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Pol.it: sponsorizzazioni e codici etici

11 Feb 13

A cura di FRANCESCO BOLLORINO

Dal 1999 Psychiatry on line Italia si fregia, tra le prime risorse on line in campo medico in Italia ad averla ottenuta, della certificazione HON, che attesta il rispetto di tutta una serie di "regole etiche" costatemente monitorate dalla agenzia svizzera per il mantenimento della suddetta certificazione di qualità.
All'epoca pubblicai un editoriale a cui rimando che rappresenta tutt'ora il "riferimento" per la redazione della rivista nell'ambito della sua proposta culturale e dei suoi rapporti passati presenti e futuri con gli sponsor, punto "chiave" di ogni pubblicazione medico scientifica che ambisca da una parte all'indipendenza e dall'altra alla autorevolezza dei propri contenuti.
In occasione del lancio dell'iniziativa delle AUDIOCONFERENZE INTERATTIVE che ha goduto per la sua realizzazione della sponsorizzazione, come vedremo INDISPENSABILE, di una casa farmaceutica per doverosa chiarezza nei confronti dei nostri lettori, credo sempre molto "sensibili" sul tema e in ottemperanza al paragrafo 8 delle regole dettate da HON, che riproduco di seguito, per il mantenimento della sua certificazione, illustrerò le ragioni e i termini dell'accordo che abbiamo siglato nello spirito di trasparenza che ha sempre caratterizzato il lavoro di POL.it ed il suo rapporto "virtuale ma vero" con i suoi sempre più numerosi lettori.

8.

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Procediamo con ordine:
POL.it da sempre è una rivista totalmente freeware che si basa sui contributi volontari dei suoi redattori e collaboratori, non ha spazi di alcuna natura publiredazionali ovvero che prevedano il "pagamento" per la pubblicazione di notizie.
Ciò significa in soldoni che la rivista ha bassi costi di gestione ma zero introiti.
Realizzare progetti tecnicamente complessi in rete COSTA e tali costi non sono sostenibili dalla rivista con le sue forze.
Nel momento in cui abbiamo cominciato a pensare all'idea di realizzare il progetto delleAUDIOCONFERENZE INTERATTIVE abbiamo fatto, come era indispensabile una valutazione degli oneri finaziari connessi e abbiamo iniziato a cercare chi, attraverso una sponsorizzazione ovvero associando il suo marchio all'iniziativa e proponendolo, in termini di promozione, come servizio potesse sostenere tali oneri.
La ricerca non è stata facile: stranamente, nonostante la rivista sia letta da più di 50.000 lettori al mese, le Case Farmaceutiche continuano ad essere restie ad investire in rete preferendo canali più tradizionali di promozione del loro marchio. E' un trend che lentamente sta cambiando ma non con la "decisione" che onestamente ci saremmo aspettati visti "i numeri" e vista la diffusione dell'uso della rete presso classe medica italiana e lapsichiatria in particolare.
Alla fine abbiamo trovato un accordo con la società LUNDBECK ITALIA e abbiamo avviato la realizzazione del progetto.
La sponsorizzazione ci ha consentito di acquistare i costosi software per il nostro server e per la realizzazione degli incontri virtuali, ci ha consentito di pagare un nuovo raffinato server e lo sviluppo dei software di gestione del sistema: tutte cose che senza il contributo ESSENZIALE della sponsorizzazione sarebbero state impossibili a farsi se non attraverso una improbabile (sinceramente) campagna di sottoscrizione da parte dei lettori, che credo capiscano che progetti di tal fatta hanno inderogabilmente connessi costi elevati, proporzionali alla raffinatezza dell'impianto e questo è un progetto molto raffinato………
La Lundbeck si è anche impegnata a pubblicizzare l'iniziativa presso la classe medica italiana attraverso la sua rete di Informatori e a distribuire l'indispesabile password per accedere al sistema, password indispensabile per consentire un accesso non anonimo alla conferenze.
Il punto cardine è però un altro e credo sia ciò che i lettori della rivista si domandano: cosa è stato chiesto in cambio?
Che l'argomento fosse la depressione mi pare il minimo, e comunque il tema rientrava ovviamente nei nostri piani dal punto di vista contenutistico, essendo tale ditta produttrice di psicofarmaci per tale sindrome, ma NESSUN CONDIZIONAMENTO è stato fatto sui contenuti e sulla scelta degli oratori proposti in piena autonomia dalla Direzione Scientifica della Rivista e questo credo sia il punto fondamentale di cui non possiamo non essere orgogliosi e per il quale non possiamo non ringraziare quello che è diventato il nostro "partner" in questa difficile in quanto molto innovativa impresa.
Dal punto di vista dei lettori medici si tratta in fondo di una situazione simile ad un evento congressuale a cui si vada "sponsorizzati" da una ditta e visto che questo è un fenomeno diffusissimo e mi pare tranquillamente "dato per scontato" credo che non si possa nè si debba immaginare che perchè si è in rete la situazione debba essere diversa.
Resta il problema dei "non medici": in un congresso "normale" esiste la possibilità di pagare l'iscrizione, spesso molto salata, per chi non dispone di una sponsorizzazione; in questo caso ciò è impossibile semplicemente perchè, in tutta onestà, come rivista NON SAREMMO IN GRADO di gestire le quote dal punto di vista burocratico, di qui la scelta di riservare ai soli medici l'accesso in correlazione con il fatto, lapalissiano, che lo sponsor ha interesse a promuovere l'iniziativa presso chi poi può divenire un prescrittore… è una logica dura da digerire ma realistica e presentata da me in tutta onestà, per altro, ripeto, se questa logica è accettabile per un congresso o per un corso "offerto gratis ma con costi evidenti per chi lo offre", non credo vi sia nulla di "scandaloso" se ciò avviene per una iniziativa sviluppata in rete.
Non siamo come rivista insensibili al problema, mi auguro in futuro di poter trovare una soluzione che ci consenta di allargare gli accessi anche ad altre professionalità.
Riassumendo: progetti complessi corrispondono sempre dentro e fuori la rete a costi elevati, tali costi debbono trovare una fonte di sovvenzionamento, POL.it per il progetto AUDIOCONFERENZE INTERATTIVE ha trovato nella sponsorizzazione la via per poter attivare un servizio che riteneva utile e qulitativamente importante, tale sponsorizzazione è stata attuata nel rispetto assoluto dell'indipendenza contenutistica della testata prerequisito ineludibile di qualunque rapporto tra Psychiatry on line Italia ed il mondo delle Case Farmaceutiche che per altro da una parte ad oggi nulla hanno mai chiesto di non etico e che in ogni caso, fermi restando i presupposti, rappresentano l'unica fonte possibile di finanziamento per iniziative di tal fatta.
Mi auguro che questa chiara e onesta spiegazione sia apprezzata dai nostri lettori, sarei lieto di discuterne i contenuti sulle nostre liste di discussione o privatamente.

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