Merita senz'altroattenzione questo saggio di Roberto Speziale-Bagliacca: si tratta del lavorodi un analista, che si discosta per molti aspetti dai tipici saggi psicoanalitici:non ne ha la struttura, lo stile è piuttosto libero e nel complessofacilmente accessibile, e la struttura narrativa conferisce una certaleggerezza al tema, di difficile e complessa trattazione.
Inoltre sitratta di un libro di ampio respiro arricchito da ampie divagazioni e incisiche conferiscono un tono pregnante all'assunto principale, centrato sullaconstatazione di come la colpa pervada ogni cosa fuori e dentro di noi.Come ci avverte l'autore nel primo capitolo,
colpae senso di colpa sono entrati nel lessico familiare, nella struttura stessadel linguaggio. La colpa, potremmo dire, ha acquistato la forza della categoriamentale; per altri versi, ha sostituito per molti l'idea di 'peccato' e,paradossalmente, di 'causa', come quando – per un probabile residuo animistico- si dice che è colpa dello straripamento del fiume se qualcunoè morto annegato.
Nel librovengono proposti, insieme a considerazioni teoriche basilari nella teoriapsicoanalitica, casi clinici suggestivi: gli assunti della teoria psicoanaliticagiocano comunque un ruolo portante in questo lavoro. Speziale-Bagliaccaricorda che fu Freud il primo a studiare il senso di colpa scientificamente,lui che arrivò a comprendere che gli stessi fattori che produconosensi di colpa coscienti possano operare anche al di fuori della coscienza.Una ipotesi rivoluzionaria che parlava di senso di colpa inconscio,di un bisogno di punizione di cui non abbiamo coscienza. Ma il punto è:attraverso quale strategia il terapeuta riesce ad aiutare il pazientead uscire dalla logica della colpa?
Sappiamo chegli psicoterapeuti che si considerano freudiani per lo più condividonol'importanza capitale che il senso di colpa riveste nella nascita dei disturbipsichici, così come condividono l'idea che il senso di colpa segual'individuo nel suo sviluppo. L'autore sottolinea giustamente lo sfasamentoa cui accade di assistere nel corso del trattamento psicoanalitico:
la'conoscenza a livello intellettuale' delle dinamiche del senso di colpae la 'padronanza concreta' di queste dinamiche di solito non vengono raggiunteattraverso una progressione lineare e parallela: per lo più quandosi integrano, lo fanno per gradi e per prese di coscienza successivi neltempo, lungo l'arco dell'esistenza.
Speziale-Bagliaccaanalizza poi nel dettaglio le due colpe che possono dominare lavita psichica: quella persecutoria e quella depressiva: taledistinzione, non da tutti gli autori accettata, può essere stemperata,nell'ottica fenomenologica, in un continuum che dalla normalitàpuò arrivare alla patologia più severa.
Affrontandopoi l'interrogativo centrale dell'intera questione – come e perchési manifesta il senso di colpa dell'essere umano – l'autore lo analizzanel dettaglio di uno scontro teorico tra due capiscuola della psicoanalisi,Melanie Klein e Donald Winnicott. Qual'è dunque la causa prima dell'insorgeredella colpa, i nostri istinti distruttivi come sostiene la Klein, o lacarenza di una madre-abbastanza-buona e di un ambiente che facilitila crescita come insisteva Winnicott? L'autore utilizza, affrontando questospecifico passaggio, oltre a casi clinici, anche la corrispondenza e lastoria personale dei due "contendenti", Klein e Winnicott, mettendo a confrontoanche le persone degli analisti e i loro affetti, oltre alle teorie.Sono forse le pagine più interessanti dell'intero saggio, perchépervase da un grande desiderio di autenticità..
L'autore passapoi ad analizzare i moventi legati all'esistenza di una logica dellacolpa e una logica che trascende la colpa. La prima, che sichiarisce di capitolo in capitolo, è "una linea che si puòcogliere in trasparenza sotto molti atteggiamenti, pensieri e comportamentiumani, là dove, non solo il senso di colpa, ma la colpa e la responsabilitàper la colpa entrano in gioco". All'interno di questa logica sigiudica, si condanna, si assolve, si punisce o si perdona – oppure ci sivendica. Alle sue radici questa logica è stata da sempre "sfidata"dai determinismi, da quelle teorie che sostengono un condizionamento degliesseri umani, sia in senso metafisico, sia in senso fisico, biologico,morale o psicologico, come è il caso della psicoanalisi di Freudche sostiene un determinismo psichico, sebbene Freud sia un deterministamolto particolare, per certi aspetti unico, giacché costruisce unsistema di cura sulla base dell'idea che esistono gradi diversi di libertà.Il suo determinismo si fonda sulla scoperta dell'inconscio dinamico.
Ma esisteun modo di pensare che si distacca da questa logica della colpa: ciòche conta diventa quindi la comprensione delle cause in gioco. Sitratta di una logica che, pur riconoscendo che una persona ha violato unanorma (senza ombra di dubbio, per esempio, ha commesso un omicidio), vedeattraverso e intorno a questa colpevolezza e quindi non è interessataad accusare quanto a comprendere. In che modo si può approvare,biasimare, odiare, amare, (quindi incolpare) una persona, che ècattiva o buona non di per sé ma per il temperamento chederiva chiaramente da altre cause? È questa la logica della psicoanalisi,ma è una logica spesso disattesa e su questo Speziale-Bagliaccasi dilunga mostrando le molte trappole in cui il terapeuta puòcadere e diventando così giudice e censore. Se è vero cheil clinico non può giudicare il paziente, se vuole curarlo, èpur anche vero che questo atteggiamento non riguarda solo chi vuol curare.
Ci sono esseriumani che muoiono senza neppure intravedere un modo di pensare che escadalla colpa, ma ci sono anche coloro che – il più delle volte senzaavvedersene – osservano la realtà esterna e interna da due vertici,oscillando magari da uno all'altro. Per illustrare questo fenomeno che,con una certa ironia, chiama paradosso schizofrenico, Speziale-Bagliaccaricorre, oltre alla letteratura, al cinema (citando per esempio Interiorsdi Woody Allen).
Sappiamo,anche dalla nostra esperienza, che la vita di tutti i giorni è regolatadalla logica della colpa e non può essere altrimenti. Il paradossoschizofrenico, cui si riferisce l'autore, consiste nella necessitàdi non abbandonare gli aspetti del sistema basato sulla logica della colpa(altrimenti "i delitti si equivalgono e l'innocenza finisce per perderei propri diritti", come diceva Camus) e, a un tempo, trovarsi a vederele cose da una prospettiva che non giudica, non sentenzia, ma cerca dicomprendere e di spiegare. Questo paradosso, prosegue l'autore, sembraarduo da sciogliere. Forse può riuscirci soltanto il santo, il saggio.È comunque difficile restare a cavallo tra le due logiche o viveredominati da quella della responsabilità tragica.
Diventa uncompito arduo, per lo meno se si pretende di farlo in maniera coerente,senza oscillazioni o non accettando una sorta di compromesso: ad esempio,in molte situazioni istituzionali ci si può sentire costretti aseguire la logica della colpa pur pensando contemporaneamente, dall'altrovertice, che in questo modo qualcosa di molto importante va perduto.
Comemembro di una associazione psicoanalitica – spiega Speziale-Bagliacca– ho votato a favore dell'espulsione di soci che ritenevo dannosi aglialtri (soprattutto ai pazienti), pur ritenendo che l'espulso fosse bisognosodi cure e non di una punizione. Ma dovevo anche tenere conto del fatto,altrettanto tragico, che chi doveva essere espulso di farsi curare nonne avrebbe voluto sapere.
Per concludere,cito tra i tanti aspetti del problema di cui è permeato il testo,quello della responsabilità: cosa è dunque la responsabilitàin termini psicologici, in relazione alla colpa e al senso di colpa?
Speziale-Bagliaccapropone questa definizione del problema:
Èquel moto interiore, come il demone socratico, che si presenta come irrinunciabilee che, a un certo punto del processo di maturazione, possiamo sentire spontaneamentedi fronte a un progetto che sappiamo che corre dei rischi (èquindi anche assunzione di rischio), oppure che ci può venire spontaneamentedi fronte a quegli esiti negativi o positivi che da noi derivano. Sia cheli abbiamo voluti consciamente, sia che li abbiamo voluti incoscientemente.
Significariuscire, in altre parole, nel processo di evoluzione psichica ad interiorizzarela responsabilità oggettiva, che ci permette di rimanerein contatto con le proprie parti colpevoli. La liberazione dallacolpa ci può permettere in definitiva una maggiore capacitàdi amare.
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