Ricordo ai lettori che il programma scientifico provvisorio del convegno"INTERNET & SALUTE MENTALE" che si terrà a Genova nel prossimo febbraio 1998 è stato pubblicato nell'editoriale di giugno cui rimandoqualora qualcuno non avesse avuto modo di leggerlo.
POL.it appoggia questa iniziativa e in tutti i suoi editoriali comparirà sempre il LOGO del convegno, riprodotto qui di fianco, come nella copertina della Rivista già da qualche numero campeggia il bel poster disegnato appositamente per questo avvenimento, quale memo per i suoi lettori.
Il convegno rappresenta un momento di confronto importante; nel sito web del convegno è disponibile la form on line per l'iscrizione, POL.it ospita, di tali pagine, un mirror completo e costantemente aggiornato, segnalato nel menù principale della rivista e raggiungibile ipertestualmente anche da qui.
Nello scorso Editoriale ho sostenuto la tesi che a livello planetario sta nascendo un nuovo soggetto sociale una nuova classe, un "terzo stato digitale" ancora in cerca di un'identità e di una coscienza del suo esistere.
Proseguendo nell'analisi vorrei questo mese analizzare le possibili vie attraverso le quali questi fenomeni fondamentali, l'edentità e la coscienza di classe, possono prender corpo ed affermarsi.
Tralasciando volutamente le implicazioni psicologiche che il concetto implica ( spero che su questo tema per altro centrale comincino ad arrivare abstracts per il congresso di Genova) penso che il riconoscersi come " comunità" sia la via maestra per la crescita del "terzo stato digitale".
Proprio su questo tema della creazione di comunità in rete il dibattito è quanto mai vivo di questi tempi, prorio per la "problematicità" intrinseca della comunicazione in rete propongo qui di seguito i due punti di vista più significativi nella speranza di aprire con chi mi legge un dialogo costruttivo.
Ha avuto molto successo in questi mesi in USA un libro pubblicato dalla Havard Businness School Press, intitolato " net.gain" di cui sono autori due manager della società di consulenza McKinsey & Co. John Hagel III e Arthur G. Amstrong.
La tesi centrale del libro, una sorta di manuale pratico per una ditta che voglia entrare in rete e trarre dei profitti da tale attività è che se adeguatamente stimolato l'utente della rete "naturalmente" tende a riconoscersi come membro di una comunità virtuale, pronto a scambiare informazioni ed a interagire, sarà pertanto compito di chi vuole " sfruttare commercialmente" tale attitudine offrire delle opportunità che enfatizzino tale tendenza "nativa", di parere diametralmente opposto è invece il dirigente della Sun Jacob Nielsen che dalle colonne della sua interessantissima newsletter on line quindicinale "Alertbox" sostiene invece che " ….. di fatto, la maggior parte dei siti Web ha meno senso di comunità di quanto ne possa avere una vettura della metropolitana di NYC: in fondo la gente sta andando nella stessa direzione nel metrò, sul Web invece gli utlizzatori hanno obiettivi molto differenti, arrivano da tutto il mondo e non si conoscono affatto. (…) Una delle principali ragioni per cui i contenuti proposti dagli utenti raramente servono acostruire una vera comunità è che tutti gli aspetti dell'uso del Net sono caratterizzati da una severa " ineguaglianza di partecipazione" .
Contributi provenienti da pochi utliizzatori tendono a rappresentare la maggior quota del contenuto proposto, mentre la maggior parte degli utilizzatori o interviene di rado o non interviene affatto. Sfortunatamente, quelli che non hanno niente di meglio da fare che inviare messaggi in rete tutto il giorno, raramente sono quelli dodati di maggior capacità di introspezione."
Come vedete due posizioni antitetiche eppure a parer mio compatibili: se è vero infatti che il Net, al di là dei facili entusiasmi è anche come lo descrive Nielsen é altrettanto vero che la via della partecipazione attiva proposta dagli autori di "net.gain" è l'unica percorribile se si vuole costruire una comunità virtuale, delle cui caratteristiche " in negativo" è indispensabile tenere conto per non andare incontro a cocenti delusioni.
L'attitudine passivo- televisiva mutuata dall'uso di altri media più tradizionali è difficile da sradicare tra gli utenti del Net, per parte nostra – e qui parlo non solo a titolo personale ma a nome di tutta la redazione della rivista – non ci stancheremo mai di invitare i lettori al dialogo, per cercare di costruire attorno a POL.it una comunità di persone, siano essi operatori del settore, pazienti, familiari, cittadini, che attivi una collaborazione reale e tenti di trovare il modo di utilizzare al meglio questo strumento dalle potenzialità straordinarie primariamente al fine di allargare le possibiità di aiuto agli utenti dei nostri studi e dei servizi dove lavoriamo, come amo dire a volte, " ultimi che non saranno mai i primi".
Oggi 13 settembre, giorno in cui scrivo queste note, è stato celebrato a Calcutta il funerale di Madre Teresa, vorrei chiudere queste righe, con una frase di questa grande piccola donna, per ricordarla e per tenerla nella nostra mente quando la fatica o la disillusione per ciò che andiamo facendo ci prende:
"Non possiamo fare grandi cose,
ma possiamo fare piccole cose con un grande cuore"
0 commenti