbe a scrivere Alcide De Gasperi chiamato a testimoniare sul suo comportamento dall'Alta corte di giustizia per le sanzioni contro il fascismo (D.L. luogotenenziale n. 159 del 27 luglio 1944 art. 2) «… L'Alfieri, fu comunque in questa, come nelle altre sue capacità, al di sotto della mediocrità. Sarebbe certamente sopravvalutarlo, attribuirgli responsabilità di decisione o di iniziativa in materia di politica estera, che indubbiamente non ebbe» (Roma, Arch. stor. del min. per gli Aff. Esteri, fasc. pers.) 

Buon primo maggio 2023. 

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